Capitolo 105

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sarah's pov

le cose non andavano affatto bene.

questa settimana è stata abbastanza frustrante, tra le lezioni, guanti di sfida, Jane, la gara giudicata dal pubblico, e la 2 puntata del serale, tutto è stato un vero e proprio caos.

innanzitutto la gara è stata orribile, o meglio, pensavo che la canzone fosse piaciuta al pubblico ma non è stato così.

ero felicissima di esibirmi davanti a loro, vederli anche cantare il mio pezzo è stata un'emozione fantastica.

ma essendo arrivata nona, con la media del 7.38, nonchè tra gli ultimi dei cantanti, allora non so se sia piaciuto così tanto..

infatti ho avuto una crisi di pianto con il mio vocal coach Giò.

insomma cazzo, per noi cantanti il pubblico è tra le prime cose, forse non mi merito di stare in questa scuola?

probabilmente non arriverò neanche alle 3 puntata.

poi c'è anche Jane, non mi calcola da quel giorno in cui era venuta nel mio letto a scusarmi.
la mattina seguente sembrava come se io non esistessi, era sempre con gli occhi rossi, le cuffie sulla testa e il computer sottospalla.

prendeva le distanze da me, cercavo di parlarle e in qualche modo sviava la conversazione per poi sparire,
come sempre.

non ci capisco più un cazzo.

e adesso? Jane rischia di uscire.

appena tornammo in casetta Jane andò subito in camera insieme a Marisol per parlare con Maria, cosa che di solito si faceva prima di dire chi fosse l'eliminato.

nel mentre decisi di stare con gli altri in giardino, che stavano consolando Giovanni, l'altro ipotetico eliminato.

"tutto apposto saretta?" mi chiese Mida mettendosi accanto a me nella panchina bianca.

feci un sorriso falso ed annuì.
nulla era apposto, le cose con jane andavano di merda, e sapere che forse non potrò vederla per altri circa 4 mesi era una cosa straziante, soprattutto se la nostra relazione per ora era in
questo stato.

"dai, dimmi che c'è, è da una settimana che sei giù di morale.. è successo qualcosa con jane?"
chiese accarezzandomi la spalla e girandosi verso di me.

ma questa cosa mi fece anche riflettere.

perché quando sto male, la gente pensa che sia a causa di jane?

tirai su con il naso ed iniziai a parlare.

"è da giorni che.. jane mi ignora del tutto, non capisco, sul serio.
la sera prima si scusa, mi dice che mi ama e il mattino seguente come se fossi una ragazza qualunque.
ora forse se ne andrà, come faremo? 4 mesi lontane e in questo stato è un suicidio per la nostra relazione"

fece un sorrisino triste, per darmi conforto ed io mi fiondai tra le sue braccia.

"comunque vada so che siete fatte per stare insieme, sai che a volte Jane ha bisogno di stare sola, ha questi crolli emotivi, ci sta anche se dovrebbe parlarne con te prima.
sappi che io ci sarò sempre per te, qualunque cosa non esitare a chiamarmi okay?"

"ma fa male chri, fa male sapere che non sono la persona che chiama quando ha dei momenti di sconforto, fa tanto male.."
dissi sottolineando le parole e singhiozzando ancor di più verso la fine.

lui mi strinse a sè, più forte di prima.

"grazie comunque chri, ti voglio bene"
lui sorrise e rispose dicendo
"anch'io saretta, tanto"

"ti va una tisana?" gli chiesi dopo esserci staccati.

"me lo stai veramente chiedendo?" disse ridendo e contagiando anche me.

"va bene vado a farle"

mi diede un bacio tra i capelli e andai in cucina.

"oi Sà, puoi venire?"
mi chiese marisol correndo verso di me mentre cercavo le tazze per poter fare le tisane.

"oh ehm si certo"
le risposi incerta, volevo dire a mida che le avrei fatte dopo ma non ci riuscì perché marisol mi prese per il polso portandomi subito in camera.

"bene, state qua, avete molte cose di cui parlare" disse marisol chiudendo la porta a chiave.

"sarah" mi chiamò jane facendomi girare di scatto verso di lei.

"ei" sussurrai.
non parlavamo da 3 giorni, prima di quest'ultimi ero riuscita a parlarle solo per chiederle di passarmi la bottiglia, bel traguardo vero?

"dovremmo parlare.."
disse per poi schiarirsi la voce e sedersi.

Viole e violini (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora