𝑼𝒏𝒂 𝒔𝒕𝒖𝒑𝒊𝒅𝒂 𝒇𝒆𝒔𝒕𝒂

15 1 1
                                    

La strinse sentendo che lei eratutta la vita che poteva esserci per lui

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La strinse sentendo che lei era
tutta la vita che poteva esserci per lui.
-Hemingway

🎀

Alle 21 precise esco frettolosamente dal palazzo e mi infilo nella piccola limousine che mi aspetta all'ingresso. Gideon parte all'istante, non c'è neanche bisogno che gli dica la mia destinazione poiché gliel'avevo anticipata nel pomeriggio.

Sono riuscita a corrompere alcune domestiche e guardie affinché tenessero la bocca chiusa con i miei genitori: nessuno, nemmeno Brodie, deve sapere che mi trovo al di fuori delle mura reali dopo il tramonto del Sole e senza nessuna guardia a difendermi. Se i miei o scoprissero, sancirei la mia fine.

Con Jonah e Dominic abbiamo stabilito di trovarci alle 21 e 30 a casa del barone. Ho deciso che mi infilerò la parrucca di un bel nero lucente a casa di Jonah o sarei morta di caldo. È per precauzione, Jonah mi ha ripetuto più volte che la maggior parte degli invitati non mi hanno mai vista dal vivo e che non c'è da preoccuparsi.

Gideon continua a insistere di volermi accompagnare sul luogo della festa ma, con il mio carisma, riuscirò a tranquillizzare anche lui e a farlo tornare a palazzo.

Raggiungiamo la villa con dieci minuti d'anticipo ma fortunatamente, quando spalanco la porta trovo Jonah nel corridoio. Si sta sistemando la giacca e il papillon guardandosi allo specchio attaccato al muro.

Quando si volta per accogliermi, sul suo volto c'è già un sorriso smagliante che, una volta inquadrata la mia figura, scompare per lasciare lo spazio alla sorpresa. Mi studia da capo a piedi per più volte. Si sofferma un paio di volte sulle mie mani occupate una dal ventaglio e l'altra dalla parrucca.

«È troppo?» domando a disagio dopo quella che a me sembra un'eternità, riferendomi al mio abito. Quando Dominic mi ha detto che non doveva essere troppo sfarzoso sono corsa da Giselle, la mia sarta di fiducia, per farmi confezionare un abito che fosse il più semplice possibile e rispecchiasse tutti i requisiti. Ma Giselle è eccentrica e ama la moda perciò si è rifiutata di crearmi un vestito che non rendesse giustizia alla mia bellezza e alla sua bravura.

Così, eccomi qui, in un elegante abito da sera di un bel verde smeraldo. Il corpetto mi lascia le spalle scoperte ed è decorato con dettagli floreali che terminano in cima alla lunga gonna satinata, ampia e fluida. Le spalline si adagiano sulle mie braccia. La scollatura, a mio parere, è decisamente troppo audace per l'occasione ma Giselle sostiene che è una nuova moda che sta prendendo piede a Herald e che non ci vorrà molto perché inizi a influenzare anche il nostro modo di vestire.

Jonah deglutisce visibilmente e rumorosamente, una mano raggiunge il papillon per allargarlo leggermente nonostante avesse appena finito di sistemarselo.

«No...» si schiarisce la voce.

«A giudicare dalla tua reazione sembra proprio di sì» sorrido imbarazzata. «Dai faccio una corsa a casa, mi cambio e torno. Se Dominic arriva digli....» sto già imbucando la porta quando Jonah mi si piazza davanti afferrandomi gli avambracci.

La principessa TatianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora