Capitolo 29

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ELMER

Apro gl'occhi e mi rendo conto di essermi addormento nel letto di Victoria e di aver passato tutta la notte con lei.

Guardo l'ora sul mio orologio.
Sono le sei del mattino.
Victoria sta ancora dormendo, messa a pancia in giù col viso rivolto verso di me.
È bellissima mentre dorme.
Il lenzuolo bianco le copre a malapena il fondo schiena.
D'istinto le bacio dolcemente una spalla, e continuo a guardarla mentre dorme.

Faccio un sospiro.
Credo sia giunto il momento di tornare nella stanza degli ospiti.
Mi metto a sedere sul bordo del letto, e Victoria mi ferma.
Sento la sua mano sul mio braccio.
-Non andartene-
Dice quasi in un sussurro.
Mi chino verso di lei e le bacio il capo.
-Devo. Non posso farmi trovare nella tua stanza-
Lei sorride e si mette dietro di me, in ginocchio.
Avvolge le braccia intorno al mio collo e mi bacia l'orecchio. Poi, mi morde il lobo, dolcemente.
-Non ci vorrà molto-
Mormora.
Mi fa' cenno di sdraiarmi sul letto, e io la accontento senza obiettare.

Victoria afferra il mio membro e comincia a fare su e giù con la mano.
Mi diventa duro all'istante.
China il capo sul mio sesso e lecca i testicoli, poi tutta l'asta, fino a raggiungere il glande.
Non riesco a trattenere un gemito di piacere.
Ci sa davvero fare.
Sospiro, mentre infila tutto il mio membro in gola e mi sento invadere dal piacere per tutto il corpo.
-Dio! Mi stai facendo impazzire-
Sussurro, quasi senza fiato.

Afferro la testa di Victoria con le mani e la assecondo nei movimenti.
Godo da impazzire.
A un certo punto la faccio fermare.
Lei mi guarda.
-Se continui, ti vengo in bocca-
Mormoro con voce roca.
Lei mi lecca il glande in modo malizioso e poi dice.
-Non vuoi?-
-Oh si! Lo vorrei eccome!-
Esclamo, estasisto.

Victoria riprende a segare e spompinare velocemente il mio cazzo in modo divino, facendomi godere e perdere il controllo.
Difatti, non riesco più a trattenermi e le vengo in bocca.
Mentre vengo, la guardo e mi lecco le labbra.
Godo come un dannato nel vedere il mio sperma uscire dai lati della sua bocca e colare lungo il suo collo.

Accarezzo il viso di Victoria per farle capire che ho gradito da matti ciò che mi ha appena fatto, e lei sorride, compiaciuta di se stessa.

Va' in bagno a ripulirsi.
Io guardo l'ora.
È giunto il momento per me di andarmene, di sgattaiolare fuori dalla stanza.
Posso solo incrociare le dita e sperare che nessuno mi veda uscire.

Non appena raggiungo la stanza degli ospiti, chiudo la porta e tiro un enorme sospiro di sollievo.

Mi metto seduto sul letto e poi, mi scappa da ridere.
Rido da solo come uno sciocco.
-Cazzo!-  Esclamo.  -Mi sto innamorando di lei-

Lo so.
Non dovrei sentirmi felice all'idea di innamorarmi della stessa donna che ama Daren. Dopo tutto, è il mio migliore amico.
Ma non posso comandare il mio cuore e stare lontano da Victoria.
Non ci riesco.

.

VICTORIA

Dopo aver fatto una doccia veloce, corro all'istante a vestirmi.
Oggi porterò Elmer in giro per New York.
Penso a lui mentre mi vesto e mi viene da sorridere.
Non lo avrei mai detto ma, mi piace stare in sua in compagnia, e in particolar modo, adoro far sesso con lui.

Scendo al piano di sotto ed Elmer è già lì che mi aspetta, seduto sul divano del salotto.
Mi pianto davanti a lui e da subito noto che il suo sguardo e più luminoso e felice mentre mi guarda.

Si alza dal divano e mi porge le chiavi dell'auto del nonno.
Immagino gliele abbia lasciate mio padre mentre ero in doccia.

Io ed Elmer usciamo di casa e giungiamo fino al vialetto, dove è parcheggiata la macchina.
Guido io.

Facciamo un giro turistico per New York, camminando per Times Square, e poi, ci fermiamo per un pò al porto, ad ammirare la statua della libertà.
Ci facciamo qualche selfie prima che faccia buio e poi, andiamo a cenare in un ristorante messicano.

È appena calata la notte.
Io ed Elmer passeggiamo sotto il ponte di Brooklyn, lentamente, l'uno a fianco all'altra, ammirando la meriade di piccole luci che brillano tremule nel buio.
Ci sediamo ad una panchina e beviamo una bibita fresca insieme.

Sorseggio un pò del mio tè freddo e volgo il mio sguardo verso il profilo di Elmer.
È sereno e rilassato.

Mi schiarisco la voce e sorrido, continuando a guardare verso di lui.
-C'è qualcosa in particolare che desideri vedere, qui a New York?-
Elmer si volta a guardarmi, reggendo con entrambe le mani la sua lattina di birra.
-Si. Mi piacerebbe vedere il museo dell' undici settembre-
Gli sorrido dolcemente e annuisco.
-Ma certo. Sarà la prima cosa che andremo a vedere domattina-
Contiua a guardarmi e resta in silenzio.
-Che c'è?-
Gli domando.
-Non saprei-    Replica lui.   -Forse è l'atmosfera. O forse il posto ma... mi piace l'idea di stare da solo qui, con te. Voglio dire. Fuori dalla base e dal caos di Times Square-
Sorrido e dico:
-Piace anche a me-
Elmer fa' un sospiro e poi, fissa le mie labbra. Io fisso le sue.
I nostri visi si avvicinano sempre più, fino a baciarci.
Ci fermiamo un istante, e poi senza esitare, ricominciamo a baciarci, con maggior impeto, passione, stringendoci dolcemente l'uno all'altra.

È uno dei baci più belli che abbia mai avuto in vita mia.

Ci stacchiamo solo dopo esserci baciati per parecchi minuti.
Le labbra di Elmer sono lucide e gonfie e mi scappa da sorridere.
-Sono così divertente?-
Mi domanda, dopo essersi sfiorato il labbro inferiore con il pollice.
-No. Sei carinissimo invece-
Replico, con una punta di sarcasmo per non sembrare troppo sdolcinata.

-Ma guarda un pò chi si vede!-
La voce improvvisa di una donna fa sussultare me ed Elmer all'unisono.

È Faith.
Sono incredula, senza parole.
Guardo il volto di Elmer.
È piuttosto sorpreso di vederla tanto quanto me.
Lei ci squadra entrambi e sorride.
Mi alzo dalla panchina.
Si alza anche Elmer.
Faith smette di sorridere.
Ora sembra piuttosto incazzata.
-Ed io, che ti credevo ancora chiusa dentro quella stupida base! E invece eccoti qui, a divertirti con questo bel soldatino!-
-Faith. Ascolta-
Le dico con calma, ma lei continua ad infierire su di me, con rabbia.
-Perché non mi hai richiamata, cazzo!-
Io sospiro, e dico:
-Lo avrei fatto, credimi. Ma così facendo, avrei rischiato di rimanere ancora 'imprigionata' alla base. Una volta fuori, ti avrei chiamata per spiegarti tutto. Credimi-
-Spiegarmi dici! Non sono più la tua priorità, a quanto vedo-
Sbotta, infuriata, riferenfosi ad Elmer.
-Hai ragione e mi dispiace. Prometto di rimediare-
-Bene! Allora, incontriamoci il prossimo week end!-
-Faith. Mio nonno verrebbe a sapere del nostro incontro all'istante. E poi, lavoro ancora alla base, ma stavolta, posso uscire come e quando voglio-
-Allora, lasciamo che le acque si calmino e poi, organizziamo qualcosa. Che ne dici?-
Sospiro, quasi esasperata.
-Faith. Non è così semplice. Io-
-Piuttosto.-  Mi interrompe.  -Come sta Daren?-
-Lui sta bene-
Ribatto.
Faith guarda l'ora sul suo smartphone e poi dice:
-Ora devo proprio andare. A proposito. Siete davvero una bella coppia-
-Non stiamo insieme-
Replico.
Ma Faith è già andata via.

Elmer mi guarda e ride sotto i baffi.
-Una bella coppia eh!-
Esclama, divertito.
Io inarco le sopracciglia e dico:
-Beh! Non è forse vero?-
-Certamente-  Replica lui  -Lo siamo per merito mio-
-Che razza di narcisista!-
Scuoto la testa e rido.
Poi ci dirigiamo verso la macchina.
-Dirai a mio nonno di Faith?-
Domando ad Elmer mentre guido.
-Glielo dirò soltanto se deciderai di frequentarla di nuovo-
-Oh! Andiamo!-
Esclamo, seccata.
-Mi spiace. Ma sono d'accordo con il generale Burton. Faith non è buona una  amica per te-
-Ti ci metti anche tu ora!-
Sbraito. Sono fuori di me.

Io ed Elmer rimaniamo in silenzio fino a quando non giungiamo nuovamente
a casa.
Prima di scendere dalla macchina lo guardo negl'occhi e dico:
-Se dirai a mio nonno di Faith, giuro che non ti parlerò mai più-
-Victoria-
Elmer fa' in tempo a dire soltanto il mio nome.
Scendo dalla macchina, arrabbiata e vado verso la porta di casa.
La apro.
Elmer è già dietro di me.
Mi afferra per un braccio, mi attira a sé e sbatto contro il suo petto.
-Sono costretto a dirlo a tuo nonno.
Lo capisci?-
-Allora Fottiti-
Gli dico, colma di rabbia e salgo di sopra, nella mia stanza.

...




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