Una coppia di centrali

1. Inizio

Entro in palestra più carica che mai. Cominciano ufficialmente gli allenamenti!
Ieri mi sono presentata alle mie compagne di squadra, ero agitata da morire!

"Mi chiamo Mei, piacere di conoscervi! Chiedo scusa per essere entrata un mese dopo l'inizio della scuola, spero di non creare problemi!" mi inchinai agitatissima. Ero al centro del campo, circondata dalle altre ragazze.
"Ragazze diamole un caloroso benvenuto, andiamo tutte d'accordo e diamo il massimo!" disse il capitano, Mishimiya "Su alza la testa adesso non serve stare ancora inchinati" mi fece notare poi, in effetti ero ancora con la testa abbassata.
Mi alzai di scatto "Chiedo scusa!" quasi lo urlai, mamma mia che figura.
"Non essere così agitata, ti troverai benissimo. tieni la divisa."
Mi porse quella maglia, senza farlo apposta il mio numero preferito, ovvero l'otto.
"Che ruolo giocavi alle medie? A noi servirebbe un centrale, con la tua altezza saresti perfetta" questo lo disse una ragazza abbastanza bassa, azzardai potesse essere il libero.
"Il centrale era proprio il mio ruolo e sono felicissima di esserlo ancora, farò del mio meglio!"

E ora eccomi qui, con il pallone in mano pronta a fare la prima battuta, faccio rimbalzare il pallone, un bel respiro e colpisco. Fortunatamente passa, prendo un altro pallone dal cesto e ne tiro un'altra, poi un'altra ancora. Tutte vanno alla grande, mi rendo conto poco dopo che le altre ragazze non stanno facendo nulla. O meglio, battono ogni tanto, poi si fermano a chiacchierare oppure si siedono a terra. Ignoro questo e continuo il mio allenamento praticamente da sola, anche al momento delle schiacciate riesco a murarle tutte quasi ad occhi chiusi. Sono tutte senza energie e voglia di fare, comincio ad innervosirmi.
"Per oggi abbiamo finito, facciamo stretching e sistemiamo che arrivano i ragazzi" Mishimiya ferma così "l'allenamento" per così dire.
Una volta fatto però mi sorge spontanea una domanda "Ma l'allenatore dov'è?" lo dico ad alta voce, a nessuno in particolare.
"Non abbiamo un allenatore" lo dice una ragazza con i capelli molto lunghi.

Usciamo dalla palestra e, una volta salutato le altre, mi incammino da sola senza una meta per il cortile della scuola. E' pomeriggio, le lezioni sono terminate e potrei andare subito a casa, ma ho voglia di fare due passi.
Com'è possibile non metterci impegno per nulla? E poi che significa che non abbiamo un allenatore? Mi aspettavo tutt'altro onestamente.
Almeno la mia divisa è magnifica, per non parlare della tuta col nome della squadra.
Mi fermo di colpo, ma dove ho la testa? Ho lasciato le ginocchiere in palestra!
Torno indietro di corsa, rallento però quando sento delle voci all'interno.
Mi affaccio sulla porta e ci sono i ragazzi della squadra maschile che hanno finito il riscaldamento e si stanno posizionando per allenarsi sulle battute. I palloni cominciano a volare da tutte le parti. Rimango allibita nel vedere così tanto impegno e percepisco passione per questo sport solo a guardarli.
Questa squadra sta riuscendo in grandi cose nel torneo primaverile, ho sentito tante voci sul loro conto già dai primi giorni in questa scuola. Da una squadra considerata decaduta sono riusciti a rialzarsi e fare imprese incre...

"Ti serve qualcosa?" un piccoletto con i capelli arancioni mi guarda incuriosito. Mi sono incantata a guardarli, che stupida!
"Ehm.. ho dimenticato le ginocchiere" mi sporgo e vedo che sono per terra nell'angolo opposto della palestra.
"Wow, giochi anche tu a pallavolo? Di che anno sei? Che ruolo giochi? Che numero ha la tua maglia? Vieni pure a prendere le ginocchiere, ma fai attenzione ai palloni"
"Ehm... le mie risposte sono: si, primo anno ma sono entrata da pochi giorni, ho cambiato scuola per via del lavoro dei miei genitori, centrale, otto e grazie farò attenzione" sorrido, sembra un bambino per il suo entusiasmo.
Entro dentro e passo dietro ai ragazzi che continuano le loro battute, cercando di schivare i palloni che invece arrivano.
Mi piego a raccogliere le ginocchiere e...
"Fai attenzione!"