26. «Zitta, per favore»

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Heeseung's POV

«Buon compleanno, campione!» Jake non mi diede neanche il tempo di realizzare che fosse lui che subito mi abbracció e mi stritoló come se fossi un pupazzo «La stella della nostra squadra ha finalmente 19 anni!» mi guardó, abbracciandomi ancora, e lessi entusiasmo nei suoi occhi. Gli volevo molto, molto bene «Ma aspetta-...cosa hai fatto ai capelli? Oddio!»

«Hehe, una piccola pazzia» ridacchiai timidamente, felice che avesse notato il mio nuovo colore.

«Tanti auguri fratello» si accodó Jay non appena mi staccai dal castano. Dietro di lui, mentre ci abbracciavamo, vidi Stella, che mi rivolse un sorriso caloroso, ma, contrariamente a quel che mi aspettavo, Chantal non era con lei.

Ma dov'è?

«Chantal sta parlando con tuo fratello, tranquillo» mi disse, quasi leggendomi nel pensiero, poi mi abbracció «Felice compleanno Heeseung»

Chantal con Heedo?
E da quando si conoscono?
E di cosa staranno parlando?
Perché sta parlando prima con lui invece di correre a farmi gli auguri?

No, no.
Non posso essere geloso di mio fratello, andiamo...gli voglio un bene dell'anima, ma non è per niente il suo tipo!

E tu cosa ne sai di qual è il tipo di Chantal?
Credi di poter essere tu?
Proprio stamattina ti ha detto che ti vuole bene.
Forse neanche tu sei il suo tipo, Heeseung.

Aaahh, al diavolo la coscienza!

«Andiamo in camera tua, così possiamo darti i nostri regali» propose Jake, al che mi prese per un braccio e mi trascinó su per le scale, seguito dalla coppietta.

I loro regali erano qualcosa di fantastico. Avevano messo una bella cifra insieme e mi avevano comprato una maglietta dell'NBA autografata da tutti i capitani delle squadre di basket americane. Non avrebbero mai dovuto spendere così tanto. A me importava della loro amicizia. E che stessero sempre bene e in salute. Invece avevano avuto la brillante idea di spendere una fortuna per farmi quel regalo.

«In verità, Heeseung, io ti ho preso anche un'altra cosa» aggiunse timidamente Stella, porgendomi un pacchetto beige con un nastro turchese.

Ancora?

«Vedi, so che rompo molto con la storia dell'MBTI...e so che quello che sto per dire è uno stereotipo bello e buono, ma...» si fermó non appena io ebbi finito di scartare il regalo.

Era un diario.
Uno strafottutissimo diario.

Vorrei non essere diventato così tanto rosso. E la cosa più bella era che quel modello era esattamente lo stesso che avevo già, ma invece di essere nero era, beh, proprio rosso, come la mia faccia in quel momento. Ed era bellissimo.

«...ecco, secondo molti studi agli INFP piace scrivere e trovano conforto nell'annotare pensieri, sfoghi, paure...quindi ho pensato, sai, che potesse farti piacere...» in un anno che conoscevo Stella, non l'avevo mai vista così impacciata. Era sempre stata una ragazza estroversa, determinata e con carattere. Ora sembrava quasi che mi stesse chiedendo scusa per il regalo che mi aveva fatto.
Ero sul punto di dire qualcosa per ringraziarla, ma Jay mi precedette.

" don't touch my diary „ - LHS. ENHYPENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora