13. Imbarazzo

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Continuo a pensare alla scena di ieri, mi sento così in imbarazzo. Ci penso costantemente per tutta la giornata, non riesco a definire la sensazione che ho provato. Poi i nostri sguardi... ah Mei piantala adesso, non stai seguendo nulla della lezione.
Arriva il pomeriggio e provo ancora troppo imbarazzo, non voglio allenarmi con lui oggi. I ragazzi entrano in palestra e li saluto come sempre, ma al posto di sedermi lì fuori mi incammino
"Dove vai?" ecco che mi richiama, cosa mi invento adesso?
"Ehi, ehm.." le sue mani, i suoi occhi "Non mi sento molto in forma oggi" che frase stupida.
Alza un sopracciglio, mi squadra "Mi sembri ok"
"No si, cioè..."
"Ci vediamo dopo" si gira per entrare,
"E chi lo dice che rimango qui?" gli urlo di rimando. In questi giorni era quasi simpatico, ma quando fa così lo sbruffone non lo sopporto.
Si gira sulla porta e ridacchia "Oh lo so che rimarrai principessa" ed entra.
Mi sento ancora più a disagio, ma come una stupida rimango e lo aspetto.

"Bene cominciamo come l'altra volta, però lancerò palloni con più forza" si posiziona tranquillamente.
"Beh? Ti hanno incollato i piedi?" Corro, sono rimasta impalata come un'idiota.
Provo a murare un po' di volte, facendo sempre peggio.
"Ma che ti prende oggi?" all'ennesimo disastro si ferma per guardami.
"N-nulla, nulla" devo riprendermi.
Passa sotto la rete per avvicinarsi, si abbassa leggermente per guardarmi meglio in viso. Io non lo guardo negli occhi e faccio un passo indietro, poi un altro. Inciampo nei miei stessi piedi ma Tsukki riesce ad afferrarmi per le spalle. Solo adesso lo guardo negli occhi, vedo una leggera preoccupazione nei suoi.
"Davvero non sei in forma oggi?" mi chiede senza lasciarmi andare.
"Non, cioè... non lo so"
"E che risposta è?" ora è scocciato.
"Non ripensi a ieri?" prendo coraggio.
"Ieri?"
"Si, cioè, dopo il commento di Hinata... non ti senti un po' in imbarazzo?"
Sbuffa e mi lascia finalmente andare "Hinata è un idiota, la sua opinione irrilevante"
Lo guardo male ma mi ignora.
"Non stavamo facendo nulla di male mi sembra"
"Beh... si giusto"
"Ti aiutavo a mettere i nastri"
"Giusto" mi sta convincendo, forse il mio imbarazzo era fuori luogo.
"Cavoli tuoi se non vuoi più allenarti"
"Gius... no aspetta questo non l'ho mai detto!"
"E poi" passa sotto la rete e prende un pallone "il mio fascino è irresistibile, me ne rendo conto. Non mi stupirei se ti innamorassi di me" ridacchia superbo.
Scoppio a ridere "non pensavo fossi anche un comico" mi posiziono come prima.
"Sono molte cose interessanti principessa" lancia un pallone e io salto, questa volta riesco a murarla bene.
"Questo soprannome mi da fastidio però" ancora un paio di muri
"E' per questo che lo uso" e continuamo l'allenamento come sempre.

"Possiamo andare" sistemiamo la palestra e usciamo. Alla fine è stato stupido imbarazzarmi così, mi piace la sua compagnia e non voglio farmela rovinare dai miei pensieri. Cioè, mi piacciono gli allenamenti ecco.
E' la prima volta che facciamo la strada insieme, usciamo dal cancello della scuola e svoltiamo entrambi a destra, poi dritto.
"Anche tu abiti qua vicino allora" commento.
"Che perspicace, altrimenti non la farei a piedi no?"
Giriamo poi entrambi a sinistra, lungo il rettilineo con varie vie sia a destra che a sinistra.
Si ferma alla seconda a sinistra "Io vado qua, ti prego non dirmi che siamo vicini di casa"
"Ti piacerebbe avermi come vicina di casa Tsukki, saresti davvero fortunato. Comunque io sono di qua" indico la via a destra, esattamente davanti alla sua
"In pratica lo siamo. Vabbè mi toccherà sopportarti pure quando me ne torno a casa" sbuffa.
Mi avvicino sorridente "Ammetti che ami la mia compagnia" lo prendo in giro.
"Beh, in fondo sei tra le persone che sopporto di più" in questi giorni insieme non si è mai sbilanciato tanto, sono felice ma fingo di non esserlo così tanto.
"Wow, che simpatico. Ma mi accontento, ci vediamo domani" mi giro e mi incammino verso destra.
"A domani principessa" mi saluta lui, mentre cammino gli mostro il dito medio e rido.
"Si, è il soprannome perfetto" commenta e io rido ancora di più.

Una coppia di centraliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora