Capitolo 18

1K 18 0
                                    

GORDON

Victoria è appena entrata in cucina, per cominciare il suo turno di lavoro.
Avrei voluto alzarmi, andare da lei e salutarla, ma poi è arrivata Sharon.
-Perkins. Stai cercando di evitarmi per caso?-
Mi domanda, con tono preoccupato.
Io sbuffo, poi replico bruscamente:
-Stai diventando noiosa e paranoica, lo sai?-

Mi alzo dal tavolo dopo aver pranzato e Sharon mi segue.
Forse è giunto il momento di dirle che dopo tre mesi, la nostra 'relazione' è finita.
Mi sono davvero stancato di lei.
In tutti i sensi.
Mi sta sempre appiccicata come il sudore e continua a comportarsi come una fidanzata gelosa.

Lascio che mi segua fino al cortile, dove non c'è quasi nessuno e poi mi fermo.
È il momento giusto.
Mi volto verso di lei e attendo che si avvicini.
-Wynne-
Dico, non appena è di fronte a me.
-Da quando mi chiami per cognome?-
Mi domanda, con voce dura e decisa.
Sorrido forzatamente.
-Ti ho sempre chiamata per cognome-
-Non quando siamo soli-
Ecco che ricomincia a farmi la paternale per assurdità.
Metto le mani sui fianchi e la guardo dritto negl'occhi.
-Sharon. Ora va' meglio?-
-Avanti. Cosa devi dirmi-
Il suo tono di voce cambia e diventa debole. Come se avesse intuito che devo dirle qualche di poco piacevole.
Trovo il coraggio di continuare e dico:
-Senti. Io, ci ho pensato a lungo e... credo sia giunto il momento di finirla-
-Per finirla intendi, smettere di scoparmi quando ti fa' comodo?-
Mi domanda, chiaramente colma di rabbia.
-Sai bene che non è così-
Lei comincia a piangere.
Non l'avevo mai vista farlo.
Non ero preparato a questo.

Si asciuga le lacrime con il dorso della mano e mi guarda.
-D'accordo. Come vuoi-  Sibila a denti stretti.  -Ma se mai dovessi cambiare idea, sappi che le mie gambe per te, rimarranno chiuse comunque-
Poi si gira e se ne va'.

Lo so.
Dovrei sentirmi in colpa per ciò che ho appena fatto e invece, non so perché, ma mi sento sollevato.

Ho sbagliato a tirare questa 'relazione sessuale' con Sharon per le lunghe.
Così facendo, le ho dato modo di innamorarsi di me.
Il ché, non era nei miei piani.
E nemmeno nei suoi immagino ma, è andata a finire così.
Non posso più tornare indietro e cambiare le cose.

Sharon è una bella donna.
Può avere tutti gli uomini che vuole.
Innamorarsi di nuovo.
Sono certo che non faticherà a trovare qualcun'altro a cui donare nuovamente il suo cuore.

.

Incontro Daren lungo il corridoio.
Cercavo proprio lui.
-Hey! Che fine hai fatto ieri?-
Gli domando e si ferma.
-Te l'ho detto. Non ero sicuro che sarei venuto in piscina-
Replica, riprendendo a camminare.
Lo seguo.
-E Tucker?-
Gli domando.
-Lui non c'è. Si trova a Detroit con il generale Burton-
-Oh! Capisco-

Il fatto che Tucker non ci sia e che Jackobs lavori, mi fa capire che Victoria non è più controllata costantemente come prima. 
O forse, è cambiato qualcosa e non ne sapevo niente.
-Hey! Jacobs. Sbaglio o Victoria è sola-
Daren si ferma, mette una mano sulla mia spalla, si avvicina al mio orecchio e dice:
-Perckins. Mi sembrava di averti già detto di stare lontano da lei-
Io sorrido e dico:
-Troppo tardi-
Daren mi guarda confuso e accigliato.
-Cosa intendi dire?-
-Niente. Lascia perdere-
Ma Daren mi afferra per il bavero della giacca e mi fissa con espressione minacciosa.
-Ti consiglio di parlare-
-Beh!- Sospiro io.  -Non c'è bisogno che te lo dica. Immagino avrai già capito che tra me è Victoria c'è stato... qualcosa-
Detto ciò, mi libero della sua presa, gli mollo una leggera pacca sulla spalla e mi allontano da lui, sorridente e soddisfatto.

.

DAREN

Non può essere vero.
Non riesco a credere che Victoria abbia fatto di nuovo sesso con Gordon.
Devo andare da lei.
Subito. Adesso.

È l'ora di cena e mi dirigo a passo svelto verso la mensa, più incazzato e accigliato che mai.
Mi siedo ad un tavolo e sospiro per cercare di controllare la rabbia, aspettando che Victoria finisca il suo turno di lavoro.

Gordon è già lì.
Noto che lui e Sharon mangiano di nuovo separati.
Oggi Sharon sembra molto triste e affranta.
Mentre di solito, dopo aver litigato con Gordon è semplicemente arrabbiata.
Questo mi fa' dedurre che la loro 'relazione' o quello che era, sia giunta al capolinea.

Giro lo sguardo e vedo Victoria uscire dalla cucina, mentre saluta Charlie.
Mi alzo dal tavolo e la raggiungo.
-Victoria-
La chiamo e lei si ferma.
-Daren. Finalmente! Dove eri finito?-
-Mi cercavi?-
Le domando stranito.
-In realtà, Si. Volevo parlarti-
Replica, toccandosi i capelli con una leggera espressione di imbarazzo.
Mi guardo intorno e dico:
-Andiamo via da qui. Questo posto è troppo affollato-
-Daccordo-
Replica lei.
Ci accingiamo a raggiungere il suo alloggio e mi lascia entrare.
Chiudo la porta.
-Ti spiace se faccio prima una doccia?-
Mi domanda, prontamente.
-Fai pure-
Replico, mettendomi seduto comodo sul divano ad attendere che finisca.

Victoria esce dal bagno dopo aver fatto la doccia e indossa la stessa canottiera bianca di ieri, senza reggiseno.
Si siede accanto a me, e ancora una volta il mio sguardo cade sui suoi capezzoli
rosei e turgidi.
Dio! Il suo seno mi eccita.
Volgo lo sguardo altrove.
Spero non si accorga della mia fottuta erezione.
-Daren-
Victoria mi chiama per nome e mi volto a guardarla all'istante.
-Parla pure. Ti ascolto-
Dico.
Lei sembra imbarazzata.
Ma poi, trova il coraggio di parlare.
-Posso farti una domanda personale?-
-Certo. Fai pure-
Victoria si schiarisce la voce e riprendere a parlare.
-Ecco... hai detto di aver fatto sesso con Faith e, mi chiedevo... cosa ti ha spinto a farlo? Voglio dire. Lei, non sembra il tuo tipo-
Faccio un piccolo sospiro mentre Victoria
mi osserva, e comincio a gesticolare con le mani.
-La verità è che non ho... mai fatto sesso occasionale con una donna-
Dico, coraggiosamente. -Faith mi ha proposto di farlo. Io mi sono lasciato tentare e così, lo abbiamo fatto-
-Dunque, non provi niente per lei?-
-No. Non provo niente per lei. E stato solo sesso, ed è successo solo una volta-
Replico, con voce decisa.

Guardo Victoria negl'occhi e penso che forse dovrei dirle che in realtà ho visto Faith, e che è lei, a provare qualcosa per me.
Forse, dovrei anche dirle che secondo me, è una persona mentalmente instabile e che dovrebbe starle lontana ma, per il momento, preferisco non farlo.
Non voglio allarmarla.
O almeno, non ancora.

Finché Victoria starà alla base, sarà al sicuro.
Le dirò tutto al momento opportuno.

Dopo aver ragionato un pò, torno alla realtà e dico:
-Victoria-
-Si?-
-Posso chiederti, cosa c'è tra te e Gordon invece?-
Lei comincia a guardarmi in modo strano.
Come se volesse evitare di rispondere.
-Perché me lo domandi?-
-Tu e lui... lo avete fatto di nuovo?-
Si alza in piedi e sbuffa.
-Te lo ha detto! Non posso crederci!-
Mi alzo in piedi anch'io.
Il fatto che lo abbiano rifatto mi turba parecchio.
-La colpa è mia. L'ho costretto io a farlo-
Ammetto.
Victoria si morde il labbro.
Mi guarda con aria colpevole.
-Mi dispiace. Io... non sono stata di parola come te. Sono ancora attratta da Gordon e non sono riuscita a fermarmi-
La afferro e la attiro a me.
Lei sussulta.
Non se lo aspettava.
Sento il calore del suo corpo, dei suoi seni sodi contro il mio petto.
Ci guardiamo negl'occhi.
Non posso fare a meno di farle una domanda.
-E da me? Sei attratta da me?-

...

Love ArmyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora