23. Rabbia

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L'atmosfera nella palestra adesso è decisamente diversa. Non ridiamo più come prima della sconfitta, però penso che ci vorrà un po' di tempo, del resto è passato solo un giorno. Ci riscaldiamo come sempre, Watanabe poi ci dice di cominciare con le battute.
Prendo un pallone e vado dietro la linea, un bel respiro e...
"Tu cosa pensi di fare?" il pallone mi viene tolto dalle mani, in modo tranquillo ma deciso "non mi sono mica dimenticato delle tue condizioni"
"Ho messo il ghiaccio ieri sera e l'ho fasciato con il dito medio per la notte" protesto
"Devi riposare almeno un giorno o due, fai solo un po' di corsa e raccogli un po' di palloni in giro" Watanabe non si fa smuovere. So che ha ragione ma mi fa rabbia comunque.
Sospiro "Ok" mi piazzo dietro alle ragazze e lancio loro i palloni che sono arrivati contro il muro. Sento rabbia come mai prima d'ora, pensavo di potermi sfogare allenandomi.
Nonostante la rabbia mi faccio vedere tranquilla durante tutto l'allenamento, poi durante le lezioni, durante il pranzo e infine durante l'allenamento del pomeriggio.

Usciamo dalla palestra, finalmente potrò allenarmi almeno un po' con Tsukki.
"Mei posso parlarti un secondo?" Hinata è il primo della Karasuno maschile a raggiungermi, lo vedo molto serio e questo non mi piace. Passiamo in mezzo ai ragazzi per essere un po' più appartati.
"Peccato Mei, l'anno prossimo farete sicuramente meglio" mi dice Suga quando gli passo accanto.
E' come una pugnalata al petto, ogni volta che qualcuno mi ricorda l'umiliazione di ieri. Però gli sorrido "Già... daremo sicuramente il massimo"
"Esatto sarete imbattibili!" questo è Nishinoya, sorrido anche a lui. Vorrei mettermi a urlare, invece sorrido a tutti.
Tsukki è l'ultimo del gruppo insieme a Yamaguchi, il suo amico con le lentiggini. Mi guarda e basta però, non che mi aspettassi molte parole da lui.
Con la coda dell'occhio vedo che anche Daichi e Mishi stanno parlando.
"Cosa volevi dirmi?" una volta soli, guardo Hinata.
"Ti devo delle scuse, sento che non hai giocato bene per colpa mia. Se non avessi fatto quella veloce non avresti il dito così e avresti giocato meglio. Non che tu abbia giocato male, però magari eri trattenuta... scusa davvero!" e si inchina.
Sospiro "Per favore alzati, non hai nessuna colpa e non ce l'ho con te, se è quella la tua paura. Ho accettato io di murare è stata una mia scelta. Avremo altre possibilità più avanti" lui alza la testa, io mi sforzo per la centesima volta in due giorni di sorridere.
"Ei muoviti a entrare!" Kageyama dalla porta lo chiama, lui sobbalza vedendo il suo sguardo infuriato.
"Vai tranquillo Hinata, se ti dai ancora colpe che non hai mi arrabbio" ironizzo.
Lui mi sembra un po' più convinto, ricambia il mio sorriso ed entra in palestra.

Quando vedo i ragazzi uscire dalla porta, stranamente Tsukki non mi chiama. Entro e lo trovo appoggiato al muro.
"Cominciamo?" dico avvicinandomi al campo.
"Cominciamo cosa?" il suo tono è freddo. Mi giro confusa, non si è mosso dal muro.
"Ad allenarci no? Sei già stanco dopo due allenamenti?" cerco di fare una battuta. Sono già nervosa da ieri, non voglio che ci si metta anche lui.
Si stacca dal muro "Non ne vedo il motivo, tanto avete perso no?" mi guarda impassibile.
"Ma, cioè, posso prepararmi per l'anno prossimo. E poi anche tu ti alleni giusto?" cerco ancora di mantenere il sorriso ma ora è quasi impossibile.
"Io gioco già in modo eccellente, non mi serve un allenamento in più" prende la sacca e se la mette in spalla "Trovo che sia una perdita di tempo, ci vediamo in giro" mi fa un sorrisetto odioso, poi cammina tranquillo verso la porta.
Mi avvicino, sto perdendo la calma "Ma io voglio allenarmi!"
Lui si ferma e si gira ridacchiando "Ma senti questa, la principessa vuole, la principessa desidera, la principessa esige. Allenati da sola" e va fuori dalla porta.
Sono confusa, ha voluto lui iniziare ad allenarsi con me, perchè adesso è una perdita di tempo? Perchè abbiamo perso? Ma è adesso il momento di tirare fuori la grinta.
Sento la rabbia arrivare tutta insieme, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mi sono trattenuta ma ora non resisto più.
Prendo un pallone, mi affaccio alla porta e lo tiro sulla schiena di Tsukki più forte che posso. Lui si ferma ma non si gira.
"Torna immediatamente qui dentro o giuro che ti prendo a calci!" lo urlo con rabbia, lui si gira e mi squadra per un attimo. Cammina verso di me ed entra di nuovo, è sulla porta e non posa la sacca, pronto in qualsiasi momento a uscire di nuovo.
"E perchè mai?" mi chiede a pochi passi da me.
"Che vuol dire perchè mai?! Ma che cosa ti prende!" ormai sto solo urlando, sento tanta rabbia e non riesco a fermarla "Vuoi allenarmi e poi non ti va più, un attimo sei quasi simpatico e l'attimo dopo sei insopportabile. I tuoi sbalzi d'umore mi fanno venire mal di testa! E non ho per nulla intenzione di sopportarti in questo momento, perchè non mi sono allenata oggi per colpa di questo stupido dito, sono stata così stupida tu avevi detto subito che non era una buona idea. E ieri..." no non voglio piangere "Io ci credevo davvero" non urlo più, sento di avere gli occhi lucidi "Abbiamo perso, abbiamo perso per errori banali e sorprattutto per colpa mia. Se non avessi sbagliato la battuta o se avessi corso in tempo ora Mishi e le altre giocavano ancora in questa squadra. Non posso nemmeno dare la colpa al dito perchè so che anche senza questo sarei stata debole" mi fermo quando sento le lacrime rigarmi le guance. Mi sono detta un sacco di volte che non dovevo cedere, ma adesso non ci sono più riuscita.
"Abbiamo perso per colpa mia" abbasso lo sguardo e mi scappa un singhiozzo, mi asciugo le lacrime con la manica della felpa.
Sento il rumore della sacca che viene lasciata cadere a terra, un paio di passi e braccia che mi avvolgono. Rimango immobile, ci metto un secondo a realizzare che Tsukki mi sta abbracciando.
"Non sei debole e nemmeno stupida. Hai giocato bene, ma loro sono state più brave" mi parla tranquillo adesso, io rimango immobile sempre più confusa.
Sospira "Ti ho fatto innervosire apposta, non ti senti meglio ora che ti sei sfogata? Lo vedevo come ti sforzavi ieri e poco fa"
"Da quando sei un esperto di sentimenti?" mi asciugo ancora le lacrime, lui appoggia il mento sulla mia testa.
"Penso solo di aver capito il tuo ragionamento: guardiamo avanti e basta. Però se non ti prendi un secondo per ripensare alle cose successe non andrai mai avanti davvero"
Mi metto un po' a ridere "Accidenti, essere un centrale ti fa leggere nel pensiero?"
"Sono solo molto intelligente, aggiungilo nella lista dei miei innumerevoli pregi"
"Ti ho lanciato un pallone sulla schiena" adesso sto proprio ridendo, mi sento davvero bene adesso.
"Nemmeno l'ho sentito, sei ancora debole"
Realizzo solo adesso che siamo ancora abbracciati, mi stacco con non poco imbarazzo.
Lui mi guarda e sorride deciso "E ora al lavoro"

Camminiamo sulla strada di casa, continuo a sorride e questa volta sorridere davvero. Ci siamo allenati alla fine, ovviamente senza che io sforzassi la mano.
"Ora che ci penso, come fai ad avere il mio numero?"
"Ho chiesto al tuo capitano, mi sembra ovvio"
"Non sarebbe stato più ovvio chiedere a me?" mi giro a guardarlo
Ci pensa un secondo "Boh, mi andava di fare così" scuoto la testa, questo ragazzo non lo capirò mai.
"Domani giocate contro la Seijo giusto?" chiedo dopo un attimo di silenzio
"E' la squadra che ci ha battuto la scorsa volta, con quell'alzatore fastidioso" il suo sguardo ora è serio "Questa volta però sarà diverso"
Camminiamo ancora un po' in silenzio, fino a dove dobbiamo salutarci.
"Tsukki" mi guarda interrogativo "Per favore Tsukki, vincete anche per noi"
Lui mi guarda un secondo e poi sorride "Ok, vincerò per te"

Spazio autrice
Uno dei capitoli che aspettavo più di scrivere aiuto... non sono mai soddisfatta al 100%, ma un piccolo sclero l'ho fatto, fatemi sapere se anche voi lo avete fatto!!

Una coppia di centraliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora