Tra me e Mario, le cose vanno a gonfie vele. Ormai la convivenza va liscia, non litighiamo più per le sciocchezze.
Svegliarmi ogni giorno accanto a lui continua a non sembrarmi vero.
Ogni mio disegno viene tempestivamente appeso alla parete, non mi sono mai sentita tanto apprezzata.
Mario è il principe azzurro che tutte vorrebbero. All'inizio, non ci avrei scommesso una lira, ma adesso è la persona più dolce del mondo.
Nonostante non riusciamo a vederci spesso, per il suo tour, ogni volta che può torna e mi porta in giro. Mi sfoggia come se fossi un trofeo, mi apprezza, mi stima, mi ama.
Questa sera, ho deciso di sorprenderlo ad uno dei suoi live.
"Allora amore che devi fare oggi?" Mi domanda Mario al telefono, mentre lui è a chilometri di distanza, in Sardegna.
"Ma niente, la solita, penso verrà Sara, andiamo a fare serata, qualcosa del genere." Rispondo abbastanza divertita.
Dalla camera dell'hotel si vede il mare di Alghero. L'acqua è cristallina, e quasi brilla sotto al sole.
In questo momento, non ci separano centinaia di chilometri, ma al massimo sei o sette.
"Va bene, ci sentiamo più tardi, vado a fare le prove."
"Sarai bravo come al solito." Sorrido al telefono, consapevole che non può vedermi.
"Tu stasera non bere tanto!"
"Tranquillo, non berrò proprio nulla."
Ci salutiamo, ed io mi siedo sul balconcino ad osservare il panorama.
C'è un caldo umido, afoso, e forse durante l'ora di punta non dovrei mettermi fuori.Non mi sento troppo bene, ma volevo venire per Mario, per fargli una sorpresa che sicuramente apprezzerà.
Il concerto è previsto per stasera, così passo il pomeriggio in hotel a disegnare.
Arrivata la sera, mi preparo e mi faccio portare al festival.
Sempre senza che Mario lo sapesse, mi sono fatta dare il biglietto ed il pass, così mi sono potuta mettere direttamente sotto al palco.Mario sul palco è uno spettacolo unico. Sa tenere il pubblico, non annoia affatto.
In un primo momento non si era accorto della mia presenza, poi quando abbassa lo sguardo e mi vede, mi sorride."Vorrei ringraziare una persona speciale, che mi ha fatto una sorpresa questa sera." Sorrido mentre vedo lui che si ferma un attimo per riprendere fiato.
"Beatrice, questa è per te."
Ed ogni notte non dormo
Ancora sveglio alle quattro
Tu mi fai perdere il sonno
Anche se il cuore è in letargo
Forse in questa storia è meglio seMi aveva detto che l'aveva scritta in quegli anni in cui siamo stati separati.
Adesso questa canzone mi fa ridere, perché ora la situazione è totalmente diversa rispetto agli anni passati.In questo momento mi rendo conto più che mai, di quanto sono fortunata ad avere accanto un uomo come Mario.
Non è finto, non è apparenza. È lui, è Mario.
Il Mario che da piccolo voleva giocare con me, ma non riusciva ad esprimersi.
Il Mario che ha sofferto.
Il Mario che piano piano ha fatto breccia nel mio cuore.Con la sua fama, avrebbe potuto avere tutte le ragazze di questo mondo. Invece ha scelto me, per ben due volte. Io che non sono poi nulla di speciale. Ma lui ha visto qualcosa in me, che gli altri non hanno visto.
Finito il concerto, con qualche lacrima, non appena ho sentito le canzoni vecchie, io e Mario torniamo insieme al suo di hotel.
"Ti è piaciuta?" Mi domanda stringendomi in un abbraccio e lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Molto.""Ero proprio convinto che saresti stata a Milano con Sara... Non mi aspettavo venissi."
"Allora sei contento."
"Troppo."Ci guardiamo negli occhi per istanti interminabili. Non smetterei mai di guardare i suoi occhioni scuri.
"Non ci siamo visti in questi giorni, ho un'idea su cosa potremmo fare stanotte..." Dice con fare malizioso, ma il mio corpo ha altri programmi.
"Vado un attimo in bagno, non mi sento tanto bene."
Per settimane ho taciuto e non ho detto nulla a nessuno.
Per sicurezza, dicono di non dare questa notizia prima che sia passato un certo arco di tempo.Ho cercato di non far notare nulla a Mario, anche perché comunque ci siamo visti poco, e lui dorme fino a mezzogiorno. Non può sapere della mia nausea mattutina.
"Stai bene Bea?" Mi domanda Mario aprendo la porta del bagno.
"Si." Annuisco sorridendo. "Vieni, ti devo dire una cosa." Si siede davanti a me sul bordo della vasca.Mi sembra di rivedere la scena in cui Sara mi passa il test ed è positivo, stiamo nella stessa posizione di quel giorno.
Mario ha un'espressione confusa, forse anche un po' spaventata.
Faccio un respiro profondo, finalmente sto per dirlo."Mario, sono incinta."
"Di nuovo? Oh, lo vuoi tenere perché se non vuoi-"
"È un maschietto."
"Da quanto lo sai? E perché non mi hai detto nulla?" Domanda, ma non arrabbiato, ha un sorriso stampato sul suo volto."Volevo aspettare che tutto stesse andando bene per dirtelo."
Mi prende in braccio e mi fa roteare per la stanza.
"Mettimi giù o mi farai vomitare di nuovo." Dico ridendo e lui fa così."Sei contento?" Gli domando cercando di capire se lo è veramente.
"Contentissimo." Mi riempie di baci che io ricambio."Ho un po' paura, non so se sarò una brava madre."
"Ci sono io con te, è la prima volta di entrambi." Sorride e porta un po' di calma alla mia ansia.Sicuramente sbaglierò, e sbaglieremo. Ma c'è una cosa che non mancherà mai a questo bambino. L'amore.
Io e Mario siamo rimasti tutta la notte svegli a cercare un nome. Ci sarebbe molto tempo per pensarci, ma lui ad ogni costo voleva trovarne uno.
Alla fine l'abbiamo trovato.
"Non ci posso ancora credere." Dice Mario guardandomi la pancia. "Poi l'hai nascosto così bene."
A livello fisico, nessuno ha notato la differenza, e questo mi ha reso più facile non dire nulla.Quello che è stato difficile, è conviverci senza poter ancora dire niente a nessuno. Quando invece avrei voluto sbandierarlo ai quattro venti.
"Dicono che il bambino durante la gravidanza riesca a sentire in qualche modo la musica." Commenta guardando il telefono, ed io ridacchio.
In poche ore ha già comprato almeno tre guide su come comportarsi da padre.
"Comincia a fargli sentire Orange County."
"Certo, è il tuo preferito."
"Magari proprio Pensa se piove."
Lo guardo completamente innamorata."Bea, non potevi farmi un regalo più grande." Mi bacia la fronte.
"Vedi, alla fine pure uno come me ha trovato la sua Beatrice."
