Heeseung's POV
«Sei tornato presto, fratellino»
Sentii la voce di mio fratello ancor prima che i nostri sguardi si incontrassero. Se ne stava seduto in veranda dandoci le spalle, quindi non si era ancora accorto della presenza di Chantal. Avevo appena varcato il cancello della villa quando pronunciò quelle parole.
«Devi darmi una mano» dissi solo, al che lui si girò e sollevò le sopracciglia quando si accorse della bionda.
«Hey ciao Chantal» la salutò alzandosi e venendo verso di noi.
«Ciao» si limitò a dire lei, per poi nascondersi dietro di me.
Heedo la squadrò da capo a piedi, probabilmente notando che indossava la mia felpa; poi mi guardò confuso «È successo qualcosa?»
Presi un respiro profondo e misi le mani sui fianchi «Chantal starà da noi per stanotte»
«Cosa? No, Heeseung. Non è quello che mi avevi detto» si intromise lei subito.
«Lo so, ma credo sia meglio se almeno per oggi ti fermi qui» mi girai verso di lei e le rivolsi uno sguardo serio.
«Scusate ragazzi, io non voglio sembrare inopportuno, ma cos'è successo?» chiese mio fratello, sentendosi comprensibilmente confuso ed escluso dalla nostra conversazione.
«Chantal, ti fidi di me?» le chiesi.
Notai che esitò a rispondere e la cosa in un primo momento mi ferì. Davvero non sa se si fida di me? Ma questo fu solo il mio primo pensiero cronologicamente parlando: il suo ex ragazzo — con il quale aveva condiviso una relazione per ben quattro anni — l'aveva appena violentata e, di conseguenza, era più che comprensibile che ora facesse fatica a fidarsi di un uomo.
Ma io sapevo che Chantal si fidava di me: dopotutto, si trovava nel giardino della mia villa. Quale migliore conferma di questa?«Sì...» mormorò, per poi abbassare lo sguardo sull'erba sotto ai nostri piedi.
«E allora rimani qui a dormire. Ti prego. Hai detto tu stessa che non vuoi stare al The Space»
«Ma non ho niente con me!»
«Diciamo a Stella di prenderti qualcosa dalla suite. O a Jay. O se vuoi ci posso andare i-» mi interruppe.
«No, no...adesso chiamo Stella» e si tastò i jeans solo per rendersi conto di non avere il telefono con sè «Merda...»
«Tieni» le porsi il mio con il contatto di Stella già in chiamata. Lei lo prese e se lo portò all'orecchio, ringraziandomi con lo sguardo, per poi iniziare a gironzolare in giardino mentre aspettava che la sua migliore amica rispondesse.
«Heeseung non voglio chiedertelo di nuovo» sbuffò mio fratello appena fummo soli, riferendosi al fatto che non gli avessi ancora detto cosa fosse successo.
«Quel cane bastardo l'ha violentata»
«Cosa?! Quel Blaze? Lo stesso cafone che ha letto il tuo diario davanti a tutti?!» per poco non gli usciva il fumo dalle orecchie. E beh, non potevo biasimarlo, perché io stavo cercando di mantenere la calma solo per il bene di Chantal, ma dentro di me volevo esplodere e andare a tagliare i coglioni a quel pezzo di merda.
«Esattamente»
Heedo rimase in silenzio, guardandomi con gli occhi sbarrati. Era scioccato e non seppi dire per quanto tempo la sua faccia mantenne quell'espressione «Dobbiamo dirlo a papà»
«No bro, aspetta. Devi aiutarmi» lo implorai, specie perchè, se lo avessimo detto a nostro padre — che allenava la squadra di basket del biennio — presto tutta la scuola sarebbe venuta a conoscenza dell'accaduto e Chantal avrebbe provato un'umiliazione addirittura maggiore di quella che Blaze aveva provocato a me «Papà ancora non ne vuole sapere di degnarmi di uno sguardo, mentre la mamma...beh, lo sai com'è fatta»
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" don't touch my diary „ - LHS. ENHYPEN
Fanfic[la leggenda narra che se Heeseung non è il tuo bias, con questa storia lo diventerà...accetti la sfida? 👀] «Quando ascolto una canzone per la prima volta e mi accorgo che mi piace da impazzire succede una cosa molto strana: man mano che essa va av...