𝑪𝒖𝒔𝒕𝒐𝒅𝒊𝒔𝒄𝒐 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒈𝒆𝒍𝒐𝒔𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆

20 3 1
                                    

"Come va il tuo caos vitale?Non riordinarlo troppo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Come va il tuo caos vitale?
Non riordinarlo troppo. [...]
Tienilo giudiziosamente a mezz'acqua"
Cesare Pavese,
Lettera a Bianca Garufi

🎀

Ce ne torniamo mano nella mano verso casa. Con la mano libera teniamo le redini dei nostri rispettivi cavalli che ci seguono lentamente. A nessuno dei due è sembrato importare del fatto che fosse già il tramonto, che presto si sarebbe fatto buio, che tornare così tardi non era contemplato.

Quello che sapevamo, però, è che tornare a cavallo avrebbe dimezzato i tempi e probabilmente non ci sentivamo pronti a far concludere quel pomeriggio che si era rivelato così bello e rilassante.

Non diciamo niente, il tenersi per mano è già troppo da metabolizzare e poi c'è sempre il rischio di dire qualcosa di sbagliato che faccia allontanare l'altro. Eppure, tra i meandri della mia mente, fra i ricordi felici di quelle ore trascorse con Jonah prorompe il viso di mio fratello, la mascella tesa, le sopracciglia arcuate e lo sguardo ostile; ecco l'espressione che sapevo mi si sarebbe presentata prima di andare a letto. Il mio buon umore viene spazzato via in un nanosecondo, come la polvere che metti fuori dall'uscio durante le pulizie di primavera. E poi, un'altra consapevolezza riaffiora tra i miei pensieri: quella che, alla fine dei conti, questo è un segreto mio quanto di Jonah e io lo vorrei sapere se lui l'avesse raccontato a qualcuno. Solo che...non ci siamo mai posti il problema. Non abbiamo mai ufficializzato nemmeno tra di noi che il nostro fosse un segreto di una certa rilevanza e che, pertanto, sarebbe dovuto rimanere tale. La questione probabilmente l'avevamo sfiorata tutte le volte che i nostri occhi si erano incontrati senza però concretizzarla effettivamente, era un patto tacito il nostro; siglato una mattina d'estate tra le campagne di Greenmare.

Sto ancora riflettendo sul da farsi quando le mie labbra si schiudono: «Jonah» lo chiamo flebilmente.

«Sì?» mi chiede guardandomi. Faccio l'errore di incontrare il suo sguardo spensierato, quelle perle scure che in un tempo relativamente breve hanno ottenuto una certa ascendenza sulla mia persona.

«Tu hai raccontato a qualcuno di noi due?» chiedo ancora ammaliata dalla profondità dei suoi occhi.

«Intendi oltre a mio cugino?» sdrammatizza facendo riferimento all'ultimo incontro che ho avuto con Dominic.

«Sì» accenno un sorriso.

«Tu l'hai fatto? Ne hai parlato con qualcuno?»

«Te l'ho chiesto io per prima» gli faccio notare.

«Sì, lo so» fa una pausa. Distoglie lo sguardo da me per puntarlo sul cielo, sulla luna piena ormai ben visibile in cielo.

«Allora?»

«Ho detto a due miei amici di averti conosciuta, della nostra prima notte insieme» ridacchia, facendomi intuire la doppia interpretazione che può avere la sua affermazione, nonostante ciò, cerco di restare seria quindi continua: «Tuttavia, non ho rivelato loro che vieni di frequente a casa mia, che sei entrata più volte in casa di quanto l'abbiano fatto loro, del fatto che sei quasi morta cadendo da cavallo. Di te, Tatiana, non ho raccontato nulla: custodisco tutto gelosamente oserei dire» ammette.

La principessa TatianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora