Dimmi che è solo Amore

Ritorno a se stessa

Nei giorni seguenti alla discussione con Andrea, Giulia si sentiva svuotata. Ogni giorno era una lotta tra il desiderio di fuggire e il bisogno di comprendere. La routine quotidiana, fatta di lavoro e allenamenti in palestra, era diventata un meccanismo di difesa, ma non riusciva a proteggerla dal dolore che la tormentava. Le passeggiate solitarie lungo le strade della città erano il suo rifugio, momenti in cui riflettere e cercare un senso in mezzo al caos emotivo.

La sera, quando Andrea rientrava a casa, Giulia affrontava un'altra giornata di silenzi e discussioni. Le parole erano spesso intrise di rabbia e frustrazione. Andrea, pur dimostrando un desiderio sincero di rimanere accanto a lei, sembrava incapace di controllare la propria frustrazione senza scaricarla su di lei. Questo comportamento la feriva e la confondeva, rendendo ogni confronto una battaglia tra la speranza di una riconciliazione e la realtà di una situazione sempre più insostenibile.

"Se non mi ama più, perché non mi lascia?" si chiedeva Giulia, il cuore spezzato dai ricordi di parole dure e gesti aggressivi. "Basterebbe affrontare la verità e accettare la situazione per quella che è."

Durante uno dei loro confronti più accesi, Andrea, esasperato, le urlò: "Lasciami sbattere! Lasciami stare!" Quelle parole la colpirono come un pugno allo stomaco, lasciandola disorientata. Sembrava che non volesse perderla, eppure non sapeva come gestire le proprie emozioni. L'aggressività di Andrea metteva in dubbio l'amore che dichiarava di provare.

Per trovare una via d'uscita, Giulia si rifugiava nella scrittura. Riempiva pagine e pagine, cercando di dare un senso ai suoi sentimenti e di trovare risposte che le sfuggivano. La scrittura diventava il suo specchio, uno strumento per esplorare le sue emozioni e riflettere sulla realtà di una relazione sempre più complessa.

"Oggi non mi sono pentita di essere stata presa in ostaggio dal mio cuore. Soffro per il mio amore, e sono sola anche io. È strano, vero? Dovrei odiarlo, ma non ci riesco. Ormai non si può più tornare indietro. Il tempo ha fatto il suo gioco crudele, insegnando l'arte di vivere per poi abbandonarti a te stessa. Oggi mi sento più forte, capace di affrontare il disagio, ma la sofferenza è grande e non è solo mia. Non capisco il perché di tutto questo. Rifletto e non trovo chiarezza. Mi difendo allontanandomi un po', chiudendo porte e finestre per fermare questa corrente di dolore che mi attraversa il cuore. Passerà? Il niente si avvicina, ma nulla è come prima."

La notte, il sonno era un lusso che Giulia non poteva permettersi. Le parole di Andrea riecheggiavano nella sua mente, confondendo il confine tra l'amore e la sofferenza. Voleva credere che ci fosse ancora speranza, ma ogni gesto aggressivo la spingeva a dubitare.

Giulia sapeva che per ritrovare se stessa doveva confrontarsi con quella realtà. Decise di prendersi del tempo per ascoltare i suoi veri bisogni, non per fuggire ma per capire. Non era pronta a rinunciare completamente ad Andrea, ma aveva bisogno di chiarezza e di pace interiore.

"Ci sono troppe storie nella mia testa, ognuna importante quanto me. Non voglio arrendermi, ma a volte sento che il cuore non regge più. Sogno il sole e il mare, ma sembra che il mio tempo sia finito. Il cielo è vero, ma le nuvole sono il prezzo dei nostri amori. Parole inutili al vento. Oggi è come ieri, ma sono la stessa o sono cambiata? Non voglio essere una bugia. Voglio essere il mare in cui immergere il mio amore, o il cuore che finalmente ascolta se stesso. Oggi è così, e domani spero di trovare un po' di luce. Passo la palla al mio unico ostacolo: il cuore."

Giulia sapeva che il cammino verso la comprensione e la guarigione non sarebbe stato facile. Andrea doveva confrontarsi con le sue debolezze e lei doveva scoprire cosa voleva davvero dalla sua vita e dalla loro relazione. Era il momento di fare scelte difficili, di prepararsi a un nuovo capitolo, qualunque fosse la sua destinazione.