27. Contatto

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Arriva l'ora dell'uscita, il ritrovo è dove le nostre vie si incrociano. Mi sono cambiata una cosa come dieci volte, poi ho dovuto pensare ai capelli, poi pensare se mettermi un filo di trucco. Ma perchè mi agito così tanto? Tsukki lo vedo tutti i giorni, cosa cambia una volta in più? Questo pensiero sembra tranquillizzarmi un po', opto alla fine per un paio di jeans e un maglione semplice, completo con un cappotto leggero che lascio aperto. Il trucco è solo un po' di mascara e lascio i lunghi capelli castani sciolti.
Prendo un bel respiro ed esco dalla porta. L'agitazione torna a risalire quando lo vedo, è arrivato in anticipo visto che sono le quattro spaccate.
"Ciao, aspetti da molto?" lui mi vede e si toglie le cuffie dalle orecchie, le lascia attorno al collo "Un paio di minuti" mi squadra dall'alto in basso, non è la prima volta che lo fa ma mi mette a disagio lo stesso.
Mi guarda di nuovo in faccia "Andiamo?" e comincia a camminare, io cammino al suo fianco. Lo guardo di soppiatto, indossa anche lui un paio di jeans e una felpa, sopra una giacca leggera. Stiamo per entrare in centro e nessuno di noi due ha ancora detto nulla.
"E' strano vederti non in tuta o in divisa" è la prima cosa che mi viene in mente. Nella mia testa mi tiro un coppino sulla nuca da sola.
Si gira a guardarmi "Non avevo notato che avessi i capelli così lunghi" li ha sempre visti legati in una coda in effetti.
Il discorso si interrompe qui, la bolla di imbarazzo si fa sempre più ampia. Camminiamo ancora un po', quando vedo il negozio di fumetti mi fermo a guardare la vetrina.
"Ti va se entriamo qui un attimo?" gli chiedo quando si ferma a sua volta, lui mi guarda poi guarda il negozio "Qui?"
"Sì, dovrebbe essere uscito il nuovo numero di un manga che sto leggendo. Che dici di... entrare un secondo?" mi faccio più incerta quando continua a far passare lo sguardo tra me e il negozio.
"Buona idea" si avvicina ed entra, quando mi avvicino alla porta mi tiene la porta aperta. Non è la prima volta che entro qui, saluto il proprietario dietro al bancone e vado decisa verso lo scaffale che mi interessa, Tsukki mi segue in silenzio.
"Ah, eccolo qui!" prendo il volume con la copertina azzurra, lo mostro a Tsukki "L'hai mai letto?"
Lo guarda per un secondo "Anche a te piace One Piece?" sorride appena e mi guarda, annuisco decisa "Sì sì mi piace molto Brook, e Usopp mi fa sempre ridere"
"Non sapevo leggessi manga, a me piace molto questo" si allontana per prenderne uno "Promised Neverland?! E' tra i miei preferiti!" gli sorrido entusiasta. Abbiamo trovato qualcosa di cui parlare finalmente. Anche lui mi sembra contento adesso, si è tolto quell'espressione annoiata che ha sempre, lasciando il posto ad un piccolo sorriso.
Giriamo gli scaffali, parlando e discutendo di manga che abbiamo letto, ci consigliamo titoli che non conosciamo, riesco addirittura a fargli scappare una risata.
"Ho un po' sete, ti va di berci qualcosa da qualche parte?" propone dopo un po'.
"Ok, pago questo e andiamo" mi avvicino alla cassa e guardo l'ora sul telefono, mi sorprendo di vedere che siamo stati qui per più di un'ora.

Usciamo e andiamo in un bar poco distante, prendiamo entrambi una bibita.
"E apparte manga, cosa ti piace fare oltre la pallavolo?" mi chiede, apprezzo tanto questo interesse, soprattutto perchè vedo che gli interessano ben poche cose.
"Vediamo, mi piace leggere anche libri, soprattutto di fantascienza, e ogni tanto gioco ai videogiochi"
"E chi pensava che la principessa fosse una nerd? Abbiamo interessi molto simili, ti piacciono gli scacchi?"
"Trovo che sia un gioco affascinante. So giocare ma non mi ritengo molto capace, è un gioco troppo intellettuale per me"
"Nah, basta l'insegnante giusto. Con le mie spiegazioni, anche qualcuno con il cervellino piccolo come il tuo diventerebbe gran maestro" ride, io non mi aspetto l'insulto e mi faccio andare la bibita di traverso.
"Ma ehi!" dico tra un colpo di tosse e l'altro, lui ride ancora più forte.
"Potevi uccidermi!" rido anche io dopo che mi sono ripresa. Stiamo ridendo insieme, e questa cosa mi piace davvero tanto.

Quando incomincia a farsi buio, ci alziamo e andiamo a pagare.
"Offro io, ti ho invitato io in fondo" si mette davanti a me
"Grazie, ma sei sicuro?" chiedo
"La prossima volta se vuoi farai tu" quindi ci sarà una prossima volta? Penso arrossendo.
Usciamo e ci incamminiamo, ormai le persone in giro sono poche. Siamo quasi a fine anno e le temperature sono decisamente più basse adesso.
"Posso fare un esperimento?" mi dice dopo un po' che camminiamo in silenzio.
"Un esperimento?" si ferma senza guardarmi, io mi fermo accanto a lui.
"Quindi si o no?" lo guardo in faccia, è tornato serio dopo il pomeriggio che ha passato a ridere e scherzare.
"Ehm, ok credo" non ho idea di cosa voglia fare.
Lui sempre senza guardarmi tira fuori la mano dalla sua tasca e prende la mia mano libera, visto che l'altra ha la busta con il manga. Poi senza dire nulla continua a camminare. Io rimango immobile per un secondo, poi comincio a camminare insieme a lui. Sento la faccia andarmi in fiamme, il cuore sta per esplodere. Prendo coraggio e stringo a mia volta la sua mano. Il suo tocco è delicato, ma quando ricambio la stretta stringe con più sicurezza. Chissà cosa starà pensando?
Arriviamo al momento di salutarci, ci fermiamo con le nostre mani che ancora si tengono.
"Grazie per... aver accettato l'uscita" mi giro a guardarlo ma lui non incontra il mio sguardo.
"Grazie per avermi invitato" guardo le nostre mani "Questo esperimento... a che, insomma, conclusione ti porta?"
Lui fa per un secondo un'espressione sorpresa, come se si fosse ricordato solo adesso delle nostre mani, le guarda "E' stata un pomeriggio piacevole. Questo contatto è interessante, se sei d'accordo lo proporrei ancora più avanti" mi fa sorridere, sembra di parlare con un computer.
"Intendi il pomeriggio, o... ehm, il contatto?" continuo a guardare le nostre mani, questo mi piace molto.
"Se per te va bene, direi entrambi. Se sei d'accordo" con la coda dell'occhio vedo che adesso mi guarda in faccia, io alzo lo sguardo.
"Direi che mi trovo d'accordo. E' stato un bel pomeriggio e toccarti la mano mi piace" mi viene un brivido, ma che cosa ho appena detto?!
Lui mi guarda sorpreso per un attimo, poi sorride appena "Va bene allora, domani verrai a vedermi?" sgrana gli occhi "A vederci, a vedere la squadra"
"Certo che verrò a vederti" dico decisa. Ci guardiamo per un attimo, poi lui è il primo a interrompere il nostro contatto.
"Ci vediamo domani" mi saluta, poi si gira e cammina verso casa.
"A domani" mi giro e mi incammino anche io, ripenso alla giornata di oggi e non posso fare a meno di sorridere.

Una coppia di centraliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora