𝑳𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒑𝒊ù 𝒊𝒏𝒕𝒊𝒎𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆

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La suprema felicità della vita è essere amatiper quello che si è, o meglio, essere amatia dispetto di quello che si è

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La suprema felicità della vita è essere amati
per quello che si è, o meglio, essere amati
a dispetto di quello che si è.
-Victor Hugo, I Miserabili

🎀

Sono trascorse un paio di settimane da quando sono andata a casa di Jeremiah. Brodie e io non ne abbiamo più parlato, lui continua ad andare a casa sua di frequente, come ha sempre fatto. Io solitamente ci andavo un paio di volte settimane ma ultimamente sto cercando qualsiasi scusa per evitare di trovarmi faccia a faccia con Jeremiah. Credo di dover ancora digerire tutta la situazione.

Quindi, gli ultimi quindici giorni li ho trascorsi camminando tra i boschetti che circondano il castello, leggendo libri, passeggiando nell'immenso giardino reale e a casa del barone, il quale ormai si è rassegnato alla mia presenza in casa sua. Direi che, addirittura si è affezionato.

Felice di dire che anche con lui ho camminato tanto, riuscendo a scampare alle cavalcate che ama fare. Non abbiamo parlato tanto, spesso ci limitavamo a starcene in silenzio; ognuno immerso nei propri pensieri. Ma il silenzio non sempre dev'essere necessariamente un male, spesso vale più di mille parole. Il barone, inoltre, è bravo a non far pesare la calma che ci ha circondati fino adesso.

Oggi, con questa bella giornata di Sole, ne abbiamo approfittato per sdraiarci in un bel prato, isolato da tutto, sotto le fronde di alcuni alberi che delimitano la fine di un boschetto.

Ci siamo portati dietro una tovaglia a quadri rossi, bella grande, per stare più comodi. Così, eccoci qui con Jonah che mangiucchia una spiga di grano e io che mi godo l'aria fresca.

Jonah mi ha raccontato di aver scoperto questo posto non molto tempo fa. Era andato a camminare ed era convinto di aver fatto un giro molto lungo ma poi si è girato, ha oltrepassato alcuni alberi e ha visto la sua proprietà ad alcuni metri di distanza.

«Tatiana» richiama la mia attenzione.

«Sì?» lo guardo. Ė ancora sdraiato a pancia in su, un cappello a coprirgli gli occhi.

«Posso chiederti che cosa ti turba o risulto indiscreto?»

«Non mi turba niente Jonah» lo rassicuro.

«Non mentirmi Tatiana. Sto imparando a conoscerti e se c'è una cosa che ho capito è che tu parli. Tanto. E a me fa molto piacere sentirti parlare per cui vederti così silenziosa e con lo sguardo perso nel vuoto mi fa intuire che ci dev'essere qualcosa che non va.»

Taccio, mi ha presa in contropiede. Credo che sia questo uno dei rischi che si dovrebbero prendere in considerazione prima di aprire con qualcuno: che quel qualcuno potrebbe arrivare a conoscerti così tanto da capire quando sei giù di morale.

«Chiaramente, non ti costringo a parlarmene se non vuoi. D'altronde, io e te non ci conosciamo nemmeno da troppo tempo però vorrei almeno sapere la gravità della situazione» mi rasserena.

La principessa TatianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora