Con il tempo, il rapporto tra mio padre e Mario si è pian piano scaldato. E' stato difficile all'inizio, perchè entrambi sono due persone orgogliose. Quindi, in assenza di scuse ufficiali, entrambi hanno cercato di fare un passo verso l'altro. Mio padre ha finalmente capito che non avrei mai lasciato Mario, e allo stesso tempo Mario ha capito che è solo un padre un pò geloso.
La convivenza tra me e Mario procede alla grande. Delle volte, l'eccessiva vicinanza invece di avere effetti positivi, finisce per avere effetti deleteri. Per fortuna questo non è successo. I primi tempi ci siamo scontrati parecchie volte, perchè avevamo delle routine, della abitudini anche totalmente opposte. Alla fine però con il dialogo si risolve tutto.
"Stasera ho una festa, vuoi venire con me? Mi piacerebbe presentarti ai miei amici." Mi dice mentre scrive qualcosa al computer, senza staccare gli occhi dallo schermo, ed io sorrido.
"Certo."
Sono contenta che piano piano mi stia integrando nella sua vita. Ha una vita molto più movimentata della mia. Essendo un rapper è un continuo far festa e andare in studio. Mentre io passo la maggior parte del tempo a disegnare, anche perchè questo è il mio lavoro.
Ci vediamo spesso, anche se molte volte quando Mario torna, mi trova già a dormire.
Mi dice che ha quasi finito, dopo di che, potrà dedicarsi a me per tutto il tempo che voglio. Da quanto ho capito, sta incidendo la deluxe dell'ultimo album, il Paradiso. Non mi ha fatto ascoltare nulla, perchè vuole che sia una sorpresa.
Ancora però non mi sono abituata ad essere la fidanzata anche di Tedua. Prima ero solo la fidanzata di Mario, non c'erano i paparazzi mentre pranzavamo al ristorante o cose simili. Adesso invece, sento gli occhi puntati ovunque, anche per fare banalmente la spesa.
Io e Mario non ci vediamo per tutto il pomeriggio, siccome è andato in studio. Così mi comincio a preparare sul tardi, ma riesco comunque a fare tardi.
"Dai muoviti Bea." Mi rimprovera Mario guardandomi dallo specchio ed io lo guardo male.
"Per una volta che sono io la ritardataria."
"Poi sei troppo bella stasera... magari qualcuno ti ruba." Dice stampandomi un bacio sulla guancia ed io accenno una risata.
"Non mi ruba proprio nessuno."
Alla fine usciamo di casa dopo pochi minuti.
Io pensavo sarebbe stata una festa tranquilla, anche perchè non ho capito di che amici parlasse... Di quello me ne sono accorta quando li ha presentati.
"Lui è Gionata, Mirko, Luca e Matteo... Diego già lo conosci."
Possono sembrare dei nomi qualsiasi, ma non lo sono. Mario con tutta la nonchalance del mondo, mi ha appena presentato Sfera Ebbasta, Rkomi, Capo Plaza ed Ernia.
Diego invece è una piacevole ri-scoperta. L'ultima volta che l'ho visto Mario ancora faceva le gare di pugilato.
"Beatrice, che bello rivederti." Mi saluta Diego con un abbraccio. "Sono contento di vedere anche che siete tornati insieme."
"Io invece sono contenta di vedere che anche tu te la passi bene." Gli sorrido e lui ricambia.
"Tutto merito di Mario, lui è una vera roccia."
Osservo Mario salutare così tante persone, e sono contenta che sia apprezzato dagli altri. Questi ambienti, fanno un pò paura. Mario sarebbe potuto cambiare in questi anni, poteva diventare arrogante, egocentrico, montato.
Invece è stato in grado di rimanere umile, con i piedi per terra. E penso questa sia la cosa che apprezzo di più in assoluto di lui, il fatto che non si dimentichi le sue origini.
La sera procede bene, i suoi amici/colleghi sono molto simpatici, e mi hanno fatta sentire veramente come se fossi a casa. Solo che bevono come delle spugne, e per rimanere al passo, adesso sono un pò brilla.
Durante il viaggio per tornare a casa, rischio un paio di volte di addormentarmi sul sedile del passeggero. Così, non appena arrivati, Mario mi prende in braccio, consapevole che non mi sarei mai alzata di mia spontanea volontà.
"Grazie amore." Mi reggo, allacciando le mie braccia dietro il suo collo.
"Amore?" Domanda confuso.
"Scusa, mi è uscito spontaneo."
"No, mi piace." Mi sorride per rassicurarmi. "Solo... non ci sono abituato."
Mi lascia un bacio sulla fronte e mi infilo sotto le coperte, dopo essermi cambiata. Dopo poco mi raggiunge e mi stringo a lui, inalando il suo profumo intossicante.
"Allora quando mi fai sentire la canzone con il mio nome?" Gli domando, girandomi verso di lui, ma è buio e non vedo il suo volto.
"Presto." Mi lascia un bacio tra i capelli.
"Dai! Sono settimane che aspetto!"
"La pazienza non è proprio il tuo forte." Si mette a ridere ed io alzo gli occhi al cielo.
"Comunque mi sono divertita con i tuoi amici." Dico accarezzandogli il braccio che mi stringe.
"Sono grandi, mi hanno aiutato molto."
Rimango qualche momento in silenzio, contemplando il silenzio tombale che regna in camera da letto.
"Mario?"
"Mh?"
"Come hai reagito quando Sara ti ha detto del bambino?" Gli domando, e rimane un attimo interdetto, perchè non risponde subito.
"Di sasso, sconvolto."
"Mi sentivo così in colpa, come se ti stessi per togliere qualcosa..."
"Non devi giustificarti." Mi lascia un bacio sulla spalla. "Però mi sarebbe piaciuto far parte della tua decisione."
"Adesso se dovesse succedere?"
"Cosa?"
"Beh, un bambino."
"Per me non ci sarebbero problemi, abbiamo una casa, una certa stabilità, non mi dispiacerebbe."
"Papà Mario." Dico tra me e me, mi viene quasi spontaneo ridere.
"Che ti ridi?"
"Mi è un pò difficile immaginarti padre." Continuo a ridere. "Però so che saresti il migliore."
"Il migliore forse no... ma darei il massimo." Mi sistemo meglio tra le sue braccia. "Comunque certo che l'alcol ti fa divagare... pensa a dormire." Mi dice ridendo.
"Buonanotte amore."
"Notte Bea." E il suo bacio sulla fronte è l'ultima cosa che ricordo.
