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Esco di casa per prendere un vestito per domani sera. Domani è il compleanno di Sara, e sono sicura che mi porterà a ballare. Ma siccome nel mio armadio niente sembra convincermi, decido di distrarmi con del sano shopping.

Salgo in macchina e mentre sto guidando mi sorpassa una moto e per poco non la prendo.
Mi fermo e riconosco la moto di Mario. Si toglie il casco e scuote la testa per togliersi i capelli dagli occhi.

È così bello con il sole che gli illumina gli occhi, non sembrano poi così scuri. Ha i capelli scompigliati per il casco, e cerca di domarli con la mano.

"Ma sei impazzito? Ti stavo mettendo sotto!" Alzo la voce ma lui sembra divertito.
"Ti volevo fermare." Risponde ma lo guardo sconvolta.
"Il clacson non ce l'hai?" Alzo gli occhi al cielo.
"O forse ce l'hai solo per salutare le ragazze per la strada..." Commento a bassa voce, ma mi sente e si mette a ridere.

"Dove stai andando?" Mi domanda.
"A fare shopping, domani è il compleanno di Sara."
"E vai da sola?"
"Cos'è un interrogatorio?" Domando spazientita e lui non dice altro, aspetta che io risponda.
"Sì."

"Allora vengo anche io con te."
"Prima o poi mi devi spiegare perché sparisci e ricompari come se non fosse successo nulla." Scuoto la testa e lo vedo salire dal lato del passeggero, dopo aver parcheggiato la moto sul ciglio della strada.

Non posso dire che mi dia fastidio la compagnia di Mario. Quello che non sopporto è che appena penso di poterlo lasciare perdere, si ripresenta sempre.

"Comunque lo shopping è proprio una cosa da donne, non capisco cosa ci trovate di divertente..." Commenta Mario appena entro nell'ennesimo negozio.
"Potevi non venire."
"Ma volevo stare con te."

Per fortuna sono girata di spalle, quindi non mi vede in viso, ma sono sicura di essere diventata rossa.
Perché deve confondermi così?

Trovo il vestito che cercavo e subito lo vado a provare.
"Wow." Dice Mario appena esco dal camerino.
"Mi sta bene?" Domando ridendo e facendo una piroetta.
"Benissimo." Si appoggia con le braccia conserte davanti al camerino.

"Beh vuoi farmelo togliere o no?" Dico ridendo e lui borbotta qualcosa sottovoce ma non lo sento.
Si sposta e mi cambio.

Appena usciti dal centro commerciale, ci accendiamo una sigaretta, prima di tornare in macchina.
"Domani con quel vestito farai strage." Mi dice Mario.

A me degli altri non interessa, io voglio te. Lo penso, ma non lo dico.

"Beh meglio, almeno domani mi diverto con qualcuno." Faccio la spavalda e spero in una sua reazione.
Mario non risponde, ma vedo che un po' l'ho turbato.

Dopo un po' lo accompagno dove aveva lasciato la moto oggi pomeriggio.
"Grazie per essere venuto con me."
"Figurati." Si rimette il casco, e mi fa un cenno con la mano per poi ripartire.

Mi fermo qualche minuto ad osservarlo andare via, e scuoto la testa come per scacciare lui dalla mia mente.

Torno a casa, ma seduto sui gradini trovo Andrea.
"Che ci fai qui? Tutto okay?" Gli domando poggiando la busta per terra e sedendomi accanto a lui.

Lo vedo pensieroso, non come di solito.

"Sì, ti volevo vedere." Si gira a guardarmi e continua a parlare. "Torno a Milano stasera."
Pensavo fosse tornato per restare, ma a quanto pare non è così.

"Perché?"
"Non ce la faccio a vederti con Mario."

Non so cosa rispondere, così continuo a guardare la strada davanti a me.

"Però non riesco a starti lontano."
"Andrea, ne abbiamo già parlato."
"Lo so, ma è più forte di me."
Mi prende il viso per costringermi a guardarlo.

Dai suoi occhi lo vedo che è deluso, affranto. E in parte, mi dispiace non ricambiare i suoi sentimenti.
È uno stabile, bravo, gentile. Mario invece è l'instabilità fatta persona, senza volerlo mi ferisce.

"Troverai quella giusta, ma non sono io."
"Non mi interessa quella giusta, io voglio te."
Sospiro e gli prendo la mano.
"Andrea, tra noi non ci sarà mai niente." Mi fa male dirgli queste cose, ma ha bisogno di sentirlo. "Io amo Mario."

Andrea sospira e si alza in piedi.
"Mario è fortunato ad averti, spero di poter andare avanti." Dice e fa qualche passo verso la macchina.
"Ce la farai." Gli sorrido.
Lo guardo andarsene, e vengo assalita dai dubbi.

Ho fatto bene a seguire il cuore e non la testa?
Ho paura che lasciarmi scappare Andrea non sia stata una buona idea.
Corro dietro un ragazzo che nemmeno accenna a volermi, mentre quello che mi vuole mi sta cercando in ogni modo.

Sono forse io che sono sbagliata? Che ragiono male?
Chissà quante ragazze vorrebbero stare con Andrea. Ed io invece lo rifiuto.

Con Mario non c'è un istante di noia. Con lui ho fatto cose che non avrei mai fatto prima.
Andrea invece rimane sempre nella sua confort zone.

Vorrei non pensare più a nessuno dei due, vorrei solo che mi lasciassero in pace.
Non capisco quando la mia vita ha cominciato ad essere così complicata, ma di una cosa sono sicura. È colpa di Mario.

WILD//TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora