𝑻𝒆𝒏𝒕𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 𝒔𝒑𝒂𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒕𝒂

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Esci e fatti un regalo enorme: sii leggera, divertiti e non pensarea niente per un po'

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Esci e fatti un regalo enorme:
sii leggera, divertiti e non pensare
a niente per un po'. Te lo devi.
- Andrea Filocomo

🎀

Jonah continua a marciare verso la macchina, ignorando le mie suppliche di farmi scendere. Se la ride sotto i baffi e, di tanto in tanto, mi guarda divertito. Le persone che, come noi, si era rifugiate nel giardino ci guardano anch'essi divertiti al nostro passaggio.

«Jonah, davvero, posso camminare da sola...» borbotta, un ultimo tentativo prima che le mie ultime forze mi abbandonino completamente. Mi fa fare un saltino tra le sue braccia per rafforzare la presa sul mio corpo, facendomi sussultare.

Una mano mi tiene le ginocchia, l'altra mi abbraccia il busto in una stretta dolce.

«Chissà dove sarà finito mio cugino...» mormora tra sé, ricordandosi all'improvviso di dover portare a casa anche Dominic.

«Se siamo fortunati, lo ritroveremo a vagare vicino alla macchina» aggiunge speranzoso.

Giunti alla macchina, non vediamo nessuna figura lì attorno perciò Jonah mi posa dolcemente sul sedile del passeggero e poi inizia a richiamare Dominic a gran voce nella speranza che risponda.

Mi concedo qualche minuto di riposo poi mi unisco a lui, divertita dalla situazione in cui mi sono cacciata.

Non so per quanto continuiamo a gridare, spaventando le povere coppiette che stavano amoreggiando nascosti nella radura.

Jonah apre la portiera del guidatore per sedersi a riprendere fiato. Lo vedo pensieroso, probabilmente sta pensando dove potrebbe essersi cacciato Dominic. Le gambe fuori dalla macchina, le mani impegnate ad accendersi una sigaretta e le sopracciglia corrucciate. Pian piano si è liberato di giacca e papillon, liberando la camicia bianca ormai sgualcita. È così...sexy, a metterlo in evidenza c'è il chiarore della Luna.

D'improvviso guarda verso i sedili posteriori, attirato da qualcosa.

«Trovato! Forza, sali in macchina!» faccio come mi dice e affiancandolo mi rendo conto a cosa si riferisca: dai sedili posteriori proviene un leggero russare che solo un orecchio attento potrebbe udire.

«Per tutto questo tempo se n'è stato a ronfare qui dietro e noi non ce ne siamo accorti!» esclama Jonah con aria seccata osservando il cugino che dorme rilassato. Le labbra dispiegate in un sorriso e i riccioli biondi che gli contornano la fronte lo fanno sembrare un angioletto.

«Che dici? Finiamo la sigaretta e poi andiamo?» mi propone Jonah porgendomi la cicca. Acconsento, felice di trascorrere qualche minuto in più lontana da palazzo.

Mi sfilo nuovamente i tacchi che mi ero rimessa per cercare Dominic. Sento gli occhi di Jonah addosso, non mi abbandonano un istante.

«Perché li metti?» mi domanda. Lo guardo intanto che mette il braccio fuori dal finestrino per scrollare la cenere dalla sigaretta. «Se sai che ti fanno male, perché ti ostini a indossarli?» specifica.

La principessa TatianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora