𝑳𝒂 𝒔𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒏𝒂𝒔𝒄𝒐𝒔𝒕𝒂

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Lui era matto, questo era ovvio,ma lei lo era ancora di più,perché non aveva intenzione di scappare

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Lui era matto, questo era ovvio,
ma lei lo era ancora di più,
perché non aveva intenzione di scappare.
-Felicia Kingsley, "Sotto il segno della follia"

🎀

Mia madre ancora non sospetta nulla. È passata circa una settimana e mezza da quando sono venuta a trovare il barone. Quello è stato il primo di una lunga serie e, con la sovrana convinta che io vada a trovare un'amica, sgattaiolare fuori dal palazzo è diventato sempre più facile.

Sono riuscita anche a convincerla a lasciarmi guidare la macchina, non ne è ancora troppo convinta però ha allungato di poco il guinzaglio. Sembra anche più tranquilla e quando rincaso mi riempie di domande sulla presunta visita alla marchesina Haley. Cosa non sa? Non sa che io e la marchesina ci scriviamo solo delle lettere un paio di volte a settimana per aggiornarci sulle novità e che la piccola principessina girovaga per il regno in compagnia di un barone.

Jonah mi ha insegnato a giocare a badminton, con scarsi risultati. Io sono abbastanza convinta che gli sport non siano il mio forte ma lui sostiene che serva solo un po' di pratica: spero abbia tanta pazienza perché, conoscendomi, ci metterò tutta l'estate solo per imparare a lanciare il volano.

Tuttavia, sto migliorando nella cavalcata e quei grossi ronzini mi fanno sempre meno paura. Anche se, questa, non è stata proprio una mia scelta: il barone è restio all'idea di guidare una macchina. Inoltre, percorriamo strade sconnesse e la macchina faticherebbe a proseguire quindi mi sono dovuta adeguare. Così, ora, cavalco a cavalcioni come gli uomini con l'unica differenza che io porto la gonna.

Stamattina, stiamo tornando da una bella cavalcata quando la luce del Sole si riflette su un oggetto in lontananza, accecandomi.

«Hey, laggiù c'è qualcosa!» esclamo, riparandomi gli occhi con una mano nel tentativo di vedere meglio. Faccio rallentare Freya fino a fermarci. Il barone, poco più avanti, si ferma solo per tornare indietro e affiancarmi per guardare meglio.

«Vede? Laggiù c'è qualcosa che riflette» indico con l'indice.

«Non sarà nulla, forse un oggetto luminoso. Forza muoviamoci, tra non molto sarà pronto il pranzo» cerca di dissuadermi, pronto a riprendere il cammino.

«Ne abbiamo di tempo, è ancora presto per il pranzo. Io vado a vedere cos'è» dò qualche calcetto a Freya per farla muovere ma Jonah mi si sbarra davanti, in groppa a Thunder.

«Non credo sia il caso, potrebbe essere pericoloso» mi mette in guardia. Alzo un sopracciglio, d'improvviso sembra sudare ma non dal caldo.

«Allora accompagnatemi, mi salverete voi in caso di pericolo» gli faccio l'occhiolino e lo supero.

Non passa molto che mi è affianco e mi guarda male, poco convinto di questa mia iniziativa.

«Potrebbe esserci una biscia.»

La principessa TatianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora