15. «È per questo che neanche provo a toccarti»

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Chantal's POV

"Caro diario,
è venerdì 29 Settembre e ho appena finito di discutere con mio padre per l'ennesima volta. Ha detto che mi ha visto distratto agli allenamenti di oggi e che secondo lui c'era qualcosa nella mia mente a cui stavo dando la priorità al posto del basket. Avrei potuto giustificarmi dicendo che stavo pensando allo studio, essendo questo il mio ultimo anno di scuola, ma non mi avrebbe mai creduto, siccome il fine settimana è alle porte e, si sa, chi studia il venerdì pomeriggio? Peró aveva ragione, qualcosa a distrarmi c'era sul serio.
Mi piace così tanto condividere la mia musica con Chantal. Finalmente ho trovato qualcuno che mi capisce, che la ama come la amo io. E allora perché continuo a sentire che il mio sogno è ancora irrealizzabile? Vorrei che anche solo per una volta, una, potessi conquistare un pezzettino di sogno.
Voglio cantare per gli altri, non solo per Chantal o per me stesso. Ho bisogno di uscire allo scoperto, ma allo stesso tempo so che è praticamente infattibile come cosa, dal momento che ció potrebbe significare cantare davanti ai miei amici e beh, per quanto possa desiderarlo ardentemente, se "cantare davanti agli altri" significa "cantare davanti a loro" allora no, grazie. So che non mi capirebbero appieno e che penserebbero che volevo solo divertirmi facendo una "cagata". Forse l'unica che potrebbe capirmi un minimo è Stella, ma non siamo abbastanza in confidenza da poterne parlare.
Voglio cantare davanti alle persone, coinvolgerle nella mia musica, farle divertire, farle sentire come mi sento io ogni volta che appoggio le dita sul pianoforte e libero la mia voce dall'ingombro delle corde vocali. Ne ho bisogno, così come ho bisogno di qualcuno come Chantal nella mia vi-"

Chiusi il diario di Heeseung in un gesto secco e il cui suono rimbombó in tutto l'auditorium. Lo riposi velocemente nel suo zaino e mi portai le mani in fronte, appoggiando i gomiti sul leggio del pianoforte. Avevo fatto in tempo a chiuderlo prima che potessi leggere qualcosa sul mio conto. Mentre lo sfogliavo, prima di iniziare a leggere, avevo deciso di evitare i paragrafi in cui parlava di me e dei suoi eventuali sentimenti nei miei confronti. Quella era l'unica cosa su cui non volevo ancora saperne nulla. Avevo già scoperto abbastanza quando avevo letto che sentiva di provare qualcosa per me. Non sarei andata oltre, ma molto presto qualcun altro lo avrebbe fatto al posto mio...

Tuttavia, il mio cervello era lucido abbastanza da farmi venire un'idea brillante. Quel sabato 7 Ottobre dovevo fare da DJ al diciottesimo di un compagno di classe di mio cugino, il figlio di mio zio, quello che lavorava come co-direttore di un'importante casa discografica e che fin da subito aveva notato il mio amore e la mia propensione per la musica. Era l'occasione perfetta per permettere a Heeseung di cantare davanti ad un pubblico di completi sconosciuti — me esclusa, naturalmente.

Ma come posso convincerlo? Mi serve una scusa veloce, qualcosa che lo porti automaticamente a dire di sì...

D'un tratto sentii il suo passo deciso scandirsi sempre più chiaramente, segno che stava ritornando in auditorium. Mi girai e lo vidi, ma aveva lo sguardo sul telefono, così permisi a me stessa di osservarlo, di scrutarlo e di studiare i suoi movimenti. Aveva una camminata decisa ma al tempo stesso di classe; la felpa con il cappuccio, ora tirato su, e i pantaloni della tuta contornavano delicatamente la sua figura slanciata, e la sua mano destra...diamine, il modo in cui essa manteneva quel telefono così saldamente risveglió lo sciame di farfalle che abitava il mio stomaco. La stessa mano con cui mi aveva accarezzato la testa quando ero andata a sbattere contro il muro, quella volta.
Le sue dita erano piene di anelli, il che, unito al piercing al labbro e al cappuccio sulla testa, avrebbe potuto farlo passare per un cattivo ragazzo. Invece era l'angelo che fin da bambina avevo sognato di incontrare. E pensare che solo poco più di una settimana prima il mio corpo era stato a contatto col suo sulla sua motocicletta...come avevo fatto a sopravvivere?

" don't touch my diary „ - LHS. ENHYPENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora