RESIA
Do qualche colpo alla porta e sento quella stronza sghignazzare dall'altro lato, ormai il suono dei suoi tacchi risuona in lontananza a riprova del fatto che mi ha davvero abbandonata qui. Giuro che stavolta la strangolo. Come diamine si è permessa?
La professoressa Gregoraci mi darà per dispersa se non rientro subito in classe e non ci tengo a suscitare la sua ira. Se si mettesse in testa di interrogarmi per punirmi del ritardo, credo prenderei un bel quattro e non mi sembra proprio giusto visto che non avevo affatto intenzione di disobbedire. Ero uscita con ottimi propositi: trovarle un dannato cassino e ingraziarmela.
Sospiro spazientita, sentendomi in trappola.
«Tommaso?» urlo stridula.
Dove diavolo si è cacciato? Sempre a fare sudoku su quella maledetta sedia, ora che serve a me si è dileguato nel nulla. Perché è scomparso? Non sarei mai entrata qui dentro se lui fosse stato al suo solito posto.
«C'è qualcuno?»
Batto i pugni sullo stipite per segnalare la mia presenza, ma non ricevo alcuna risposta.
Maledizione. Inizio a passarmi stizzita le mani fra i capelli, se sono elettrizzati anche solo la metà di come mi sento io adesso, saranno penosi. Si può sapere dove sono finiti gli altri studenti? Possibile che nessuno debba andare al bagno oggi?
Sbuffo nervosa, la mia pazienza è andata a farsi fottere appena ho sentito la chiave girare nella toppa, seguita dalla voce esultante della bagascia. Appena uscirò di qui me la pagherà cara. Sono nello stanzino dove Tommaso di solito conserva tutta l'attrezzatura scolastica e sono stata una sciocca ad entrare, dovevo aspettarmi che quella cretina vedendomi qui cogliesse la palla al balzo per architettare uno dei suoi soliti brutti tiri.
«Ehi...» provo ancora a palesare la mia presenza, ma nulla, neppure questa volta qualcuno risponde al mio appello disperato.
Sbraito peggio di una papera che starnazza nello stagno e comincio a camminare nervosa nello stretto stanzino. Mi guardo intorno esasperata, urtando vari oggetti e solo allora scorgo la mia scopa di salvataggio. Chissà cosa sarebbe accaduto se quella mazza non mi fosse piovuta addosso, interrompendo il mio primo bacio con Mattia. Mi passo le dita sulle labbra, sentendomi subito accaldata. Non avevo mai provato in vita mia delle emozioni così forti e ne conservo ancora gelosamente il ricordo, nonostante sia passato un bel po' di tempo da allora. Il solo pensiero di aver assaporato la sua bocca mi rende euforica e devo ammettere che sarei ben felice di ripetere quell'esperienza anche adesso.
Se non lo faccio è solo perché ho un po' paura; non voglio rovinare lo strano rapporto che si è creato con il mio Lucifero. Sono passate un paio di settimane dalla nostra tregua e da allora ogni giorno passiamo del tempo insieme, anzi oserei dire che siamo diventati praticamente inseparabili. Mattia si sta aprendo molto con me, mi racconta ogni volta qualcosa di sé, da quando ha cominciato a lavorare con quell'agenzia lo vedo più spigliato e loquace. È diverso. Sì, di tanto in tanto fa qualche battuta delle sue, ma senza mai esagerare. Sono certa che lo fa solo per provocarmi quindi ho smesso di cadere nella sua rete.
Qualche volta azzarda pure dei complimenti, o meglio lui li definisce tali. Ieri mi ha bloccato contro il muro, aveva uno sguardo così serio e ha parlato con voce profonda, quasi roca. Ero così in fibrillazione, non sapevo cosa aspettarmi, invece se ne è uscito con una sciocchezza: "quando non apri la bocca per insultarmi sei proprio simpatica".
Spaccia queste uscite come grandi dichiarazioni d'amore, ma ho capito che l'essere sdolcinato non rientra nel suo dna.
Un paio di volte si è presentato a scuola con una busta di patatine della San Carlo che mi ha letteralmente tirato in faccia durante la ricreazione. Ha detto che le desiderava, ma sono sicura che l'abbia fatto solo per me, lui preferisce l'involtino del bar della scuola. Tra l'altro, ora mi offre spesso quelle caramelle alla liquirizia e so quanto le adora perché non le cede a nessun altro del gruppo. È capitato che Federico e Giulio gliene abbiano chiesta una, vedendoci, e lui è sembrava un drago a tre teste che difendeva il suo bottino. Le condivide solo con me, è una di quelle cose solo nostre che sto amando di questo periodo.
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ChickLitDicono che nella vita esistano due grandi amori. Uno stravolgente, che cattura e ossessiona. Uno più maturo, dolce ed eterno. Io sono Resia e mi sono innamorata due volte. PAST