𝑼𝒏'𝒐𝒄𝒄𝒂𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒑𝒆𝒓𝒅𝒆𝒓𝒆

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"Per lo più vorrei parlarti nei baci

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"Per lo più vorrei parlarti nei baci.
Così riuscirei a spiegarti il mio
bisogno di te, la mia sete di te.
Il desiderio di averti al mio fianco,
proprio ora, o mentre cammino."
-Pablo Neruda,

Lettera ad Albertina Rosa

🥧

Nella vita sono sempre stato un ragazzo tranquillo, non ho mai creato problemi o almeno ci provavo. Se in famiglia c'era bisogno d'aiuto, non esitavo un attimo e facevo di tutto affinché stessimo tutti bene.

Da quando è morto mio padre, le cose si sono complicate ma non ho avuto il tempo di piangerlo; mi sono fatto su le maniche e ho lavorato fin da subito per poter dare qualcosa di più alla mia famiglia e così è stato. Abbiamo scalato i gradini di quella tortuosa catena sociale che distingue così nettamente i vari ceti. Poi ci siamo trasferiti e chi non ci conosceva, non aveva motivo di guardarci dall'alto al basso perché semplicemente, non sapevano della miseria in cui avevamo navigato fino ad allora. Eppure, a volte, anche io posso fallire; me lo dimentico sempre.

Credo di aver fallito stasera, con Tatiana. Devo aver fatto un passo falso poggiando il piede su un asse cigolante che l'ha fatta sussultare. Temo di essermi lasciato troppo andare e, adesso, credo di averne la conferma. La guardo danzare, saltare dal braccio di un gentiluomo a quello di un altro, senza fermarsi nemmeno per riprendere fiato. Non credo che l'abbia mai fatto: prendere fiato.

Da quando ha varcato la sala, i suoi occhi si sono riempiti di meraviglia e non ha perso tempo, ha preso subito il ritmo ed ha iniziato a ballare senza guardarmi nemmeno per un istante. Non credo di potermi definire il suo accompagnatore, non stasera.

Normalmente, le serate di queste tipo le trascorro stando dietro a mio cugino per evitare che si metta nei guai o nelle salette laterali, più appartate, a giocare a carte ma stasera, beh stasera, la mia persona sta diventando un tutt'uno con il muro al quale sono appoggiato da decisamente troppo tempo.

Sorride all'ennesimo gentiluomo che l'accompagna nella danza. "Tatiana non ha bisogno di un accompagnatore" ecco cosa penso e realizzo intanto che finisco l'ultimo goccio di vino rosso rimasto nel mio calice. Quasi come se questa verità così lampante l'avessi trovata sul fondo di questo bicchiere, dopo aver ingerito una considerevole quantità di alcool.

Credo di averla sottovalutata, in qualche modo. Mi sono sempre accontentato della compagnia di cortigiane che non cercassero nient'altro di diverso da un semplice e passionale rapporto carnale. Perché, di fatto, di questo si trattava.

Scruto attentamente il fondo del bicchiere, come se fosse in grado di svelarmi qualche altra interessante verità. I miei occhi tornano nuovamente sulla donna che occupa la mia mente da ormai diversi mesi. Non fatico a trovarla, quasi come se in questa stanza ci fossimo solo io e il rumore dei suoi tacchi che riecheggiano sul parquet. Anche se credo si sia dimenticata della mia presenza diverse ore fa.

La principessa TatianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora