La Crisi Interiore

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"Danza l'anima, sola tra ombre e silenzi,
in un urlo muto che morde il respiro.
Cerco pace tra schegge di vetro,
passo dopo passo, riscopro la mia strada.
Un giorno la luce tornerà,
e queste cicatrici saranno mappe
di una forza che non sapevo di avere."

Giulia non riusciva a liberarsi di quei pensieri ossessivi. Ogni volta che rimaneva sola, il telefono di Andrea sembrava attirarla come un magnete irresistibile, un portale verso una verità dolorosa e ineluttabile. Continuava a leggere e rileggere quei messaggi, sperando di trovare una spiegazione che potesse alleviare il suo tormento. Ma la realtà era spietata: nulla poteva giustificare ciò che aveva scoperto.

A tormentarla non era solo il tradimento in sé, ma la consapevolezza che Andrea avesse condotto due vite parallele. Mentre con lei costruiva una facciata di normalità, altrove coltivava un amore clandestino, fatto di promesse e parole che ora risuonavano vuote e false. Ogni frase letta, ogni dichiarazione appassionata, la feriva come una lama affilata, lasciando cicatrici invisibili, ma profonde.

"Sembra un incubo da cui non riesco a svegliarmi. Non riconosco più chi ho accanto, e peggio ancora, non riconosco più me stessa. Ogni cosa che ho costruito si rivela una menzogna, un castello di carte crollato al primo soffio. Lasciare andare o restare? Non so più quale sia la scelta giusta. Mi sento persa, sospesa tra la realtà e l'illusione."

Seduta sul divano, stringeva il telefono tra le mani, ma non osava riaprire quelle conversazioni. Temeva che un'ulteriore lettura potesse svelare nuove verità, nuovi frammenti di bugie. Eppure, cosa poteva esserci di peggio? Aveva già visto l'inimmaginabile, e il dolore sembrava non voler diminuire.

Ogni giorno cercava disperatamente di apparire normale, ma sentiva che qualcosa dentro di lei si era spezzato. Ogni gesto di Andrea, ogni sua parola, erano schegge impazzite che colpivano il suo cuore già lacerato. Anche il semplice suono della sua voce suscitava in lei una rabbia silenziosa, soffocata, che non trovava mai sfogo.

"Ogni giorno è una lotta contro me stessa. Provo a non pensare, a distrarmi, ma è inutile. Mi sento prigioniera dei miei pensieri, bloccata in un ciclo senza fine. Vorrei urlare, vorrei piangere, ma non riesco a fare altro che restare immobile, paralizzata dal dolore. Forse è il mio modo di proteggermi, di non crollare del tutto. Ma so che non posso continuare così. Devo trovare una via d'uscita, devo ritrovare la mia voce."

Il tempo scorreva, ma la ferita non accennava a rimarginarsi. Giulia si sentiva intrappolata in un limbo, incapace di guardare avanti e incapace di lasciare andare il passato. La fiducia era ormai distrutta, e con essa la sua capacità di credere nell'amore. Ogni sorriso di Andrea, ogni suo gesto affettuoso, ora sembravano privi di significato, ombre sbiadite di un tempo lontano.

Sapeva che il confronto con Andrea era inevitabile, ma non si sentiva pronta. Aveva bisogno di tempo per raccogliere i pezzi del suo cuore, per capire cosa volesse davvero. La paura di affrontare quella verità, di ascoltare dalle sue stesse labbra ciò che già sapeva, la paralizzava. Ma sapeva anche che non poteva restare sospesa per sempre.

"Mi chiedo se avrò mai il coraggio di guardarlo negli occhi e chiedergli perché. Perché ha scelto di ferirmi così? Perché ha vissuto due vite, ingannandomi? Ma poi penso: potrebbe davvero una risposta alleviare questo dolore? Forse non esistono risposte capaci di rendere tutto più sopportabile. Ma devo sapere, devo trovare la forza di affrontare questa realtà, anche se mi spezzerà."

La notte avanzava lenta, e Giulia sapeva che il giorno successivo sarebbe stato un'altra battaglia contro i suoi demoni. Ma, questa volta, una scintilla di determinazione cominciava a farsi strada nel suo cuore. Aveva perso molto, ma non era disposta a perdere se stessa.

Chiuse il diario e si sdraiò sul letto. Gli occhi fissi al soffitto, respirò a fondo. Il sonno non arrivava, ma non importava. Sapeva che, in un modo o nell'altro, avrebbe trovato la forza per andare avanti. Forse non oggi, forse non domani, ma un giorno avrebbe ricostruito la sua vita dalle ceneri del tradimento.

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