29. «Tanto non è che possa avere la mia prima volta con Heeseung, quindi...»

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Chantal's POV

Mi trascinai controvoglia in giardino, dove ormai non c'era quasi più nessuno, ma gli unici che contavano davvero sembravano essere rimasti lì ad aspettarmi, avendo intuito che fossi dentro casa a cercare di parlare con Heeseung.

«Tesoro!» esclamó Stella venendomi incontro. Neanche le lasciai il tempo di leggere le lacrime sul mio volto che subito mi tuffai tra le sue braccia, riprendendo a piangere «Hey...» sussurró sorpresa, dandomi dei colpetti sulla schiena «Ohw, povera piccola...»

«Chantal!» mi chiamarono all'unisono Jay e Jake, raggiungendoci.

«Sei riuscita a parlare con lui?» mi chiese il primo.

Scossi il capo, ancora abbracciando Stella «Non mi vuole vedere»

«Ma come?» Jake sembrava incredulo. E in quel momento ricordai ció che mi aveva confessato solo un'ora prima, quando lo avevo colto in fragrante con un altro ragazzo. Mi aveva messo addosso una responsabilità enorme, ma avevo intenzione di aiutarlo a capire meglio la sua sessualità, pur mantenendo il suo segreto. Ma lo avrei fatto più avanti: ora dovevo dare priorità a Heeseung, a chi aveva bisogno di aiuto urgentemente.

«Credo non voglia vedere nessuno, stando a quel che mi ha detto Heedo...» mormorai, finalmente staccandomi dal corpo della mia migliore amica.

«Lo capisco, io al posto suo...» inizió quest'ultima, ma poi cambió idea «...no, non lo so. Nessuno puó davvero sapere come si sente Heeseung»

Non ero totalmente d'accordo, tuttavia.
Stella aveva ragione, ma io, che conoscevo già tutti quei segreti, provavo un tipo di dolore diverso da quello che potevano sentire loro tre. Perché io ero parte di quei segreti. Ero parte del sogno di Heeseung, parte di quel diario. Parte di lui.
E lui era parte di me, ormai ne ero sicura.
Ecco perché mi faceva male quasi come se fosse successo a me. Quasi.

«Blaze ha oltrepassato il limite» commentó Jay, mettendosi le mani sui fianchi «Se lo cacciano davvero dalla squadra di football credo che stapperó uno champagne negli spogliatoi cazzo»

«Ragazzi, credo sia meglio se ce ne andiamo. La finestra di camera di Heeseung affaccia sul giardino e se ci vede ancora qui non faremo che peggiorare le cose» propose Jake, saggiamente.

«Chantal, vuoi un passaggio?» si offrì il blu, sapendo che fossi venuta a piedi, trovandosi il mio hotel molto vicino a casa di Heeseung.

In genere rifiutavo, non volevo essere un disturbo per nessuno, ma in quel momento mi pesava anche camminare, quindi mi vidi costretta a dirgli di sì.
Salimmo tutti e quattro sulla Ford Explorer di Jay e nel giro di due minuti eravamo al The Space. E io non avevo ancora smesso di piangere. Le lacrime proprio non ne volevano sapere di starsene al loro posto.

«Grazie Jay» dissi con un fil di voce, mentre mi apprestavo a scendere dall'auto.

«Non dirlo nemmeno. Buonanotte Tallie, ci vediamo a scuola»

«Buonanotte a tutti» mi limitai a dire, una volta sul marciapiede.

«Amore, cambio di programma» disse Stella all'improvviso, scendendo anche lei dalla macchina «Ti chiamo domani, okay?»

Jay la guardó confuso, poi annuì «Certo, va bene. Buonanotte ragazze»

«Buonanotte ragazze» ripetè Jake.

Mi unii allo sguardo confuso di Jay mentre la sua macchina si allontanava lungo la strada «Stella, non devi-»

«Chantal, ti conosco meglio di chiunque altro e so che: 1) non puoi rimanere da sola in questo momento, 2) hai bisogno di parlare con me e di piangere un po' con la tua migliore amica e 3) c'è una vocina dentro di me, probabilmente la mia funzione Ni ausiliaria, che mi sussurra che c'è qualcosa che non mi stai dicendo» spiegó portando il conto con le dita. Non le chiesi cosa significasse "funzione Ni ausiliaria" perché doveva sicuramente avere a che fare con il suo MBTI.

" don't touch my diary „ - LHS. ENHYPENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora