C'era stato un momento,  quando erano ancora studenti della UA,  in cui Izuku a causa di uno stupido gioco si era ritrovato,  suo malgrado,  ad osservare Denki per più tempo di quanto avesse mai fatto...

Si esatto...un gioco...

Erano semplicemente seduti sui divani comodi della sala comune,  chi con una bibita in mano e chi alle prese con i compiti, e la sua mano era stretta in quella di Ochaco mentre la castana gli dormiva su una spalla.

Era una di quelle serate speciali,  da contare sulle dita di una sola mano, dove la minaccia che attanagliava il mondo aveva lasciato le loro menti per qualche ora facendoli tornare, in un attimo, dei normalissimi adolescenti.

E c'era stato un secondo, in cui Monoma  aveva iniziato a spargere dei foglietti, in cui il biondo aveva chiesto di associare ogni persona di quella stanza a qualcos'altro...

Che fosse un animale, un oggetto, un libro o un cibo quello..beh...quello era a discrezione di chi stava giocando.

E c'era stato sempre un momento in cui Izuku aveva riso immaginando Iida nelle vesti di un robot o Kirishima nelle vesti di un enorme orsetto di peluche...

Ma poi il nome successivo lo aveva fatto bloccare...

Il nome successivo lo aveva portato ad alzare lo sguardo e, come sempre, specchiarsi in quegli occhi di miele che si sentiva addosso in ogni momento del giorno..

Ed erano grandi..pieni...

Quasi liquidi, proprio come il colore a cui lo associava, ma non avevano praticamente nulla della dolcezza che, in generale,  si potrebbe affiancare a qualcosa come il miele..

Erano carichi di ardore...erano carichi di sfida

Erano carichi di talmente tante cose che Izuku fu costretto a distogliere lo sguardo ed a ricordarsi che lui, su quel divano,  non era da solo...

Aveva abbandonato il foglietto al suo fianco

Aveva stretto un pò di più la mora a sé,  quasi a farne un appiglio per non cadere, e si era limitato a seguire il gioco da lontano senza dare una definizione a quel compagno di classe specifico...

Ed ora, mentre la bocca di Denki era sopra la sua e la sua lingua gli stava tirando via ogni convinzione che aveva sempre avuto,  ad Izuku veniva quasi da ridere e da ringraziare di non aver terminato quello stupido gioco e di non aver rinchiuso Denki in una definizione così banale

Perché lui non era miele...

Lui era dolce,quello era vero, ma c'era anche il sapore del pane a fargli girare la testa...

C'era il pizzicorio del lievito sulla punta della lingua...

C'era il profumo dei biscotti, sulla parte alta delle sue labbra,  e poi c'era quel sapore di gelato allo yogurt che gli fece desiderare di averne ancora un assaggio...ancora una altro pò...

Già...

Questo pensò Izuku quando tirò su entrambe le mani e le avvolse su quel viso di porcellana per trattenerlo a ...per non farlo scappare via...

Pensò a tutte le esperienze che aveva avuto ed a quanto fosse assurdo, in quel momento,  essere eccitato per qualcuno del suo stesso sesso...

Ripensò ad ogni sguardo ed a come ogni volta era stato costretto a distogliere il suo per non farsi domande e , soprattutto, per non dover accettare le risposte che si sarebbe dato...

E pensò che era maledettamente semplice seguire quella lingua e farsi mozzare il respiro in gola quando, all'ennesimo schiocco,  le mani del biondo si spostarono verso il suo fondoschiena iniziando a stringerlo ed a tenerlo ancora di più attaccato a sé...

Ma si accorse che c'era anche qualcosa di profondamente sbagliato quando anche lui fece lo stesso gesto,  spingendo il biondo contro il bancone della cassa, e lo sentì improvvisamente irrigidirsi e tirarsi indietro spingendolo via...

Si...

C'era qualcosa che avrebbe potuto definire Denki ma, di certo,  non era il miele nemmeno questa volta...

Perché c'era rabbia ed odio nei suoi occhi e, per la prima volta,  Izuku  capì che da quello sguardo non avrebbe più potuto scappare...

Preparandosi lui stesso, all'attacco,  mentre il suono del phon proveniva dal piano superiore

Seguito subito dopo dal rumore di una ciotola che si infrangeva al suolo...

Dopo che Denki l'aveva colpita...con tutte le sue forze

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