Giulia camminava senza meta, ascoltando il suono dei suoi passi sul marciapiede. Sentiva il peso dei pensieri aggrapparsi alla mente, come se il vento che le sferzava il volto non fosse abbastanza forte da disperderli.
Dall'altra parte della strada, un caffè aveva la porta aperta, e le note di una canzone familiare si diffondevano nell'aria. Sally di Vasco Rossi. Giulia si fermò, quasi trascinata dalla musica. Era una delle sue canzoni preferite, una di quelle che Andrea le dedicava sempre.
"Perché la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia..."
Quelle parole riecheggiarono dentro di lei, più che mai cariche di significato. Si chiese se fosse stato proprio l'equilibrio a mancare tra lei e Andrea, se le loro differenze, che un tempo sembravano colorare la loro relazione, fossero diventate ombre insostenibili.
Giulia si sedette su una panchina lì vicino, chiudendo gli occhi e lasciando che le note la avvolgessero. Poi, come un impulso irrefrenabile, aprì il diario e iniziò a scrivere, senza preamboli, lasciando che le parole fluissero come onde, come pensieri mai detti a nessuno.
Mi sento spezzata tra ciò che voglio e ciò che sono diventata. Come se i miei sogni avessero preso strade che io non riconosco più, come se mi stessi perdendo dentro questo mare di parole non dette. Il mio cuore e la mia mente, il mio oggi e il mio domani... Tutto sembra scontrarsi in una guerra che non riesco a vincere. Quanto tempo ancora dovrò restare qui, in questo limbo tra il passato e un futuro che non vedo?
Nel ricordo, riaffiorò una conversazione avuta tempo prima con Andrea, una delle loro ultime sere di spensieratezza.
"Giulia, cosa vorresti fare di diverso?" le aveva chiesto una sera, sorridendo mentre le versava un bicchiere di vino.
"Non lo so, forse viaggiare di più, sentire il mondo più vicino," aveva risposto lei, cercando di afferrare una certezza che sembrava lontana. "E tu?"
Andrea aveva sospirato, guardando il bicchiere di vino come se avesse contenuto tutte le risposte. "Vorrei solo che non ci dimenticassimo di chi siamo. Di ciò che eravamo all'inizio. Ti ricordi?"
"Lo ricordo bene," aveva sussurrato, quasi temendo che se lo avesse detto ad alta voce, quel ricordo sarebbe svanito.
Ma ora tutto sembra distante, pensò, chiudendo gli occhi contro le lacrime che premevano per uscire. Oggi è soltanto un eco di ciò che eravamo.
Si alzò, riprendendo il cammino senza una meta, lasciando che la musica svanisse lentamente. Le parole di quella canzone erano come una ferita aperta, un promemoria della sua vulnerabilità. Non era mai stata brava a chiedere aiuto, e forse era quello il problema. Le sembrava di aver trascorso la vita a cercare di non perdere ciò che amava, e ora si domandava se avesse mai realmente saputo cosa significasse amare senza paura.

STAI LEGGENDO
Dimmi che è solo Amore
Romance"Dimmi che è solo Amore" segue la storia di Giulia, una donna che vede la sua vita sconvolta dal tradimento del suo compagno, Andrea. Questa crisi la costringe a confrontarsi con il dolore e a rivedere la sua esistenza. Mentre l'illusione di una vi...