Chantal's POV
«Posso dire che sono già stanca?» ridacchiai sedendomi a quello che da sempre era il mio posto in classe: esattamente al centro, accanto a Stella.
«Mi ero dimenticata quanto fosse impegnativo camminarti affianco nei corridoi della scuola» scherzò la mia migliore amica, estraendo il suo materiale scolastico dalla cartella.
«Nah, è solo perché sono appena arrivata. Vedrai che da lunedì tutto tornerà alla normalità» la rassicurai, ma in realtà stavo cercando di rassicurare più me stessa.
«Probabile, anche perché tu e Blaze non siete più soli nella lista delle persone più famose della Faith High School»
«Ah già! Mi avevi accennato una cosa del genere mentre ero all'estero, ma cosa intendevi esattamente?»
«Vedi, c'è questo ragazzo che-»
«Buongiorno a tutti e bentornati dalle vacanze estive!» esordì il professore di fisica facendo il suo teatrale ingresso in aula, ponendo un punto prematuro alla mia conversazione con Stella.
«Te ne parlo dopo» mi sussurrò, al che io mi limitai ad annuire, nonostante dentro di me morissi dalla curiosità.
Contrariamente a quanto si poteva pensare, non ero maniaca della fama. Mi piaceva essere conosciuta in tutta la scuola (specie perché lo ero per la cosa che amavo di più) ed ero felice di essere stata accolta calorosamente dagli altri studenti, ma non era nei miei piani diventare la ragazza più famosa dell'istituto già dal primo anno.
Allo stesso modo, anche Blaze lo era diventato. Stavamo insieme dalla metà del primo anno, quando lui, ad una delle "mie" serate, interruppe il mixaggio per impadronirsi del microfono e dichiararmi il suo "amore" davanti a tutti. In quel momento non mi aveva neanche dato modo di rispondere, perché non perse tempo a baciarmi. E io non lo fermai.
All'epoca non ero troppo sicura dei miei sentimenti per lui. Ero consapevole che fosse un ragazzo molto carino e già da prima che si dichiarasse le persone avevano cominciato a shipparci, così decisi di dargli una possibilità. Avevo solo quattordici anni e un grandissimo desiderio di scoprire cosa si provasse ad avere un fidanzato.Con il passare del tempo iniziò a piacermi veramente, anche se non mi innamorai mai di lui. Quella era una cosa che non avevo ancora sperimentato e mi chiedevo se sarebbe stato lui il ragazzo con cui avrei potuto parlare di "amore" o se invece sarebbe toccato a qualcun altro. E vorrei averlo capito subito che se dopo quattro anni insieme non mi ero ancora innamorata di lui allora doveva esserci qualcosa che non andava.
Invece lo capii solo durante il mio erasmus in Spagna. Lì avevo conosciuto molte persone nuove e con alcune avevo legato in modo molto stretto — ma sempre e solo in termini di amicizia. Avevo parlato loro della mia relazione con Blaze e così una sera, dopo aver bevuto qualche Spritz di troppo, mi ritrovai a confessare alla mia amica Raquel e al mio amico Francisco che probabilmente il motivo per cui continuavo a stare con lui era semplice abitudine. Io e Blaze ci sentivamo tutti i giorni, per telefono e anche in videochiamata, e naturalmente mi mancava. Ma potevo fare a meno dei suoi baci e delle sue carezze e questo rappresentava, in realtà, un problema.
Dopo quella serata di confessioni riguardo alla nostra relazione, Raquel e Francisco mi consigliarono di riflettere sul da farsi una volta ritornata a New York, ma la verità era che non ero stata in grado di venirne a capo. Ne avevo parlato anche con Stella e lei riteneva che appena lo avessi rivisto avrei di nuovo perso la testa per lui.Tuttavia non era successo.
Quando lo avevo visto quella mattina a scuola non avevo provato nulla. O meglio, ero semplicemente felice di rivedere una persona che non vedevo da un anno, ma non sentivo quella felicità che si prova quando stai per rivedere il tuo fidanzato dopo un anno.
E come se non bastasse, l'incontro in libreria con quel ragazzo aveva provocato in me sensazioni che non sentivo da un po' — un'ulteriore conferma del fatto che per Blaze probabilmente non provavo più nulla.
Ultimo, ma non per importanza, non mi era piaciuto il modo in cui mi aveva afferrata e baciata davanti a tutti, con tanto di palpata sul sedere, che si poteva tranquillamente evitare. Lo aveva già fatto in passato, ma non era mai successo davanti ad altre persone e la cosa mi aveva ovviamente messo in imbarazzo. Pensai che lo avesse fatto più per rivendicarmi come sua che per darmi piacere.
Mi aveva dato solo fastidio.
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" don't touch my diary „ - LHS. ENHYPEN
Fanfiction[la leggenda narra che se Heeseung non è il tuo bias, con questa storia lo diventerà...accetti la sfida? 👀] «Quando ascolto una canzone per la prima volta e mi accorgo che mi piace da impazzire succede una cosa molto strana: man mano che essa va av...