Dimmi che è solo Amore

Altomare

Giulia si trovava seduta al suo tavolo, la penna tra le dita, cercando rifugio nella scrittura come sempre. Il suo cuore era come un mare in tempesta, con onde di emozioni che si infrangevano contro pensieri confusi. Si sentiva sospesa, come se navigasse senza meta, in alto mare. La radio suonava in sottofondo, e le note familiari di Vasco sembravano riempire ogni angolo della stanza, portandole alla mente un tempo in cui lei e Andrea condividevano quegli stessi versi, come fossero scritti per loro.

Chiuse gli occhi per un istante, cercando di allontanarsi da quella sensazione di vuoto, ma ogni volta che tentava di trovare chiarezza, il peso dell'incertezza si faceva più forte. Aprì il diario, quel compagno fidato, e cominciò a scrivere, sperando che le parole potessero darle un po' di sollievo.

"Mi sento come in alto mare, lontana da qualsiasi riva. Un'onda dopo l'altra, e io continuo a galleggiare, senza sapere se raggiungerò mai un porto sicuro. Eppure, nonostante il tumulto, c'è qualcosa che mi tiene qui, un legame che resiste anche se non riesco più a comprenderlo."

Lasciò che il ricordo di una notte speciale si facesse strada. Quella sera lei e Andrea erano seduti sotto le stelle, vicini, e lui le aveva dedicato una canzone con parole che sembravano voler fermare il tempo. Era uno di quei momenti in cui tutto appare possibile, ma ora quel ricordo sembrava sbiadito, come se appartenesse a un'altra vita.

Scrisse ancora:

"Voglio credere che ci sia una ragione per tutto questo, che questo mare in tempesta possa portarmi da qualche parte. Anche se ora non vedo l'orizzonte, c'è una parte di me che non vuole arrendersi. Forse non è una questione di comprendere subito tutto, ma di lasciarmi andare, come un fiume che scorre senza domandarsi dove arriverà."

Le parole si fermarono lì, come sospese. Il suo cuore era ancora in alto mare, ma la consapevolezza di poter galleggiare, nonostante tutto, la fece sentire un po' più leggera.