39. «Possiamo toccarci così finchè...insomma...non c'è fretta»

71 15 4
                                    

Chantal's POV

Non mi aspettavo che la madre di Heeseung fosse una cuoca così eccezionale. Non sapevo quale fosse la sua professione, ma di sicuro in un'altra vita aveva posseduto un ristorante tutto suo.
Inizialmente non avevo molta fame, essendo ancora troppo scossa dall'accaduto, ma quando Heeseung posizionò sotto al mio naso quel vassoio pieno di prelibatezze il mio stomaco subì una vera e propria epifania.

Mi aveva lasciato da sola per tutto il resto della serata e io, dal mio canto, non mi ero azzardata ad uscire dalla camera neanche per andare a posare le stoviglie in cucina. Non avevo idea di che aspetto avesse sua madre e non mi andava di fare la sua conoscenza in quello stato: i miei capelli erano tremendi e la mia faccia assolutamente inguardabile, tra occhi gonfi e rossi e guance ancora bagnate dalle lacrime — senza contare che indossavo la felpa di suo figlio...

Allo stesso tempo, conoscevo l'aspetto di suo padre, ma da quel che avevo avuto modo di capire non doveva essere una persona molto affabile e l'ultima cosa che volevo in quel momento era fare una figuraccia con lui e mettermi in cattiva luce.
Ma per fortuna intorno alle undici sentii bussare alla mia porta.

«Avanti!»

«Si può?» vidi la testa di Heedo fare capolino dietro il legno bianco con un sorrisino sghembo in volto.

«Hey, certo, entra pure» acconsentii, spegnendo lo schermo del mio telefono.

«Heeseung mi ha detto di stare attento a non toccarti quindi beh, rimarrò in piedi» ridacchiò e richiuse la porta «Non ti chiederò come stai perché è alquanto evidente. Voglio solo che tu sappia che la mia famiglia c'è per te. Mio padre ha un carattere un po' particolare, ma è rimasto visibilmente colpito quando ha saputo quello che è successo. Mamma invece ha parlato con Heeseung per più di un'ora e ci è rimasta malissimo. Credo voglia parlare con te, ma ha paura di disturbarti e risultare inopportuna. Dopotutto, non vi conoscete...» fece una breve pausa, poi sospirò e riprese a parlare «E poi ci sono anch'io eh! Lo so che sono solo il fratello del ragazzo di cui sei innamorata e che non siamo amici, ma mi farebbe piacere che lo diventassimo. Vorrei esserti d'aiuto»

Aspetta, cosa ha detto?

«Heedo...come lo sai?»

«Oh cara, credimi, la vera domanda da porsi è come faccia quel pesciolino di mio fratello a non rendersene conto!» ridacchiò, ma poi tornò serio, probabilmente leggendo l'espressione impanicata sul mio volto «No, se te lo stai chiedendo, io non gli ho detto di averlo capito e no, lui non se n'è ancora accorto»

E io che pensavo di non poter essere più palese di così...

«Ad ogni modo, tutti in questa casa siamo a tua completa disposizione. Heeseung è...» guardò il pavimento e strinse le labbra «...farebbe qualsiasi cosa in questo momento per aiutarti. Non l'ho mai visto così con nessuno, con nessuna. Forse sta finalmente maturando sotto questo punto di vista e lo deve tutto a te»

«Non dire queste cose» scossi il capo «Non posso avere tutto questo potere su una persona»

«O forse puoi»

Rimasi in silenzio, fissandomi gli anelli che ancora indossavo. Non potevo credere che i genitori di Heeseung ora mi conoscessero come "quella che è stata violentata dal suo ex ragazzo". E, come se non bastasse, erano presenti quando quel pazzo ha letto il suo diario davanti a tutti, quindi sapevano perfettamente che il loro secondogenito fosse innamorato di me.

«Mi dispiace tanto per averlo detto ai miei, ma non ho avuto altra scelta» si giustificò Heedo, quasi leggendomi nel pensiero.

«Certo, lo comprendo» annuii debolmente, giocando con i laccetti della felpa di Heeseung «Tu credi che io...possa...possa...possa fare...oddio...»

" don't touch my diary „ - LHS. ENHYPENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora