30. Festeggiare

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Da fuori il palazzetto sentiamo arrivare le urla dei ragazzi, escono correndo e pieni di energia.
Mishi va subito da Daichi "Bravissimi!" e torna a piangere.
Hinata corre verso di me "Mei!! Andremo ai nazionali!!" presa dall'entusiasmo lo abbraccio "Sei stato formidabile, però ahi!" mi stringe con forza, poi si rende conto di farmi male e mi lascia andare ridendo. Mi congratulo con tutti, con Nishinoya che è riuscito a ricevere quelle palle micidiali, con Suga che ha fatto anche delle schiacciate, con Kageyama che ha murato e ha saputo usare bene la testa nonostante la stanchezza. In mezzo a quel gruppo però manca quello che sto aspettando con più impazienza.
"Tranquilla sta arrivando" Yamaguchi intuisce cosa sto pensando. Tsukki dopo poco esce. Non mi aspettavo molto entusiasmo, ma almeno un sorriso.
"Tsukki sei stato fantastico!" mi avvicino ancora pieno di entusiasmo, lui mi passa accanto quasi senza guardarmi e continua a camminare.
"Bene possiamo andare a mangiare, festeggiamo!" propone Daichi, tutti esultano. Tsukki gli passa accanto e gli dice qualcosa che non riesco a sentire, Daichi risponde annuendo e diventando più serio.
"Andiamo su!" il sorriso non tarda a tornare, tutti si incamminano. Tutti tranne Tsukki che rimane fermo. Io non so cosa fare, Mishi si gira a guardarmi, poi guarda Tsukki e alza un sopracciglio, io alzo le spalle. Che ha adesso? Quando tutti si allontanano e si dirigono verso il ristorante, lui comincia a camminare da solo.
"Non vieni?" mi dice dopo un paio di passi. Mi affianco a lui e camminiamo in silenzio, penso che raggiungeremo gli altri invece andiamo dalla parte opposta.
"Che bella medaglia, sono invidiosa! E poi grazie a te hanno vinto, nonostante il dito sei stato bravissimo! Approposito ora come va?" non mi risponde, resta in silenzio e guarda davanti a sè. Sto per dire qualcos altro quando finalmente parla.
"Ne ho murata solo una. Una su tutte le schiacciate che ha fatto" ha un tono arrabbiato. Io mi arrabbio di conseguenza, so dove vuole andare a parare, ma adesso dovrebbe solo essere contento di aver vinto!
"Sono stato deb..."
"Non ti azzardare a dirlo!" urlo e mi metto davanti a lui in modo da fermarlo. Gli punto un dito contro il petto, poco sopra la medaglia.
"Tu, razza di idiota! Come ti viene in mente anche solo di pensare di essere stato debole! Hai murato una cosa fuori di testa, hai fatto primi tocchi a destra e a manca. E nonostante questo" indico la mano "Hai combattuto lo stesso! Lo Tsukki che conoscevo all'inizio non aveva tutta questa passione per la pallavolo. Idiota!" gli do una manata sul petto. Lui mi guarda in silenzio, poi dal nulla scoppia a ridere.
"E adesso che ti prende?" dal nervoso mi sto quasi per mettere a piangere e questo mi ride pure in faccia.
"Mi hai chiamato idiota, roba da matti! E poi cos'era quella manata? Dovevi essere minacciosa per caso?" ride ancora più forte.
Mi asciugo gli occhi "Sei un'idiota eccome, farmi arrabbiare così..." mi scappa un sorriso, almeno adesso gli è tornato il buon umore.
"Dai andiamo dagli altri" comincia a camminare "Principessa, sai sempre come farmi ridere"
"Si, ma ridi di me. Sei davvero odioso" gli tiro una spallata.
"E basta picchiarmi, non vedi che sono infortunato?" e ride di nuovo.

Dopo aver mangiato tutti insieme a sazietà, Akiteru ci riporta a casa in macchina.
"Posso chiederti se mi lasci a scuola?"
"Ehm... ok come preferisci" Mi lascia al cancello, i ragazzi con il pulmino sono arrivati giusto adesso.
Li saluto e Tsukki si avvicina "Ti mancavo già così tanto?"
"Magari ti perdevi facendo il tragitto da solo" rido.
Camminiamo per un po' finchè...
"Non dormivi vero?" mi fermo di scatto, lui si gira a guardarmi, sorridendo compiaciuto "Io... cosa?"
"Quando parlavo con Yamaguchi hai avuto un tremito, poi hai strizzato gli occhi per un attimo. Solo un cieco non avrebbe visto che, su quel pulmino, fingevi di dormire"
"Ehm, no... cioè" e adesso come mi difendo?
Il suo sorriso si spegne e si fa serio "Ti ho chiesto quell'uscita perchè tanto entrambi sapevamo, era inutile nascondermi dietro a un dito. Mi avevi scoperto, tanto valeva giocarsi tutto no?"" si avvicina "Ci ho riflettuto tanto in questi giorni, prima della chiacchierata sul pullman dico. Il fatto che ti pensassi così spesso, la voglia costante di vederti. Il fatto che mi piace vederti sorridere, sapere cosa pensi. Prenderti in giro e vedere come ti arrabbi in quella maniera così poco minacciosa. Il fatto che sei una delle poche eccezioni di essere vivente di cui mi importa qualcosa. Yamaguchi mi ha portato alla conclusione che... tu mi piaci Mei" si avvicina ancora "E sai principessa, il tuo accettare il mio invito mi fa pensare che... ecco" distoglie lo sguardo "Forse il mio intuito non sbagliava, e che forse sentiamo entrambi la stessa cosa"
Sento la faccia andarmi in fiamme, devo fare i conti con quello che sento. Gli prendo la mano non fasciata "Mi sentivo confusa" comincio "Sentivo cose che non avevo mai provato. All'inizio eri un arrogante pallone gonfiato, ogni tanto anche adesso. Ma poi pian piano ti sei aperto e ho visto che c'è un lato premuroso, altrimenti non mi avresti allenato. Hai visto del talento in me e hai deciso di aiutarmi a tirarlo fuori. Ti ho detto che il prossimo anno farò il capitano? Mi hai dato sicurezza e sento di poter essere degna di questo ruolo. Ma tornando al discorso di prima, mi piace quando sorridi perchè è una cosa che fai poco. Ed è un privilegio il fatto che sono un'eccezione. Sento le farfalle nello stomaco quando mi fai un complimento, o quando succede questo" e guardo la mia mano stretta nella sua "Aspetto sempre di vederti e ti penso spesso, quindi in sintesi... credo che non ti sbagli. E che tu mi piaccia" lo guardo, rimane sorpreso delle mie parole, poi sorride "Ti avevo detto che era difficile non innamorarsi di me"
"E piantala!" rido, lui mi guarda con quel sorriso arrogante, che ho finito per apprezzare "Per di più ora andrò ai nazionali, sono diventato ancora più intrigante ai tuoi occhi. E poi guarda come luccica la mia medaglia"
"Sei sempre il solito" sorrido e lo guardo, lui ricambia il sorriso.
"Allora, ci vediamo domani?" continua a tenere la mia mano senza smettere di sorridere.
"Certo Tsukki, a domani"

Spazio autrice
E pensare che doveva finire qua ihihihi
Domani ultimo capitolo, lasciate tante stelline se vi piace

Una coppia di centraliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora