20. Vantaggio

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Il giorno della partita è arrivato, come la volta scorsa siamo davanti alla scuola per aspettare il pulmino. Sbadiglio, non ho dormito molto bene sta notte. Non mi sento troppo agitata per la partita, però continuavo a ripensare a Tsukki e a come si fosse preoccupato per me, a come camminava nervoso e...
"Terra chiama Mei, ripeto terra chiama Mei" una mano mi viene sventolata davanti alla faccia, mi risveglio
"Perdonami Mishi, non ho dormito molto sta notte"
"Ti ho chiesto cos'ha il tuo dito" indica l'indice fasciato.
"Ah nulla di che, ieri ad allenarmi mi sono fatta male. Ora però sta molto meglio, è fasciato per precauzione" ed è la verità, prima che me lo facesse notare non me ne ricordavo nemmeno più.
Mi guarda preoccupata "sei sicura di poter giocare bene? Non vorrei che peggiorasse"
"No assolutamente, sto bene posso giocare oggi" mi guarda ancora poco convinta, però lascia perdere
"Tu come ti senti? Sei agitata?" cerco di cambiare discorso
"Decisamente più tranquilla della volta scorsa, Daichi mi ha dato degli ottimi consigli" le sue guance si colorano subito e io non posso fare a meno di sorridere.
"Che c'é?" mi chiede quando mi vede
"Diventi rossa ogni volta che dici il suo nome, sei proprio irrecuperabile"
"Giuro che quando passa il pulmino ti spingo sotto" ridiamo entrambe. Guardo le mie compagne e noto che sono tutte rilassate e sorridenti, mi sento molto positiva riguardo ad oggi.

Arrivate al palazzetto, questa volta all'orario di pranzo, mangiamo e cominciamo a camminare verso il campo. Abbiamo poco tempo questa volta, quindi aspettiamo fuori dagli spogliatoi prima del riscaldamento. Sto chiacchierando con alcune mie compagne quando il telefono mi vibra nella tasca. Un nuovo messaggio da un numero sconosciuto
"Come va il dito? Hai su il ghiaccio spero" non ci metto molto a capire chi sia, mi scappa un sorriso.
"Si mamma, il mio dito non è mai stato meglio" rido da sola, intanto salvo il numero in rubrica sotto il nome di Stanchi-shima.
"Metti in pratica i miei preziosi insegnamenti, ci vediamo domani" mi immagino la sua faccia scocciata per la mia battuta che ha deciso di ignorare.
"Ok, a domani"
"Ragazze andate a cambiarvi, cinque minuti e inizia il riscaldamento" Watanabe ci chiama, corriamo a prepararci e poi scendiamo in campo.

Ci scaldiamo con battute e schiacciate, intanto guardo l'altra squadra che fa lo stesso, soprattutto la famosa numero sette.
"Accidenti che roba ha fatto" una mia compagna si lascia scappare un commento, dopo una diagonale schiacciata alla massima potenza. Sento un po' di preoccupazione adesso, devo fare il possibile. Mi guardo il dito e lo muovo un po', spero che non mi faccia scherzi.
Il fischio dell'arbitro segna la fine del riscaldamento, ci mettiamo in fila e poi corriamo verso l'allenatore.
"Cominciamo con la formazione dell'altra volta, ha funzionato bene in caso cambieremo più avanti. Ricordatevi il piano per la sette, chiaro?"
"Si!" urliamo ed entriamo in campo. Guardo la squadra avversaria, il loro numero sette è in panchina.
Mi viene passata la palla, tocca a me aprire la partita. L'arbitro fischia, mi prendo un secondo e poi batto. La palla passa a filo della rete, proprio come volevo, cadendo esattamente al centro dei due difensori.
"Un ace perfetto!" Haru corre a battermi il cinque. Ho cominciato in modo splendido la partita, mi sento piena di energie.
Batto di nuovo, ma la stessa tecnica non funziona due volte, corro subito sotto rete per la difesa. La palla viene schiacciata, salto insieme all'opposto e tocchiamo la palla. Viene ricevuta dal libero, alzata e Mishi attacca. Il loro libero si tuffa ma è troppo lento. Due punti di fila, stiamo andando alla grande.
La partita prosegue in modo perfetto, ci ritroviamo diciassette a quattordici. Siamo tutte entusiaste, tutte stanno giocando davvero bene. L'allenatore avversario chiama un time out, ci avviciniamo a Watanabe "Non montatevi la testa, rimanete vigili" è l'unico consiglio che ci dice, guardo l'altra squadra e discutono a lungo.
Rientriamo in campo, la partita continua e ormai ci troviamo al match point.
"Ancora uno!" Mishi ci incoraggia, prende la palla e si prepara a battere. La palla è difficile da ricevere, infatti dopo il primo tocco torna nel nostro campo.
Ricevo facilmente la palla, la passo all'alzatore e corro per una veloce, Mishi corre pronta in caso di attacco. Ma il secondo tocco si rivela una finta alzata, perchè viene lanciata dall'altra parte cadendo a terra.
"Scusate, ho sempre voluto provare a farlo" si gira ridendo. Io rido a mia volta, ha fregato tutte.
Ci portiamo a casa il primo set, venticinque a diciasette. E' stato sorprendentemente facile, forse troppo.
Stessa formazione, entriamo in campo piene di entusiasmo. Entusiasmo che viene smorzato alla vista della numero sette dall'altra parte della rete.

Una coppia di centraliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora