Capitolo 26

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ELMER

Io e il generale Burton siamo seduti alla scrivania del suo ufficio già da due ore, mentre leggiamo e controlliamo alcuni documenti importanti insieme.

Non appena finiamo, tiro un leggero sospiro di sollievo, mentre lui, si rilassa, poggiando la schiena alla spalliera della poltrona.

Io e il generale Burton ci conosciamo da dieci anni ormai, e abbiamo sempre avuto una relazione strettamente professionale.
Ma da quando Victoria vive e lavora alla base, il nostro rapporto è diventato inevitabilmente più intimo.
E se prima il generale si fidava di me ciecamente, ora, grazie a Victoria, si fida incondizionatamente.

Devo ammettere che, inizialmente lei non mi piaceva.
La trovavo snervante, logorroica, petulante.
Ma conoscendola meglio, mi sono reso conto di aver dato un giudizio troppo affrettato su di lei.
Ora, trovo persino piacevole stare in sua compagnia, farci l'amore.

Credo proprio che Victoria mi piaccia.

.

Il generale Burton ed io, lasciamo il suo ufficio.
Camminiamo tranquillamente lungo il corridoio, fianco a fianco, quando di colpo lui si ferma e mi guarda con un accenno di sorriso sul volto.
-Capitano Tucker-
Mi blocco anch'io e replico.
-Si, signore-
-Il prossimo week end, verrà con me a New York. Ho deciso-
Allaccio le mani dietro la schiena e assumo un'espressione seria e piacevolmente stupita sul volto.
Spero ci sarà anche Victoria con noi.
-Molto volentieri, signore-
Il generale mi dà un paio di pacche sulla spalla ed esclama compiaciuto:
-Bene. Molto bene-

Saluto il generale e vado verso la mia stanza.
Sono davvero esausto.
Ora che ci penso, è da un pò che non vedo Daren.
Vado a cercarlo nella camerata e busso alla porta della sua stanza.
Non risponde nessuno.
Fermo un collega e gli domando di lui.
Mi dice che Daren ha lasciato la base giusto mezz'ora fa' e che è andato in un bar.
La cosa mi sorprende alquanto.
Non è da lui frequentare i bar fuori dalla base.
Esco, e decido di andare a cercarlo.

Entro in tre bar diversi prima di trovarlo in quello giusto e lo sorprendo seduto al bancone tutto solo, a bere.
Mi avvicino e mi piazzo accanto a lui.

Daren si accorge di me, mi guarda solo per un istante e poi, torna a fissare il bicchiere di whiskey davanti a lui.
Lo afferra.
Finisce di bere il suo whiskey e poggia nuovamente il bicchiere ormai vuoto sul bancone.
-Lasciami solo. Non mi va' di parlare ora-
Mormora, seccato.
Ma io resto, e prendo uno sgabello per sedermi al suo fianco.
-È perché hai litigato con Victoria che bevi?-
Gli domando.
Mi lancia un'occhiataccia.
-Non voglio parlarne-
Le sue parole mi spiazzano.
Sembra una cosa seria.
-Sicuro di non volerne parlare?-
Insisto.

In tutta risposta, Daren si alza dal bancone, paga, e esce dal bar per raggiungere la sua auto nel parcheggio.
Gli vado dietro.
È ubriaco e non può guidare.
-Jacobs, dammi le chiavi. Guido io-
-Vattene. Lasciami in pace!-
Sbotta lui.
-Non ci penso neanche!-
Esclamo.
-Accidenti a me!-
Ringhia tra i denti, scagliando un pugno contro la corteccia di un albero.
-Jacobs. Che ti prende?-
-Vuoi sapere la verità?- Mi guarda e ridacchia. -Io, Daren Jacobs, ho fatto sesso con Faith-
Sbatto le palpebre più volte, e aggrotto la fronte, incredulo.
-Tu... e Faith-
-Già! Io e quella psicopatica, abbiamo fatto sesso. Una volta-
Precisa, mostrando il dito indice.
Faccio un lungo sospiro.
-Jacobs-
-Se potessi tornare indietro...credimi, non lo rifarei-
Ammette, con tono affranto.
Io gli appoggio una mano sulla spalla e mi posiziono in modo da poterlo guardare dritto negl'occhi.
-Ed è per questo che bevi?-
Lui mi fissa e ribatte all'istante:
-Non è Faith il motivo per cui bevo. In realtà, c'è dell'altro. Ho fatto sesso anche con un'altra donna-

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