34. «Hai intenzione di dormire con le labbra attaccate al mio collo?»

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Chantal's POV

Dopo secondi interminabili, Heeseung abbassó lo sguardo e compresi che era il caso di tornare alla chitarra. L'accordammo in meno di due minuti et voilà, perfettamente accordata.

«Bene. Appena posso togliere questa seccatura alla mano sinistra cercherò di capire come suonarla» ridacchió, alzandosi per rimetterla a posto «Non so proprio come ringraziarti»

«Non devi infatti» risposi io, guardandolo mentre appoggiava la custodia contro l'armadio, accertandosi che si tenesse in piedi.

Poi camminò di nuovo verso il letto, fermandosi proprio davanti a me per prendermi le mani «Significa molto per me» e utilizzó quella presa per farmi alzare, in modo che fossi in piedi davanti a lui. Nei suoi occhi c'era una dolcezza che non avevo mai visto in quelli di nessuno e la cosa mi fece sentire fortunata, perchè tutti dovremmo essere guardati così da qualcuno, almeno una volta nella vita.

«Dovresti ringraziare Heedo, è stato lui a darmi l'idea» feci un passo in avanti e lo guardai con occhi seri ma pur sempre dolci «Hai detto di averlo trattato male in questi giorni. Forse sarebbe il caso di parlargli, mh?»

«Mhmh, dovrei» annuì lui, abbassando lo sguardo e stringendo le labbra. Sicuramente si sente in colpa.

«E dovresti anche tornare a scuola. Manchi da una settimana e tutti in giro chiedono di te. Jay e Jake mi hanno detto che i vostri professori sono preoccupati» spiegai con la massima cautela. Solo una parola sbagliata e rischiavo di non fargli mai più rimettere piede in quell'edificio.

«In giro chiedono di me o chiedono di quello che è successo alla mia festa?» sollevó improvvisamente lo sguardo, ora agghiacciante, mentre i lineamenti del suo viso erano tesi e lasciavano trasparire un certo fastidio.

La verità era che le persone parlavano di lui e anche dei suoi segreti, che ormai si erano inevitabilmente divulgati. Ma questo non glielo potevo dire. Se lo avessi fatto, si sarebbe incazzato ancora di più — giustamente — e di certo non lo avrei aiutato.

«Ascoltami, Heeseung...» gli strinsi un po' di più le mani e le sollevai, portandole tra di noi, tra i nostri corpi «...quando una persona è tanto amata si parlerà sempre di lei, nel bene e nel male. E se tu sogni di essere un cantante famoso allora devi mettere in calendario anche la possibilità di avere degli haters o dei fan un po' più pettegoli e ficcanaso. Lo so che adesso stiamo parlando della scuola e non della tua carriera musicale, ma il concetto è lo stesso. Anche la scuola è il tuo futuro, soprattutto ora che stiamo affrontando il nostro ultimo anno. Non lasciare che un dispetto del passato blocchi il tuo presente e trasformi il tuo futuro in un incubo»

Rimase in silenzio per molti secondi, troppi. Ma sapevo che stava pensando, che stava riflettendo su quanto gli avevo detto, siccome il suo sguardo era ora impegnato a volgersi altrove.

Allora parlai di nuovo «Devi essere pronto ai gossip, ai pettegolezzi, alle informazioni personali che i giornalisti otterranno stalkerandoti o pagando qualcuno che lavora per te affinchè risponda alle loro domande. È il mondo dello spettacolo e purtroppo funziona così. Ma quello che ti dà il pubblico, quello che ti danno i fan...beh, quello ripaga ogni cosa. Con questo intendo dire che anche a scuola è così: sicuramente in tanti sono rimasti sorpresi da quello che Blaze ha letto sul tuo diario, ma non per questo inizieranno ad odiarti o a pensare che tu sia meno figo. Qualcuno potrebbe farlo, peró. E a quel punto avremo la prova schiacciante di chi è che ti sta vicino perchè ti ammira e chi invece lo fa perché vuole altro. Dovrai pur tornare a scuola, cavolo»

«Okay, okay» annuì ripetutamente, strizzando gli occhi un paio di volte «Domani mi rimetto sui libri e vedo cosa riesco a fare»

Sorrisi, soddisfatta che il mio discorso lo avesse motivato a riprendere in mano la sua quotidianità «Sono sicura che i professori saranno clementi con te, date tutte le assenze fatte»

" don't touch my diary „ - LHS. ENHYPENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora