Gli era già capitato di vederlo con diverse espressioni e, soprattutto nell'ultimo periodo, la faccia unfuriata la faceva da padrone su quel viso di solito così gioviale ed allegro.

Ma non poteva fargliene una colpa...

Shiki era ancora un bambino, per quanto la vita lo avesse portato a dover maturare prima dei suoi coetanei,  e le sue reazioni erano facilmente prevedibili soprattutto per chi, come lui, lo conosceva bene

E come avrebbe potuto essere il contrario?

Si era affezionato davvero tantissimo ad Izuku ed in barba al poco tempo che avevano passato insieme, ma che era stato pieno di risate e di confronti goliardici, era come se un familiare lo avesse abbandonato per l'ennesima volta ignorando i suoi sentimenti e lasciandolo da solo

E certo....Anche Denki soffriva ...

Ma la sua sofferenza veniva tenuta sotto controllo proprio per non pesare ancora di più sul piccolo Shiki  per convincerlo a tornare a casa e per convincerlo che stava bene

In fondo lo sapeva no?

Aveva sempre saputo che Izuku sarebbe ripartito, sapeva già che l'eroe non apparteneva a quel mondo , sapeva già che tutto ciò che avevano condiviso  , per quanto bellissimo,  era destinato ad esaurirsi con il tempo e con la vita frenetica che avrebbe vissuto

Quanto sarebbe passato prima che la notizia di un nuovo flirt apparisse in qualche sito scandalistico?

E sarebbe stata l'ennesima donna dalle curve formose o, dopo quella notte, ci sarebbe stato un uomo al suo fianco?

Magari il suo adorato Kacchan no?

Un pugno venne ben assestato nell'impasto del pane,  la convinzione di averlo fatto solo per favorire la lievitazione nella testa confusa del biondo, ed il campanello del negozio tintinnò  per l'ennesima volta facendolo sbuffare e facendolo ripensare all'idea di chiudere per qualche giorno ed andare a nascondersi in una barca in mezzo al lago...

Per riflettere...per riprendere fiato...

I passi risuonarono sul pavimento tirato a lucido,  lavoro quasi maniacale con cui aveva tenuto la mente occupata quella notte dato che comunque non avrebbe dormito,  e Denki non sollevò nemmeno il viso mentre tirava altri pugni all'impasto e si formava nel tenere la televisione spenta

D:" Shiki pensaci tu!!"

Il "buongiorno " del ragazzino risuono del piccolo laboratorio,  diviso dal negozio principale a malapena da una tenda fatta di perline, ma il silenzio inquietante che segui queste parole costrinse il biondo a portarsi una mano sulla fronte ed a spostarsi I capelli con le dita ancora sporche di impasto

D:"È il fornitore?"

Denki cercò di sbirciare attraverso i fili argentati delle perline, sfregando  le mani una sull'altra e rimuovendo l'impasto in eccesso, per poi sbuffare sempre più incazzato e superare il bancone di legno iniziando a camminare verso il negozio

D:" Quante volte ti devo ripetere di rispondere quando ti chie...."

Gli occhi spalancati...

La mano che corre verso il suo petto,  con pezzi di impasto che cadono a terra senza fare rumore, ed un istintivo passo indietro quando una figura si staglia di fronte a lui costringendolo a stringere il pugno sul tessuto bianco del grembiule

X:" Ciao Denki....credo che sia giunto il momento,  per noi, di parlare...."

Breve ma intenso?

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Breve ma intenso?

A parte gli scherzi...non ho tempo.

Ma ne approfitto per dirvi che mancano pochissimi capitoli all'epilogo!

Aspetto commenti!!!!

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