2. Incontro

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Mi giro di scatto, un pallone mi sta arrivando dritto in faccia. Faccio giusto in tempo a pararmi con le mani, in qualche modo riesco a non spaccarmi il naso. La palla rimbalza via e l'urto mi fa fare un passo indietro, riesco però a restare in piedi.
"O mio dio, o mio dio! Stai bene? Mi dispiace così tanto, giuro non volevo!" un ragazzo dall'altra parte della rete comincia a correre verso la mia direzione. Sta urlando come un pazzo, in questo modo tutti si fermano e chi non mi aveva ancora notato mi vede.
"Tutto ok, davvero non ti scu..."
"No devo chiederti scusa cento, anzi mille volte!" ormai mi è arrivato di fronte ma continua ugualmente ad urlare, nel mentre si avvicinano anche tutti gli altri.
E' un ragazzo enorme e con il codino, nonostante la stazza ha quasi le lacrime agli occhi.
"Sei davvero un animale, potevi ucciderla" un ragazzo con i capelli bianchi lo sgrida, ma non mi sembra un vero rimprovero visto che ridacchia.
"Suga te lo giuro non volevo! Io sono buono" ormai il ragazzo codino sta praticamente piangendo.
"Lo sappiamo Azumane, piantala di frignare su" un ragazzo piccolino di statura con un ciuffo biondo nei capelli gli dà una pacca e comincia a ridere come un matto.
Vorrei davvero dire qualcosa per calmarlo, ma c'è una confusione enorme e credo si siano già dimenticati della mia presenza.

"Eppure l'ha fermata, non male" questo è come un sussurro, quasi non lo sentivo nel casino generale. Proviene da un ragazzo alto, biondo e con gli occhiali. Probabilmente non lo voleva dire a qualcuno in particolare, mi squadra dalla testa ai piedi e non dice più una parola. Solo un altro ragazzo lo sente, ha le lentiggini e lo ascolta interessato.
Faccio per rispondere qualcosa quando il ragazzo con i capelli arancioni di prima mi si para davanti "Sei stata straordinaria! Hai parato una sua battuta, ammalapena ci riesco io! Azumane tira delle "Bam" che poi fanno "Pem" e sono micidiali" mi guarda con gli occhi che brillano "Come ti chiami? Ti ammiro un sacco in questo momento"
"Mi chiamo Mei, grazie ma non serve ammirarmi. Tu invece?"
"Hinata, è davvero un piacere e fidati che hai fatto una cosa spaziale!" Mi sento ancora gli occhi addosso del ragazzo con gli occhiali, quando lo guardo infatti continua a fissarmi. I ragazzi di prima stanno facendo una specie di lotta, mentre il resto del gruppo li guarda tra lo disgustato e il divertito.
"Ok io vado, ho disturbato abbastanza e buon allenamento" raccolgo le ginocchiere e faccio dei passi di lato verso l'uscita, sto cominciando a sentirmi a disagio e ho effettivamente disturbato più del dovuto.
"Non preoccuparti e ci vediamo. Voi altri, riprendiamo" un altro ragazzo mi congeda e gli altri tornano subito all'allenamento.
Mentre esco mi scuso anche con l'allenatore che fino adesso è stato in disparte a guardare.

Quando esco dalla porta una voce mi richiama.
"Sei un centrale vero?"
E' sempre quel ragazzo con gli occhiali, mi pone la domanda e poi mi guarda inespressivo come per studiarmi, mi sta mettendo un po' in soggezione.
"Si, come lo sai? Tu cosa sei invece?"
"Lo immaginavo"
Questa è la sua unica risposta prima di tornare dentro e lasciarmi con mille dubbi.

Una coppia di centraliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora