𝑻𝒐𝒄𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒊𝒆𝒍𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒖𝒏 𝒅𝒊𝒕𝒐

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Insegui ciò che ami o finirai per amare ciò che trovi

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Insegui ciò che ami
o finirai per amare
ciò che trovi. 
-Collodi

🥧

Oggi è una bella giornata: io, Dominic, Clifford, Linda e i bambini abbiamo deciso di organizzare una gita in campagna. Un'idea che ci è venuta in mente diverse settimane fa ma che siamo riusciti ad attuare soltanto oggi. Ci piace trascorrere le giornate in campagna tutti insieme: la maggior parte delle volte si tratta di fare lunghe scampagnate finché non si trova il posto più adatto per allestire il picnic.

Ai bambini piace perdersi nella natura, scovare animali selvatici, correre tra l'erba alta, esprimere desideri soffiando sui denti di leone facendo disperdere quei piccoli semini nell'aria. Mi ricordano Tatiana: li adorerebbe. Adorerebbe tutto di queste gita in campagna, probabilmente trascorrerebbe più tempo in compagnia dei bambini che con noi adulti.

Clifford e Dominic sono più avanti, hanno lasciato a me e Linda il compito di badare a Chuck e Lucy che non sembrano prestarci molta attenzione, troppo distratti dalla natura. Non litigano quasi mai o, per lo meno, non lo fanno quando sono in mezzo alla campagna.

Mio cugino Dominic, sorprendentemente, adora camminare. Chiaramente, ama farsi desiderare quindi ogni volta dobbiamo insistere affinché lui ci degni della sua presenza ma, alla fine, si diverte anche lui. Magari, fa un po' di sceneggiate ma poi basta un'occhiataccia di Clifford e torna a marciare come un soldatino. A mio cugino piace soprattutto passeggiare nei boschi, adora l'umidità e scovare dei funghi: va ghiotto di funghi. In queste occasioni, Dominic sembra diventare il terzo figlio di Clifford, il quale non fa che preoccuparsi che non ne combini una delle sue: mio cugino saprebbe fare disastri anche in una stanza vuota.

I bambini ci saltellano davanti, ogni tanto scompaiono dietro a un cespuglio per poi riapparire poco più avanti.

«Allora?» Linda, al mio fianco, richiama la mia attenzione. Con una mano solleva leggermente la gonna del vestito, con l'altra regge un cesto da picnic; contenente una parte del nostro pranzo che ci siamo spartiti prima di incamminarci. Una patina di sudore le imperla la fronte, la treccia le sobbalza sulla spalla.

«Cosa?»

«Hai novità?» mi chiede vaga. Se non la conoscessi così bene, direi che è brava a recitare ma, purtroppo, la conosco troppo bene per non rendermi conto della sua finta indifferenza.

«Avanti Linda, dimmi che cosa vuoi sapere invece di farmici girare attorno per ore.»

«Beh, anche se volessimo, il tempo ce lo avremmo» mi sorride.

«Quindi? Qual è la domanda che ti stai tenendo dentro e che non vedi l'ora di pormi?» la stuzzico.

«Volevo sapere come procede la nostra scommessa? Ci sono stati dei progressi?»

«In realtà, la nostra scommessa, me la sono completamente dimenticata» mormoro mostrandole un sorriso lievemente imbarazzato. Si ferma di scatto e mi guarda. Mi volto per ricambiare la sua occhiata. Ha la labbra schiuse e mi osserva stupita: «Tu che ti scordi di una scommessa? È praticamente impossibile!» mi fa notare.

La principessa TatianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora