Mi sveglio di soprassalto, in ritardo e mi precipito giù dal letto per andare a prepararmi.
Non è la prima volta che mi succede, sono una ritardataria cronica, ma non posso farci nulla se non sento le sveglie.Mi preparo di fretta ed esco di casa caricandomi lo zaino mezzo vuoto in spalla.
Mi metto a correre schivando le persone che camminano sui marciapiedi.Mi sfreccia davanti una moto che si ferma pochi metri più sotto.
"Sali su, sto facendo tardi anche io." Riconosco la voce di Mario. Si sfila il casco rivelando la folta chioma mossa, e me lo passa.
Il tragitto è molto breve, quindi in poco ci troviamo davanti l'ingresso di scuola."Grazie del passaggio, mi hai salvata." Ridacchio togliendomi il casco.
"Figurati." Mi liquida con poco e io imbarazzata comincio ad incamminarmi.
"Guarda che ci abbiamo messo poco, vogliamo fumare fuori prima?"Controllo l'ora ed effettivamente pensavo fosse più tardi, quindi acconsento.
Mi passa una sigaretta dal suo pacchetto e la accetto.
Prendo l'accendino dalla tasca, ma prima che possa usarlo accende lui la mia sigaretta.Lo ringrazio un po' sottovoce e mi appoggio alla ringhiera con la schiena, mentre lui è appoggiato al palo della luce di fronte a me.
"Sei all'ultimo anno?" Mi domanda con un'espressione dubbiosa.
"Tu pure?" Domando in risposta e lo vedo accennare una risata."Io ho perso due anni." Dice imbarazzato. "La scuola non fa per me, volevo mollare." Continua ed io lo ascolto.
"Tanto vale la pena finire no? Sei arrivato alla fine ormai."
"Immagino tu sia la solita perfettina, tutti 10." Scoppio a ridere.
"Non ti sei mai sbagliato così tanto."Ad interromperci è Sara, che bruscamente mi trascina con sé. Così saluto Mario con un gesto della mano.
Le lezioni proseguono, e al momento dell'intervallo io e Sara andiamo in cortile per prendere una boccata d'aria.
Spavaldo come al solito, Mario si sta allenando a tirare a canestro insieme ad un ragazzo.Li guardo con gli occhi leggermente socchiusi perché il sole mi sta accecando.
"Sai che non è educato fissare le persone?" Incalza Mario prendendo al volo la palla lanciata dal suo amico.
"Non stavo guardando te." Ribatto, mentendo palesemente."Ragazzina sei più irritante di quanto pensassi." Commenta.
"E tu sei meno simpatico di quanto credi di essere."
"Smettete di battibeccare voi due." Ci rimprovera Sara nel momento esatto in cui suona la campanella.
"Non finisce qui." Dico in tono di sfida e lui sembra reagire facendomi una linguaccia."Sembrate due bambini." Alza gli occhi al cielo Sara.
"Comunque, vuoi tornare con me a casa? Facciamo i compiti insieme." Mi domanda.
"Mh fammi controllare l'agenda, sai sono molto impegnata." Faccio finta di controllare il calendario e mi tira una pacca sulla spalla ridacchiando.Andrea guida, e io e Sara siamo le passeggere.
Alla radio passano delle canzoni che conosco, e canticchio sottovoce.
Vedo Andrea che mi da un'occhiata dallo specchietto, ed alza il volume della radio.
Accenno un sorrisetto e continuo a cantare.
"Hai bei gusti." Commenta.Sara si gira verso di me alzando le sopracciglia, come per rimarcare quello che mi aveva detto l'altro giorno.
Capendo al volo cosa intende, alzo gli occhi al cielo.-
Ceniamo tutti e tre insieme, e io e Sara al volo ci mettiamo a fare i compiti.
Una volta finiti, Andrea bussa alla porta della camera.
"Vi da fastidio se viene qualche mio amico?"
Sia io che Sara facciamo spallucce.Dopo essersene andato torna di nuovo Andrea.
"Volevamo vedere un film, vi volete unire?" Ci propone e noi accettiamo.Scendiamo di sotto e ci sistemiamo sul divano, mentre Andrea prepara i popcorn.
Si siede tra me e Sara e mi allunga la ciotola.
Suona il campanello e Sara va ad aprire.Entrano un paio di amici di Andrea, compreso Mario che saluta con un cenno della mano ed è costretto a sedersi vicino a me.
Ormai stiamo quasi a metà film, ma la noia sta prendendo il sopravvento.
Esco in balcone per una sigaretta e vengo seguita da qualcuno.Mi appoggio alla ringhiera con i gomiti ed osservo il panorama. Il balcone affaccia sul mare, si vedono perfettamente le onde smosse dal vento e il sole che picchia come se fosse estate.
Sento il rumore di un accendino e mi giro, vedo Andrea.
"Pensavo fumassi ogni tanto." Commento incuriosita.
"Ogni tanto, quando capita." Risponde facendo spallucce.
"Pensare che ti ricordavo ancora piccoletta, mi sconvolge vederti fumare.""Sei stato via tanto tempo, tra New York e l'università..." Accenno un sorriso.
"Come lo sai?"
"Incontro spesso tua madre."Parliamo ancora per qualche minuto, poi Andrea rientra.
Io finisco la sigaretta, mentre sto per rientrare mi scontro con Mario che stava invece uscendo."È un tuo brutto vizio andare a sbattere contro la gente?"
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
"Tu invece non pensi di fare un po' troppo lo stronzo?"
"Io sono così con tutti." Fa spallucce.Senza proferire parola mi allunga una sigaretta, e nonostante io abbia fumato poco prima, mi vedo costretta ad accettare.
"Strano, sei così stronzo ma anche molto generoso, non ti si addice." Commento facendo un tiro, ed accenna ad una risata.
"Lo dici perché non mi conosci."
"Tu non ti fai conoscere." Ribatto e lui sembra non avere la risposta pronta."Stiamo ordinando le pizze, vi fermate?" Si affaccia al balcone Sara.
"Io no."
"Dai Beatrice non dire scemenze." Mi bacchetta Sara.
"Ma sì infatti rimani, cos'hai di meglio da fare?" La appoggia Mario e allora cedo, e accetto. Sbuffo e lancio il mozzicone ormai consumato dal vento.I capelli lunghi e mossi gli vengono scompigliati dal vento.
Lo guardo quasi incantata, fino ad adesso non mi ero mai resa conto di quanto fosse armonioso."Su chiedimi quello che vuoi." Mi incalza ed io mi metto a riflettere.
"Qual è la cosa che ti piace fare di più in assoluto?"
"Scrivere."
"Scrivere... Cosa nello specifico?"
"Canzoni.""Adesso ti voglio fare io una domanda." Mi interrompe per poi proseguire.
"Che aspirazioni hai?" Mi chiede e rimango un po' perplessa.
"È una domanda un po' troppo generica." Commento accennando una risata ma lui non proferisce parola e non specifica."Beh, mi piace disegnare, ma non so di preciso cosa potrei fare."
"Abbiamo una cosa in comune, l'arte." Commenta ed abbozzo un sorriso."Sì pensavo fossi più stronzo."
