Parole

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Giulia si ritrova a fissare Andrea da lontano, come se stesse osservando un estraneo. Un uomo con cui ha condiviso una vita intera e che ora le appare distante, quasi irraggiungibile. La loro ultima conversazione le rimbomba nella testa, lasciandola con un senso di confusione e smarrimento. "Che succede?" si chiede, cercando una risposta in quello che una volta era il suo compagno di vita e che ora sembra quasi un fantasma.

"Andrea... sembra che non ci riconosciamo più," pensa, mentre un brano di Vasco Rossi risuona dolcemente in sottofondo, amplificando il vuoto che sente dentro. "C'è chi dice no... ed è proprio come mi sento io ora. Come se, ad ogni tentativo di riavvicinarmi a te, ricevessi solo un muro."

Andrea alza appena lo sguardo verso di lei, ma non dice nulla. Giulia si rende conto di quanto le sue parole si siano trasformate in un dialogo muto, in un monologo che solo lei può ascoltare.

Con un nodo in gola, si rifugia nel suo diario, scrivendo come se ogni parola potesse salvarla da quel silenzio opprimente.

"Sono qui, persa in un mare di pensieri confusi. Andrea, il mio Andrea, sembra essere diventato un estraneo. Lo guardo da lontano e vedo un uomo che non riconosco. La sua rabbia, la sua distanza... non riesco a comprenderli. Mi sento indifesa, priva di un punto di riferimento."

Pausa. Si ferma e chiude gli occhi, ascoltando il battito irregolare del suo cuore. Le torna in mente uno dei primi ricordi con Andrea, un pomeriggio di sole, risate e canzoni cantate insieme a squarciagola. Ma ora tutto questo sembra lontano, perso in una nebbia densa di incomprensioni.

Un giorno, lui le aveva detto: "Siamo solo noi contro il mondo, Giulia." E lei ci aveva creduto. Ma ora? Ora era come se quel "noi" non esistesse più.

Riprende la penna e continua, lasciando che le emozioni scorrono senza freni:

"Ogni giorno mi sveglio sperando che le cose migliorino, che Andrea torni a essere il compagno che ho sempre conosciuto e amato. Ma ogni giorno, la realtà mi colpisce come un pugno nello stomaco. La distanza tra di noi cresce, alimentata da silenzi e incomprensioni."

Guarda la pagina bianca, cercando una spiegazione, un appiglio. Andrea sembra sempre più lontano, perso nei suoi pensieri. Le manca il loro dialogo, quella complicità fatta di parole sussurrate e di promesse. Un'altra canzone di Vasco parte alla radio, e lei sente un velo di malinconia coprirle gli occhi.

Andrea passa accanto a lei, senza guardarla, e lei sussurra: "Ti ricordi, Andrea, quando bastava un sorriso per capirci?"

Lui si ferma un attimo, sospira, e mormora, quasi impercettibilmente, "Erano altri tempi, Giulia."

Silenzio. E in quel silenzio, tutto sembra svanire.

Nel cuore della notte, sola in cucina, prende di nuovo il diario e annota le parole che le vengono in mente come un fiume in piena, senza preoccuparsi troppo di dar loro un ordine.

"Sarà un caso, ma ora è solo un altro giro di parole inutili. Io sono nessuno. Aspetto fiera di poter essere qualcuno di diverso dal solito giro di anime perse, ma non riesco a essere diversa da ciò che sono. È storia vecchia, ma sono io che sbaglio. Il vecchio stampo e il nuovo s'incontrano spesso, si salutano e poi spariscono. Aspetto, e forse il prossimo attimo sarà migliore, chissà. Ma per ora, resto qui, nel nulla."

Chiude il diario, la penna scivola via dalla sua mano. Nella stanza, solo il suono della radio che continua a suonare, un sottofondo amaro per una notte senza risposte.

Dimmi che è solo AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora