RESIA
«Dove sei stata?» indaga, sospettosa, Diana.La campanella ha appena annunciato la ricreazione e sento già il suo immancabile fiato sul collo. La Gregoraci ha bevuto la fesseria delle mestruazioni quando non sono rientrata per tempo in classe, Diana no.
«Allora?» Mi scruta avida, storce il muso e inarca le sopracciglia.
Qualcuno potrebbe giudicarla invadente, io no, so che la sua curiosità è dettata dal nostro legame e anche io mi comporterei esattamente allo stesso modo con lei.
«Sono stata in bagno» replico, simulando un'espressione innocente.
Ci incamminiamo verso il bar dove ci attende Giulio. Lo stomaco brontola ribelle, neanche fossi digiuna da settimane. Ho un'insana voglia di patatine o pizza.
«Signorina Marra, non fare la finta tonta con me. Questa frottola del bagno non la dai a bere a nessuno» si inalbera, offesa.
Un invitante odorino invade le nostre narici: basilico, pomodoro, mozzarella filante.
Pizza chiama Resia.
«Ciao ragazze. Oddio.»
Si finge inorridito e ci fissa con insistenza.
«Diana, che hai? E tu invece, cosa nascondi?»
Giulio è sensibile e perspicace, a volte sembra un veggente, intuisce in tempi record i nostri stati d'animo, eppure ogni volta mi sorprendo per la sua lungimiranza.
«Domandalo a Resia» risponde Diana, offesa.
Ci mettiamo in fila, mentre Giulio mi squadra dalla testa ai piedi, come se potesse carpire informazioni per induzione, soltanto guardandomi. Io lo faccio coi libri, spero sempre di inculcare a prima vista i concetti fondamentali. Stranamente non accade mai!
«Dobbiamo aspettare ancora a lungo, Resia?» comincia Giulio.
«E dai, Resia» implora anche Diana.
Mi piace tenerli sulle spine.
«Allora?» urlano, all'unisono.
«Ho ripetuto il diritto di proprietà in corridoio» rispondo enigmatica, sghignazzando.
Guadagno un altro sguardo infelice. Povera me, non si può scherzare neanche più!
Ordino la tanto agognata pizza e aspetto che scelgano le loro consumazioni.
«Puoi smetterla di divagare e arrivare al nocciolo? Grazie» piagnucola, Diana, quando siamo tutti al nostro angolo per mangiucchiare.
Gli racconto la scaramuccia con il genio dei sudoku, tralasciando la sensazione del vomito. Non credo sia normale avere la nausea con un bel ragazzo davanti.
«Chi è questo figo? Quando me lo presenti?» si lamenta Giulio, mostrandosi corrucciato.
Diana invece si lascia andare a gridolini esasperanti. Sono terribili quando si comportano così!
«Non è gay» ribatto certa, voltandomi verso Giulio.
«Sì, ma gli occhi sono fatti per guardare» risponde, ammiccando.
Beh anche questo è vero e Mattia non deluderebbe le sue aspettative. È decisamente uno spettacolo per gli occhi. Certo è altrettanto maleducato e sfrontato, ma questo a lui non importerebbe.
«È il classico uomo delle caverne. Bello e insopportabile.»
Giulio si lascia andare ad un applauso nauseante.
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ChickLitDicono che nella vita esistano due grandi amori. Uno stravolgente, che cattura e ossessiona. Uno più maturo, dolce ed eterno. Io sono Resia e mi sono innamorata due volte. PAST