Fuori scuola, al solito muretto, io e Mario ci mettiamo a fumare.
"Ti voglio portare a cena stasera." Si allontana dopo avermi baciata e mi guarda.
"Davvero?" Domando sorridendo e lui mi accarezza il viso con il dorso della mano.
"Voglio comportarmi bene con te, voglio provarci davvero." Mi viene istintivo stringerlo in un abbraccio."Che piccioncini." Interviene Sara ed io mi metto a ridere.
"È meglio che vada." Mario mi stampa un ultimo bacio e si allontana.
"Sei proprio una fortunata Bea."Non riesco a concentrarmi durante le lezioni. Non riesco a non pensare a Mario, e al fatto che lui mi voglia portare a cena fuori. Sembra una sciocchezza, ma per me è un'enorme passo avanti.
Mario sta cercando di fare le cose nel modo giusto, e non posso che esserne contenta. Capisco che lui non sia mai stato abituato ad avere una relazione sana.
La sua ex lo ha tradito, per fidarsi di me, ce ne ha messo di tempo.
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Il pomeriggio passa in fretta. Ma per l'ansia di stasera mi preparo in largo anticipo.
Nessun vestito però mi sembra adatto, e questo mi manda in tilt. Così nel panico cerco l'aiuto di Sara.Si precipita a casa e rimaniamo in silenzio contemplando l'armadio.
"Allora che mi metto?" Le domando mangiandomi le unghie per l'ansia.
"Questo è troppo elegante, ma questo troppo poco elegante." Dice alzando in mano i due vestiti.Finché non vede nell'angolo dimenticato dell'armadio, un vestito lungo ma non eccessivamente elegante.
"Questo è perfetto." Dice soddisfatta di averlo trovato.
"Mi hai salvata." La abbraccio.
"Fammi sapere come va." Mi dice Sara e mi saluta per poi andarsene.Dopo aver sentitoo il campanello suonare, mi precipito di sotto e trovo Mario con un mazzo di tulipani.
"Come sapevi che sono i miei preferiti?" Non risponde, ma lo faccio da sola.
"Giusto, Sara." Dico ridendo.
"Grazie." Gli stampo un bacio.Prendo le ultime cose ed esco di casa. Mario mi passa il casco e mi bacia, tenendo una mano su un mio fianco.
"Sei stupenda." Mi dice ed io arrossisco.
Mi sento come se avessi 14 anni, e avessi un fidanzatino per la prima volta.Mario mi fa sentire così, leggera, spensierata. Mi sento come se il mondo stesse finalmente andando per il verso giusto.
Lo stringo forte mentre guida, e osservo le luci di Genova al tramonto. In pochi minuti arriviamo al ristorante. Non è qualcosa di pacchiano, né elegante, e questo me lo fa apprezzare ancora di più.
La cena procede senza intoppi; ridiamo senza sosta, e ci raccontiamo gli aneddoti più divertenti che ci siano capitati in questi anni.
Le sue marachelle sono numerose, ma tutte divertenti.Rimaniamo a fumare fuori dal ristorante.
Mi appoggio alla sua spalla, lui mi guarda dall'alto e mi cinge la vita con un suo braccio."Vogliamo tornare a casa?" Mi domanda vedendomi sbadigliare ed io annuisco. Mi lascia un bacio tra i capelli.
Si ferma ad un semaforo, e non so come ma perde l'equilibrio e finiamo entrambi per terra.
Le macchine ci sorpassano ma noi ci mettiamo a ridere come dei matti.
"Menomale che ero io che non avevo il senso dell'equilibrio." Dico ridendo e lui mi prende e mi bacia.
"Ti sei fatta male?" Scuoto la testa e lo riavvicino a me, questa volta sono io a baciarlo, ancora stesi per terra.Torniamo a casa e appena Mario chiude la porta dietro le sue spalle, gli salto addosso legando le mie braccia dietro il suo collo.
Con un balzo, mi fa salire in braccio, mentre il bacio si fa sempre più passionale.Mentre arriviamo in camera da letto, cerca di abbassare la zip del mio vestito, con scarsissimi risultati. Io nel frattempo gli ho sbottonato la camicia e procedo con i pantaloni.
"Sei svelta eh, come mai tutta questa fretta?" Mi domanda con un sorriso malizioso.
"Stai zitto." Gli rispondo ridacchiando.Finiamo per l'ennesima volta nel letto.
Con Mario, non è solo scopare. Con Mario è Amore, allo stato puro.Sarà la lussuria a portarci sempre allo stesso punto, ma quando poi rimaniamo io e lui insieme, è tutta un'altra storia.
"Quindi ora?"
"Ora cosa?
"Adesso cosa siamo?" Mi giro verso di lui appoggiandomi sul gomito.
"Di sicuro non siamo amici." Dice ridendo."Mario io ti amo." Gli dico seria.
Senza dire nulla, mi stringe a sé e mi riempie di baci.
"Sono io quello fortunato."Non me la prendo per il fatto che lui non mi abbia ridetto "ti amo", noi due abbiamo sempre avuto tempi diversi. E mentre io ho le idee più chiare, lui ha sempre bisogno di più tempo.
Ma non è un problema, ormai ho capito che ci tiene a me, non mi serve un "ti amo" a confermarlo.
Si addormenta prima lui di me, e lo guardo mentre gli accarezzo i capelli.
Chi l'avrebbe mai detto che nel giro di mesi io e lui saremmo diventati qualcosa.
