capitolo 132

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jane's pov

continuammo a baciarci con voga sul muro finché non ci fermò il suono di un clacson.

"oh è il taxi.."
sussurrai guardando l'automobile parcheggiata lì vicino, c'era tanto imbarazzo.

mi girai verso di lei e finimmo per perderci nei nostri occhi che andavano a mescolarsi.

improvvisamente si fiondò di nuovo sulle mie labbra, divorandole peggio di prima.
mi fece fare dei passi indietro finché non arrivammo vicino l'auto, che lei aprì e mi ci buttò dentro seguita da lei.

"aggressiva la ragazza" dissi ridacchiando per poi mettermi composta sul sedile.

lei ridacchiò e prese posto anche lei accanto a me, appoggiando una sua mano sulla mia coscia, beh, quasi sulla mia intimità.
creando così maggiore tensione nell'aria.

dissi quasi balbettando l'indirizzo della nostra villa all'autista che ridacchiò per l'accaduto e in poco tempo arrivammo lì.

scendemmo dall'auto, mentre sarah andò ad aprire la porta io pagai il viaggio all'autista, il quale mi fece un occhialino per poi dire in inglese "you chose her well, don't let her get away"
cioè "te la sei scelta bene, non fartela scappare"
ed io ridacchiai per poi dargli una pacca sulla spalla.

appena andò via corsi subito verso sarah che era davanti la porta ad aspettarmi.

"che ti ha detto?" chiese ridendo curiosa.
"che ti ho scelto bene e di non farti scappare" le sussurrai all'orecchio prendendola per i fianchi.

"mh non avevi detto che non ne valeva la pena continuare tutto quello che stiamo ricreando?"
domandò disegnando dei cerchi con le dita sul mio petto e fissandomi dritta negli occhi.

"sai quante cazzate dico ogni giorno?"
sussurrai ridacchiando.

continuammo a guardarci per poi fiondarmi sulle sue soffici e morbide labbra.

mentre continuavamo ad assaporarci camminammo verso le nostre camere.
nelle scale ci dividemmo per correre insieme mano nella mano mentre ridacchiavamo.

arrivammo in camera sua e ci buttammo sul letto.
mi sdraiai appoggiando la schiena sui cuscini e lei si mise a cavalcioni su di me, iniziando a torturarmi il collo.

"aspetta sarah sei sicura?"
le chiesi sussurrando e allontanandola dal mio corpo.

lei mi guardò negli occhi sorridendomi e mettendo una sua mano sulla mia guancia.

"lo sai che con te sono stata sempre sicura, non c'è bisogno che mi chiedi il permesso, per niente"
amavo quando sorrideva con gli occhi, e questo era uno di quei sorrisi.
presi il suo irresistibile viso, facendolo combaciare col mio tramite le nostre labbra.

continuammo a baciarci finché non togliemmo anche i nostri indumenti, lasciandoli sparsi per la camera.

"posso.. posso provare a ricambiare?"
chiese la cerbiatta imbarazzata.

io ridacchiai e annuì
"certo amore, se te la senti, fai come vuoi, a me non cambia, basta che sei felice"

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allora perdonatemi per l'assenza 😭🙏 ma la scuola mi sta abbastanza torturando ed ho avuto anche un blocco e non avevo idee, in questi giorni uscirà anche il prossimo capitolo, ve lo prometto ❤️

Viole e violini (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora