VICTORIA
Ho appena finito il mio turno di lavoro ma, purtroppo, sbadatamente, ho rotto un piatto e Charlie non ha smesso un attimo di rimproverarmi, sotto gl'occhi divertiri di Greig.
Charlie mi da tregua e smette di sbraitarmi addosso.
Si allontana con ancora il piatto rotto in mano, che dovrò ripagare con il mio stipendio, e lascia la mensa.Tiro un sospiro di sollievo e mi levo il grembiule connun gesto veloce e lo appendo al suo solito posto, accanto alla porta.
Si avvicina Greig, con la sua solita aria da arrogante e mi guarda dall'alto in basso.
-Sei proprio un'imbranata, cenerentola-
Prima ridacchia, poi sghignazza.
Giuro che non lo sopporto più.
Decido di affrontarlo.Appoggio le mani sui fianchi e lo guardo con aria di sfida.
-Smettila di chiamarmi cenerentola. E rompere uno stupido piatto non è la fine del mondo-
Greig mi si piazza davanti e il suo volto diventa improvvisamente cupo e spaventoso.
Mi punta un dito contro e si piega per arrivare alla mia altezza.
-Con chi cazzo ti credi di parlare? Con Charlie per caso?-
-Sai che ti dico. Vaffanculo-
Gli urlo contro colma di rabbia e mi allontano.
-Hey! Stronza-
Graig mi segue e mi afferra per un braccio, sotto gl'occhi spaventati di Selma.
-Graig. Che vuoi fare. Lasciala!-
Urla lei.
Ma Greig mi da una spinta.
Cado, sbatto il viso sul terreno e mi ferisco lo zigomo sinistro.
-Così impari-
Graig sputa in terra e va' via.
Selma viene verso di me, e mi aiuta a rialzarmi.Lo zigomo mi si gonfia, e comincio a sentire dolore.
Io e Selma lasciamo la mensa e camminiamo insieme lungo il corridoio.
-Ti accompagno in infermeria. Così dirò al medico che è stato Greig a spingerti e verrà punito-
-No- Ammonisco Selma. -Tu vai pure. Me ne occupo io-
Selma annuisce.
-D'accordo, Victoria. Come vuoi-
Dice e si allontana.Scendo al piano di sotto e raggiungo l'infermeria.
Sto per aprire la porta, quando sento la voce di Daren alle mie spalle.
-Victoria- Avverto il calore del suo corpo sulla mia schiena. -Che succede? Perché stai andando in infermeria?-
-Sono caduta. Ma niente di grave-
Replico, continuando a dargli le spalle.
Ma lui mi afferra per un braccio e mi costringe a voltarmi verso di lui.
Vede il mio zigomo viola e gonfio e si stupisce.
-Cosa diamine-
-Sto bene- Lo interrompo io. -Ho solo sbattuto contro il pensile della cucina-
Daren sospira e scuote la testa.
Apre la porta dell'infermeria, ma non c'è nessuno.
-Il medico deve essersi spostato. Meglio metterci subito sopra del ghiaccio. Vado a prenderlo-
Daren mi fa sedere in ambulatorio e si allontana.
Torna pochi istanti dopo con in mano la borsa del ghiaccio e si siede davanti a me, in un'altra sedia.Poggia la borsa delicatamente sul mio zigomo, ma il dolore è talmente forte che strizzo forte gli occhi e stringo le labbra.
-Fa male?-
Mi domanda Daren, preoccupato.
-Un pochino-
Replico a denti stretti.Daren soffia in modo leggero sul mio zigomo, e lo osservo mentre lo fa'.
Si accorge del mio sguardo su di lui e cominciamo a guardarci a vicenda.
-Victoria-
-Si?-
-Va' meglio?-
-Non tanto-
Si lecca le labbra e mette via il ghiaccio.
Mi prende la mano destra, me la accarezza e sorride in modo malizioso.
-Potrei provare ad alleviare il tuo dolore con un bacio. Che ne dici?-
-Beh! Tentar non nuoce-
Ribatto, invitandolo a farlo.Daren accosta il suo viso al mio e bacia delicatamente lo zigomo gongio e dolorante per un breve istante.
-Va' meglio?-
Mormora, accanto al mio orecchio.
-Non ancora. Riprova-
-Allora, riprovo...-
Ripete lui, posando lo sguardo sulle mie labbra.Solo pochi istanti dopo, la bocca di Daren si poggia sulla mia.
Il suo bacio è incerto.
Sfiora le mie labbra appena.
Forse teme di aver frainteso le mie parole e venir respinto.
-Hey!- Lo avverto. -Considera questo bacio come il tuo premio per aver vinto la gara di nuoto-
Lui sorride un'istante e poi, accosta nuovamente le sue labbra alle mie.
-Allora, è giusto che riscuota il mio premio come si deve-Chiudo gl'occhi e lascio che le labbra di Daren si posino ancora una volta sulle mie, ma stavolta con maggior sicurezza.
Sono morbide, piacevoli, calde.Una delle sue mani scivola sulla mia nuca, e la sua lingua si insinua languida nella mia bocca, intrecciandosi alla mia.
I nostri corpi si avvicinano, e il bacio diventa man mano sempre più passionale.
Le mani di Daren accarezzano quasi sfiorando il mio seno.
Gli sfugge un gemito di desiderio e mi bacia con incredibile trasporto, tanto da farmi eccitare.Sento aprirsi improvvisamente la porta dell'infermeria e vedo entrare un soldato semplice.
Io e Daren facciamo giusto in tempo a staccarci, prima che ci veda avvinghiati l'uno all'altra.
-Tenente, l'ho cercata dappertutto-
Daren si pulisce le labbra con le dita e si schiarisce la voce.
-Ah si! E, come mai?-
-Una donna chiede di lei. Fuori dalla base-
-Ti ha detto il suo nome?-
-No, signore-
-D'accordo. Ora vado-
Daren mi sorride e fa' spallucce.
-Vado. Ci vediamo più tardi-DAREN
Lascio Victoria a malincuore e vado a vedere chi è la persona che mi cerca fuori dalla base.
Giungo fino al cancello, lo apro e mi guardo intorno.
Faccio qualche passo in avanti, ma non vedo nessuno.Penso ad uno scherzo.
E se lo è, lo trovo davvero di cattivo gusto.Torno verso il cancello e sento una voce femminile chiamare il mio nome.
-Daren Jacobs-
La voce proviene dalla parte opposta della strada.
È notte e c'è buio.
Per cui, riesco a malapena a vedere il volto della donna.Lei attraversa la strada, mi raggiunge e si ferma davanti a me.
Indossa un elegante vestito a tubino nero e ha i capelli rossi, legati in una coda di cavallo.
È truccata, ma non troppo.Solo dopo averla guardata meglio in volto, mi rendo conto che si tratta di Faith.
Stentavo a riconoscerla.
È così... diversa.
Sembra una donna di classe vestita in quel modo.
-Faith. Che ci fai qui?-
Le domando con voce severa.
-Ero da queste parti e... ho pensato di venire a trovarti-
Mormora.
-E Victoria? Perché non hai chiesto di vedere anche lei?-
Faith fa' una smorfia e poi dice:
-Devo ancora decidere se perdonarla o meno-
-Perdonarla?- Sbotto, incredulo -Sai bene che Victoria non ha niente a che fare con la faccenda del nonno. È una vittima tanto quanto te. O anche di più-Faith mi afferra per il bavero della giacca della mimetica e mi tira verso il suo viso.
-Non parliamo di lei ora, parliamo di noi-
Mi libero con discrezione della sua presa e dico:
-Cosa vuoi, Faith-
-Voglio che vieni a cena con me-
Mi scappa da ridere e lei, mi lancia un'occhiataccia.
-Non voglio venire a cena con te-
-Non costringermi a raccontare a Vicky di noi-
Sibila a denti stretti.
Io trattengo una risata e dico-
-Mi spiace deluderti, ma Victoria sa' che abbiamo fatto sesso. Glielo detto io-
Faith mi guarda con aria incredula e stavolta, è lei a trattenere una risata.
-Non ti credo-
-Beh! Credici perché è vero. Ti saluto-
Mi allontano e vado verso il cancello per rientrare alla base.
-Daren. Aspetta-
Faith mi ferma.
Credo si sia presa una cotta per me.
Ci mancava solo questa!
Penso tra me e me.Alzo gl'occhi al cielo e mi volto verso
di lei.
-Cosa c'è adesso?-
-Vuoi davvero che perdoni Vicky e faccia pace con lei?-
Sorrido e metto le mani sui fianchi.
-Aspetta. Lasciami indovinare. Farai la pace con Victoria, solo se verrò a cena con te?-
-Indovinato-
Faith mi fissa con aria decisa, in attesa della mia risposta.Ci penso sù un'attimo.
Decido di andare a cena con lei.
Ma questa, sarà l'ultima volta che cederò a un suo ricatto.Dopo che avremmo cenato, le parlerò e le farò capire una volta per tutte che tra noi due non ci sarà mai niente di niente.
Faccio un lungo respiro.
-D'accordo- Dico. -Vengo a cena con te-...
![](https://img.wattpad.com/cover/371454575-288-k132997.jpg)