40. «Il fatto che lui si sia innamorato di te la dice lunga sul tuo conto»

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Chantal's POV

Una voce dolce ed entusiasta invase i miei padiglioni auricolari, facendomi rimanere di stucco. Mi girai lentamente e vidi una donna alta poco più di me con in mano due piccoli vasi, uno contenente un girasole, l'altro dei gerani. Caschetto biondo scuro, capelli leggermente ondulati e una frangetta simpatica a coprirle parte della fronte. Non aveva dei lineamenti orientali — d'altronde ero già a conoscenza del fatto che la donna fosse americana. Aveva un sorriso raggiante e in quel momento compresi subito Heeseung da chi lo avesse ereditato.

Ma dove si era nascosta? La cucina era vuota fino a due secondi fa...

«B-Buongiorno signora Lee» mormorai, sentendomi immediatamente a disagio: lei sembrava così carina, mentre io indossavo ancora il mio pigiama e avevo sicuramente i capelli fuori posto e delle occhiaie profonde come pozzi sotto gli occhi.

«Oh, chiamami Stephanie, ti prego. E dammi pure del tu» si raccomandò in tono dolce, appoggiando le piantine sul davanzale della finestra «Non ho voluto svegliarti perchè ho pensato avessi bisogno di dormire dopo quello che ti è successo. Così mi sono data al giardinaggio, che non fa mai male. Oh già, ho dimenticato di chiudere la porta!» esclamò poi, correndo verso un angolino della cucina che non avevo ancora notato. La seguii con lo sguardo e scorsi una porta che dava sul giardino.

Ecco da dove è entrata...

«Hai fame?» mi chiese infine.

Stavo per dirle di no, perché non volevo essere un disturbo, ma l'empatia di quella donna doveva essere su un altro livello per il modo in cui mi guardò e parlò dopo il mio silenzio «Che sciocca, è ovvio che hai fame. Cosa prendi in genere per colazione?»

«Non preoccuparti, non voglio essere un disturbo»

«Non lo sei tesoro!» si tolse i guanti sporchi di terreno e si lavò le mani con copiose quantità di sapone «Guarda qui» e aprì la credenza, che si rivelò essere piena di delizie «Posso farti dei pancake o farcirti un cornetto o prepararti latte e biscotti. Oppure...» slittò verso un'altra zona della cucina e aprì un altro mobiletto, anch'esso pieno di roba «...se preferisci una colazione salata posso offrirti uova e bacon, una bruschetta al pomodoro o un'omelette»

Casa di Heeseung è un supermercato e non lo sapevo?

Avevo gli occhi sgranati, non credevo alle mie orecchie. Guardai di nuovo Stephanie, che non aveva mai smesso di sorridermi. Mi ricordava vagamente mia madre, solo che lei era un po' più introversa. Invece la mamma di Heeseung sembrava un'estroversa proprio come me — non a caso aveva dato alla luce un figlio introverso. Se Stella mi sentisse in questo momento sicuramente inizierebbe a fare i suoi soliti discorsi sull'MBTI...

«Credo che...latte e biscotti vadano bene, grazie» dissi alla fine.

«Perfetto, siediti pure cara» chiuse abilmente la credenza delle pietanze salate e prese l'occorrente per la colazione che avevo scelto «Fa' come se fossi a casa tua»

Mi sedetti a tavola e la osservai mentre si muoveva. Canticchiava una canzone a me sconosciuta e dalla manualità con cui manteneva quei semplici oggetti, quali un cucchiaio e una tazza, seppi dire subito che faceva tutto questo con amore. E che quello fosse il suo talento.
Nell'arco di neanche cinque minuti avevo davanti a me un vassoio contenente una tazza di latte e nesquik con accanto un piattino con almeno dieci biscotti. Okay che ho fame, ma non li finirò mai tutti...

«Posso sedermi con te cara? O preferisci rimanere da sola?» mi chiese mentre girava un cucchiaino nella sua tazzina di caffè «Prima che pensi di avere l'impressione di cacciarmi dalla mia cucina dicendomi che vuoi stare per conto tuo, sappi che questa casa è grande e ci sono tanti tavoli su cui poter fare colazione, a cominciare da quello in veranda. Quindi non farti problemi a dirmi la verità»

" don't touch my diary „ - LHS. ENHYPENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora