29. Paura

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Il terzo set purtroppo non va come sperato, perdiamo diciotto a venticinque.
"Così non va" dice Mishinoya accanto a me "Se perdiamo anche questo è finita"
"Non mollate!" urlo sporgendomi, Hinata ci guarda e ci mostra il pollice in su, per fortuna lui è sempre positivo.
"Ehi attenta rischi di cadere!" Akiteru mi guarda preoccupato. Io non penso ad altro che alla partita.

Quarto set, sette pari. Tsukki è sempre davanti a chi sta per schiacciare ed ogni volta riesce a toccare la palla.
"Non l'ho mai visto giocare così bene" non serve che dica il nome, gli altri capiscono subito e annuiscono.
"Signor Ukai, buongiorno!" Akiteru si gira e si inchina, mi giro anche io.
"Lui è il nonno dell'attuale allenatore" ci spiega subito, io e Mishi ci inchiniamo insieme.
"Non potevo perdermi questa partita" si siede dietro di noi.
Arrivati diciannove a diciotto, Kageyama commette un errore: sbaglia l'alzata e Tsukki non riesce a schiacciare. Per fortuna riesce a salvarla e addirittura a fare punto, gli avversari non si aspettavano una palla così corta. Guardo il nostro alzatore, è un ruolo davvero difficile, è la persona che tocca di più la palla in tutta la partita. Lo vedo visibilmente stanco, non so quanto ancora potrà reggere.
Arriviamo ventisei pari, Suga rientra in campo al posto di Tsukki.
"Vai Suga! Bravo Tsukki!"  vorrei tanto poter fare di più, ma non posso fare altro che incoraggiarli.
La partita prosegue, continuano le tattiche, sia le alzate del libero che gli attacchi tutti insieme. Nishinoya alza e Hinata attacca, gli avversari non riescono a prenderla e vinciamo il set ventinove a a ventisette.
"Manca l'ultimo set, per fortuna finisce a quindici punti" commenta Mishi.
"Non ce la fanno più" guardo i ragazzi, respirano tutti affannosamente. Tsukki è stanco ma non più degli altri, andare a correre è servito a qualcosa.
Ci guardiamo "Forza ancora uno" mimo, ormai è diventata tradizione.
"Tranquilla" vedo la determinazione nel suo sguardo, ha davvero una luce negli occhi completamente nuova.

Quinto set, chi vince questo porta a casa il primo posto e l'ingresso ai nazionali. L'agitazione tra il pubblico è palpabile, non ho mai visto una partita più combattuta di questa.
Kageyama è fuori dal campo, Suga sarà un ottimo sostituto.
Siamo quattro a sei, Tsukki riesce a toccare la palla, o comunque direzionarla verso il libero, che ora riesce a riceverla. Ha avuto davvero difficoltà in questi set, ma ora è visibilemente più sicuro. Viene toccata la palla schiacciata dal mancino, la palla sembra essere punto nostro ma l'arbitro annulla il punto.
"Cos'ha?" guardo Tsukki, rimane chino e si tiene la mano destra. No, no, ti prego. L'allenatore Ukai entra in campo, dopo si avvicinano insieme alla panchina. La manager fascia la mano di Tsukki e insieme si avviano fuori dalla palestra. In un secondo io e il fratello stiamo correndo giù dalle scale.
"Che ci fai qui? Anche se ti ho visto prima" il biondo guarda Akiteru
"Volevo vedere il mio fratellino combattere fino alla fine"
Continuo a guardare la mano che tiene fasciata con l'asciugamano, ho paura che non possa più rientrare in campo.
"Tranquilli, è un peccato che esca nel momento più importante. Però dopo cinque set sono abbastanza stanco"
Comincia ad avviarsi in infermeria "Non pensare che perderanno senza di te! Quando tornarai in campo staranno combattendo ancora" Akiteru dice questo poi comincia a tornare sugli spalti.
Io mi avvicino e cammino accanto a Tsukki, seguiamo la manager che ci guida poco più avanti.
"Sopravvivrò stai tranquilla" sorride, mi fa innervosire.
"Adesso non fare finta che non ti importi" dico seria. Il suo sguardo quando mi vede così cambia, i suoi occhi si fanno più scuri.
"Perchè cazzo mi sono fatto male proprio adesso. Dovevo rimanere fino all'ultimo, quello stronzo doveva avere la costante pressione del mio muro, dovevo continuare a direzionare la palla verso Nishinoya... cazzo!" il suo sguardo ora è furioso.
"Rientrerai in quel campo, stai facendo vincere la Karasuno. Quando tornerai li farai vincere" arriviamo davanti alla porta dell'infermeria.
"Rimani concentrato" lui mi guarda serissimo e annuisce, poi si chiude la porta alle spalle.
Sono troppo agitata per tornare sugli spalti, mi appoggio al muro e aspetto fuori.

Dopo attimi che mi sembrano interminabili, la porta si spalanca e Tsukki e la manager escono correndo.
"Allora?" corro anche io fino ad affiancarmi a lui, il suo mignolo è fasciato saldamente all'anulare.
"Ha fermato la parte slogata, è solo il mignolo quindi non dovrei avere troppi problemi" sorride sicuro "Posso rientrare in campo, in fondo ho ancora la promessa giusto?"
Entra in palestra, io rimango sulla soglia "Vai a vincere!" corro sugli spalti, Mishi e Akiteru mi guardano aspettando notizie.
"Può giocare, il mignolo è fasciato" tirano entrambi un sospiro di sollievo, Tsukki parla all'allenatore, poi si siede in panchina con il cartellino in mano.
"Che mi sono persa?" guardo il tabellone, quattordici a quindici "Cioè ancora un punto e abbiamo perso!?"
"Si sono difesi bene, Hinata ha fatto una ricezione, con la faccia ma l'ha fatta" Mishi sorride, ma torna subito seria, questo è un momento critico.
Tsukki riesce a fare un primo tocco, usa la mano ferita e fa un'espressione di dolore. Stringo i denti, puoi farcela basta che resisti.
Dopo vari passaggi arriviamo venti a diciannove.
"Siamo davvero al match point?" possiamo davvero farcela?
Ushiwaka continua le sue schiacciate assassine, Nishinoya riesce a riceverle e Tsukki a murarle. Hinata ricambia con le sue veloci, che vengono spesso ricevute o addirittura murate da quel tizio con i capelli rossi.
"Ha un intuito che non può essere quello di un essere umano" commenta Akiteru.
Kageyama alza la palla, tutti stanno correndo, tra varie finte Hinata sbufa fuori dalla seconda linea. Il muro però è pronto, la ricezione dietro è pronta. E' un'impresa impossibile. Schiaccia, la palla tocca la mano del muro, la palla va indietro senza perdere potenza. Viene ricevuta, ma va indietro. Corrono in tre ma nessuno è veloce abbastanza. Silenzio assoluto, tutti guardiamo la palla rotolare via. Ventuno a diciannove.
"Siii!!!" io e Mishi ci abbracciamo, ho le lacrime agli occhi ma ora non mi interessa nasconderlo. In campo i tre ragazzi del terzo anno si abbracciano, Nishinoya travolge in un abbraccio Tsukki che cade a terra. Manager, allenatore e professore stanno piangendo, nessuno ci crede ma ce l'hanno fatta davvero. Ringraziano il pubblico con aria trionfante, li applaudo e guardo Tsukki. Mi asciugo una lacrima che mi cade sulle guance e gli sorrido, lui mi sorride timido.
E ora la premiazione, Daichi prende la coppa, Suga l'attestato, infine tutti ricevono la medaglia.
"Aspettiamoli fuori" Mishi mi guarda e continua a piangere.
"Ok ma smetti di piangere dobbiamo festeggiare!"

Una coppia di centraliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora