𝑼𝒏𝒂 𝒎𝒐𝒔𝒄𝒂 𝒇𝒂𝒔𝒕𝒊𝒅𝒊𝒐𝒔𝒂

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La morte si innamorò della vitae per far si che le coseresistessero al tempole regalò l'amore

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La morte si innamorò della vita
e per far si che le cose
resistessero al tempo
le regalò l'amore.
-Anonimo

🎀

Quando torno a casa, il tragitto per raggiungere le mie stanze mi sembra così breve. È stata una giornata bellissima e non ho proprio voglia di affrontare mio fratello in un confronto che, con tutte le probabilità, sfocerà in una litigata accesa.

Eppure, non ho la forza di respingerlo quando spalanco la porta della camera e me lo ritrovo seduto sul divano. La postura rigida, la schiena è appoggiata contro lo schienale perciò vedo solo i suoi capelli biondi e le braccia incrociate contro il petto.

Sospiro, non mi preoccupo di fare piano: è la mia stanza e poi voglio che percepisca tutta la mia stanchezza, nella speranza che mi conceda una notte per dormirci su e parlarne con calma l'indomani mattina.

Mi sfilo le ballerine e chiudo la porta con un tonfo. Grazie alla sua posizione, non si accorgerà che sono sporche di terra e quindi eviterà ulteriori domande.

Non mi dice niente, aspetta pazientemente che entri nel suo campo visivo ciononostante mi sembra di vederli due rivoli di fumo che gli escono dalle orecchie e si disperdono nell'atmosfera.

Rassegnata, mi lascio cadere sul divano di fronte a lui. Distendo le gambe, posizionando i piedi sui cuscini morbidi. Mi sciolgo la treccia ormai sfatta e cerco di rassestarmi i capelli con le mani, poi, poso lo sguardo su Brodie.

Non si è perso un mio movimento, lo so. Mi sta studiando, con il broncio, indeciso se torturarmi ancora un po' con il suo silenzio o se, finalmente, decidersi a sfogarsi. Ha un muso lungo che potrebbe toccare il pavimento: se mantiene quell'espressione ancora un po', finirà per diventare permanente e i suoi lineamenti angelici non sono fatti per accogliere un broncio perenne.

«Dimmi» lo sollecito.

«No, dimmi tu. Sei tu quella che mi deve delle spiegazioni, non io»

«Mi sfugge il motivo per cui ti dovrei delle spiegazioni» chiudo gli occhi e appoggio la testa sul palmo della mano; il braccio supportato dal bracciolo del sofà.

«Perché sono tuo fratello» sottolinea l'ovvietà.

«E quindi?»

«Tra di noi non ci sono mai stati segreti Tatiana.»

«Questo lo so»

«Perché iniziare ora?» il suo tono è meno duro, mi prendo la libertà di aprire un occhio e analizzarlo. I suoi occhi mi rivelano una sincera posizione, così come la sua posizione ora protesa verso di me; i gomiti sulle ginocchia.

«Perché ognuno necessità di un po' di privacy ogni tanto» gli rivolgo un sorriso rassicurante, mettendomi seduta sul divano con i piedi appoggiati sul tavolino basso che ci separa. «Ti ho già detto che non devi preoccuparti, accontentati Brodie.»

La principessa TatianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora