"Che dite, andiamo a vedere l'amichevole delle ragazze?" Daichi lo propone quando stiamo per uscire da scuola.
"Adesso? E' un po' tardi" rispondo io annoiato. Aggiungerei anche un chissene frega, ma me lo tengo per me.
"Dai dai Tsukki" Suga mi sorride e mi da un paio di pacche sulla spalla "hai di meglio da fare? Poi saranno contente di avere un po' di tifo no?"
"Mishimiya mi ha scritto l'altro giorno. Ha detto che serve un po' di supporto" negli occhi di Daichi vedo un lampo di tristezza. Lui e i ragazzi del terzo anno hanno passato il periodo dove la Karasuno veniva definita una squadra irrecuperabile, dove venivano chiamati "corvi senza ali". Probabilmente ricorda quel periodo ed empatizza con le ragazze.
"Io ci sto!" Hinata è il primo a interrompere il silenzio, seguono poi tutti gli altri.
"Che dici? E poi potrai vedere quella ragazza" Yamaguchi me lo sussurra mentre tutti si dirigono alla palestra, lui stava facendo ma poi si rende conto che io non mi sono mosso.
Alzo gli occhi al cielo "Pensi che questo mi convinca?" glielo dico... camminando dietro agli altri.
Lui mi guarda in silenzio camminando al mio fianco, ovviamente so cosa pensa "Non dire una parola" e Yamaguchi in risposta ridacchia.Penso che una squadra delle scuole elementari sia molto più in gamba della Karasuno femminile. E' un disastro di coordinazione, posizioni, recezioni, battute, difesa... tutto insomma. Mi appoggio alla ringhiera degli spalti... perchè non sono andato a casa mia a leggere un po' di fumetti?
L'unico motivo per cui non me ne sono andato è quella centrale, l'unica che è convinta di quello e, soprattutto, non fa totalmente schifo.
E' appena iniziato il secondo set e ormai Mei è l'unica giocatrice che guardo.
"Le braccia più avanti" il sussurro mi esce senza che io lo volessi, mentre Mei tenta un muro che fallisce di poco. Spero non mi abbia sentito nessuno...
"Tsukki hai detto qualcosa?" ecco appunto...
"Ho detto che questa squadra fa pena" mento, Yamaguchi mi risponde con una risatina nervosa. So che non gli piace come mi esprimo ogni tanto, ma in questo caso non mi da torto.
Torno a concentrarmi sulla partita, o meglio su di lei. Penso agli errori che fa, a come potrebbe correggerli. Quasi mi viene da esultare quando riesce in un'azione.
"Tsukki, ci sono altre cinque ragazze in quella metà campo, lo sai?" la voce di Suga mi fa sobbalzare. Ero così preso che non mi sono minimamente reso conto che si è messo accanto a me "E poi tirati su, se ti sporgi ancora un po' ti troviamo spiaccicato di sotto" scoppia in una risata. Mi rendo conto di come sono posizionato e mi ritiro su dritto, mi stavo sporgendo come un idiota. Guardo verso gli altri ragazzi e sembra che nessuno si sia accorto della mia figuraccia, nessuno tranne Yamaguchi ovviamente.
"Non so che intendi" che risposta stupida.
"Quella povera numero otto si sentirà perforata dal tuo sguardo" Suga mi da una gomitata e ridacchia ancora.
"Gioca il mio ruolo ed è l'unica decente lì dentro" lo guardo male, so cosa sta insinuando e non mi piace.
"Mh-mh, ok..." mi da una pacca sulla spalla e torna al suo posto vicino a Daichi.
Sbuffo, dovevo davvero andarmene a casa.Dopo una disastrosa partita usciamo dalla palestra.
"Poverine, non andranno lontano" sospira Yamaguchi dopo aver salutato i ragazzi.
"Senza allenatore poi, sono praticamente finite" continua mentre ci allontaniamo. Io non aggiungo altro, è la verità.
Però quella Mei non è così male alla fine, forse leggermente sopra il decente. Peccato che si sia ritrovata in una squadra di scansafatiche e senza allenamenti decenti.
Bah, peggio per lei. Però perchè ci sto pensando? O meglio, perchè mi infastidisce la sua situazione? Ha una buona base, può diventare brava. Ma senza nessuno a guidarla come può farlo?
"Oh guarda, Mei resta ad allenarsi da sola" Yamaguchi si gira verso la palestra. Mi giro in tempo per vedere Mei chiudersi la porta alle spalle e le giocatrici allontanarsi.
"Ti fa nulla salutarci ora? Devo fare una cosa" lo saluto frettolosamente e mi incammino verso la palestra. Non so di preciso cosa mi prende, sento solo il fastidio e la consapevolezza che se non le do qualche consiglio mi rimarrà il rimpianto tutta la notte. Però che le dico? Mi ha visto una volta, le ho parlato pochissimo.
Ormai sono alla porta, devo dare tutto adesso."La tua tecnica è un disastro" ho deciso per l'essere diretti, forse non il modo più carino, ma è quello che mi riesce meglio.
"Scusa?" si gira a guardarmi con gli occhi sgranati.
"Prendi male la rincorsa, non riuscirai mai a murare nulla" mi avvicino a lei.
"In più sei debole, devi mettere muscolo e forza, se no ti trapasseranno ogni volta" le tocco il braccio, mi viene un piccolo brivido, probabilmente per il tocco con la sua pelle fredda. Lei mi guarda, immobile e confusa. Ok, sono stato leggermente brusco, ma almeno darmi una risposta...
"Beh? Hai capito quello che ti ho detto?"
"Come ti chiami?" davvero me lo chiede? Non è il momento adesso, sto dando delle lezioni.
"Hai l'altezza a tuo vantaggio, ma senza tecnica non vai da nessuna parte"
"Perchè non rispondi? E poi ti ho sorpreso a fissarmi più volte, perchè lo fai?" ahi, mi ha beccato.
"Fai troppe domande" e questa cosa mi irrita, ma non glielo dico.
"E tu non dai risposte" ok, è ufficialmente insopportabile.
Le do il contentino "Tsukishima, contenta?"
Mi sorride soddisfatta "Allora sai anche essere cortese, io sono..."
"Sì ho sentito che ti chiami Mei, vuoi allenarti o devo andarmene?" questi convenevoli inutili mi fanno venire il mal di testa, prendo un pallone e aspetto una sua risposta.
"N-non... cioè... cosa? Non puoi piombare qui e fare così"
"Così cosa?"
"Per cominciare ti ho visto più volte fissarmi in modo inquietante, poi non rispondi a delle semplici domande, ora sei qua e vuoi allenarti, chi ti credi di essere?" sta alzando la voce, odio con tutto me stesso chi lo fa. Solitamente avrei risposto in modo aggressivo e alzando la voce a mia volta, mi contengo solo perchè è una ragazza.
Mi avvicino sorridendo compiaciuto "Sono il centrale della Karasuno, il più alto della squadra, ben un metro e ottantotto e titolare già dal primo anno. Dovresti essere onorata che dedichi il mio prezioso tempo a te"
"Se il tuo tempo è tanto importante, perchè lo sprechi con me?" non si smuove di un millimetro.
"Ok, ho capito che non ti interessano i miei consigli" in fondo non posso aiutare chi non vuole essere aiutato. Mi avvio alla porta, anche se le sue risposte mi hanno spiazzato e non poco, chiunque sarebbe stato contento di ricevere indicazioni da uno più esperto, nemmeno consideravo un rifiuto. Sento il fastidio tornare ad inondarmi il petto, quindi gioco la mia ultima carta.
"E comunque hai potenziale" mi giro a guardarla "è un peccato che venga sprecato" ed esco senza salutarla."Ben tornato, fratellino" Akumane mi saluta mentre io mi tolgo le scarpe all'ingresso di casa.
"Ciao" lo saluto entrando. Lui mi guarda in viso e aggrotta la fronte
"Mi sembri di mal umore, più del solito ecco" tenta una risatina, che fa smettere subito quando vede che non sorrido nemmeno "Tutto ok?"
"Tutto ok, solo una grande seccatura" non mi va di approfondire, quindi me ne vado in camera mia. Mi sdraio sul letto, gioco ai videogiochi per distrarmi un po' ma è tutto inutile. Io devo allenare quella ragazza, devo tirar fuori il suo talento. Non so come fare a convincerla ma giuro che ci riuscirò.Spazio autrice
E come possiamo ben vedere Tsukki era andato già dal primo incontro. Prossimo speciale a breve! (credo) ((spero))
STAI LEGGENDO
Una coppia di centrali
Fiksi PenggemarTsukishimaXreader Mei è del primo anno della scuola superiore Karasuno, fa parte della squadra di pallavolo e il suo ruolo è il centrale. Le cose all'inizio non vanno come pensava, però un ragazzo con non poca arroganza da una svolta alla situazione...