La nostra scuola ha organizzato una gita in montagna per le classi quinte. Per un paio di giorni ci perdiamo le ultime giornate calde d'estate che ci aspettavano a Genova.
"Stiamo in camera insieme!" Esclama Sara controllando alla reception.
È stato un po' uno shock passare da un clima quasi estivo ad invernale, so già che una volta tornata a Genova mi ammalerò."In realtà ho dovuto fare un po' di trattative per farci mettere in camera insieme." Continua Sara.
"Mi stai ascoltando?"
"Scusami, sono un po' distratta."
"Eh me ne sono accorta, comunque ho imboscato nella valigia un paio di bottiglie." Finisce la frase sottovoce per non farsi sentire dalle professoresse che si aggirano per la lounge."Sei proprio la mia anima gemella." Dico schioccandole un bacio sulla guancia.
In quel momento fanno il loro ingresso Mario e i suoi amici.Mario si ferma a salutare dei suoi compagni di classe, e si avvicina solo successivamente a me e Sara.
"Ciao." Saluta Mario stringendosi nel suo giubbotto, a malapena mi guarda.
"Mi sono giunte voci che questa sera volete fare un festino." Dice Sara e Mario annuisce.
"Sì così pare, ma non ne so molto." Fa spallucce.Io e Sara andiamo a sistemarci in camera.
"Ho notato che ogni volta che ti nomino Andrea ti stranisci, è successo qualcosa?" Mi chiede ed io rimango sbigottita, e mi siedo sul letto.
"Mi ha baciato." Sara spalanca gli occhi. "Ma mi ha visto con Mario e adesso pensa che a me piaccia lui.""Fai quello che ti senti... Io in realtà ti vedo con Mario."
"Ma dai, lo detesto." Alzo gli occhi al cielo e lei ride. "E sicuramente nemmeno lui mi sopporta."
"Le storie d'amore cominciato tutte così."
Le lancio un cuscino addosso e scoppiamo a ridere.Dopo esserci sistemate andiamo sul terrazzo.
Da lì il paesaggio è incredibile, gli alberi che stanno cominciando ad ingiallire si mischiano con i sempreverdi, in un gioco di colori.Io e Sara ci sediamo sul divanetto ed io mi metto a fumare. Dopo poco arriva pure Mario, penso per lo stesso scopo.
"Ehm, ho dimenticato una cosa in camera." Dice Sara e senza farsi notare mi fa l'occhiolino.Mario prende una sigaretta dal pacchetto e si tocca le tasche per cercare l'accendino, invano.
"Prendi." Dico e gli lancio l'accendino, che prende al volo.
"Grazie." Dice in maniera secca e me lo restituisce."Che hai?" Gli domando e lo scruto per osservare la sua reazione.
"Niente, perché?"
"Sei il solito." Alzo gli occhi al cielo. "Sei sempre così chiuso... Non ti fa bene."
"Con me puoi confidarti se vuoi." Continuo a dire, ma non ricevo risposta.Oggi ha i capelli legati in uno chignon disordinato, e per la prima volta riesco a vederlo bene in viso.
Mi alzo e mi appoggio alla ringhiera, affianco a lui.Sfila un'altra sigaretta dal pacchetto e me la porge. "Mi fai fumare troppo." Dico accendendola.
"Colpa tua che accetti."
Forse mi piace solo passare 5 minuti in più con lui.Il pomeriggio passa molto velocemente, tra visite guidate e passeggiate in montagna.
Quindi arrivata la sera, rientriamo tutti in camera per far vedere che andavamo a letto, in modo da ingannare i professori.Io e Sara sgattaioliamo per i corridoi per raggiungere una delle camere dei compagni di classe di Mario.
Una volta dentro, troviamo almeno una ventina di persone. Questo mi stupisce visto che mi aspettavo una cosa molto più ristretta.Stranamente da fuori non si sente un gran baccano, quindi i professori non ci dovrebbero sgamare.
"Prendi questo." Tempo 2 secondi e Sara già mi ha piazzato un bicchiere in mano.
"Forza, tutto in un sorso." Mi sfida, e chi sono io per tirarmi indietro.Fa questo gioco un paio di volte, e quindi inevitabilmente, mi ubriaco.
Abbandono un attimo Sara e mi allontano per fumare.
Quindi piano piano salgo fino alla terrazza.Prendo una sigaretta dal pacchetto e la accendo.
"Ancora tu." Sento dire alle mie spalle e sobbalzo dallo spavento."Ti ho spaventato?" Dice avvicinandosi e riconosco Mario.
"Beh sì, è tutto scuro e tu sei vestito di nero."
Ride e si siede accanto a me."Tu come mai non c'eri?" Domando un po' biascicando.
"Volevo un po' di tranquillità, non mi andava la solita movida." Dice e si ferma un attimo prima di riprendere a parlare.
"Hai bevuto?" Mi domanda ed io ridacchio.
"Poco poco." Dico facendo il relativo gesto con la mano. "Colpa di Sara.""Ti posso dire una cosa?" Mi chiede ed io annuisco.
"Tu sei sprecata per Andrea." Dice ed io aspetto che continui. "Tu meriti altro."
"Perché dici così?" Lo guardo negli occhi, e lui mi guarda nei miei.I battiti del cuore aumentano ed improvvisamente mi sento lucida e sobria.
"Tu sei troppo."
Mi prende per il viso e mi bacia. Dura poco, giusto l'attimo per rendermene conto.
Si allontana e guarda altrove. Io stessa non so come reagire, il cuore mi sembra stia uscendo dal petto.Senza dire nulla se ne va. Io rimango immobile dove sono seduta. Perché sono stata così sciocca da non fare niente? Mi sento come se fossi paralizzata, ma i suoi segnali sono totalmente contrastanti.
Rimango ancora qualche momento seduta, e guardo la luna alta nel cielo, accendo un'altra sigaretta.
Mario, mi farai impazzire prima o poi.
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