capitolo 136

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jane's pov

la mattina seguente tutti decidemmo di andare in spiaggia infatti ci alzammo verso le 9 e con molta calma facemmo colazione.

mentre mescolavo la mia tazza di caffè gli altri iniziarono ad entrare pian piano in cucina e a prendere posto del lungo e grande tavolo.

"buongiorno J come stai?"
chiese mari correndo verso di me.

io le sorrisi, era abbastanza forzato quel sorriso ma non potevo fare nient'altro.

"molto meglio di ieri, grazie per esserci stata"

"ci sarò sempre per te J"
rispose per poi abbracciarmi.

anche lei fece colazione accanto a me e dopo un po' scesero petit, giacomo e beh lei.

mentre scendeva le scale con la sua camicia da notte e i suoi pantaloncini corti che le stavano da dio ci guardammo, per molto poco però ci guardammo.

non posso farne a meno, è la ragazza più bella che io abbia mai visto e non voglio perderla.

ognuno prese le proprie cose da mangiare e tutti facemmo colazione insieme.

indovinate chi avevo difronte?

proprio lei.

perché non stuzzicarla un po'?

"sarah come hai dormito?"
le chiesi facendo connettere i nostri occhi, per poco il suo ragazzo non si strozzava con i biscotti.

lei mi guardò in modo abbastanza incazzato.

cioè mi scopi poi te ne vai e stai incazzata con me?

"bene, mi ha dato un po' fastidio il temporale."

rispose mescolando i cereali.

"mh capisco, pure io sai?
ero così comoda in quel letto, però quella vista sul mare davanti al letto è pazzesca"

"ma in camera tua non c'è la vista sul mare"
disse in modo confuso giacomo.

sarah sgranò gli occhi e io ridacchiai per poi alzarmi e andare a lavare la tazza di caffè.

la cerbiatta però mi seguì.

"che intenzioni hai jane?"
chiese frustata sbattendo la ciotola sul mobile per poi cercare il mio contatto visivo.

"nulla, ora mi vado a lavare i denti e poi mi preparo per il mare"
le dissi ironicamente, sapevo quello che intendeva.

"cazzo senti, ieri sera è stato un errore, lo sai che se noi due tornassimo insieme non sarà più come prima.
c'è la distanza di mezzo, prima convivevamo! tra concerti ed eventi sarà impossibile"

questo mi colpì, e non poco.

"e con giacomo non c'è il problema della distanza vero?"
le chiesi con gli occhi ormai lucidi ripensando a ieri sera.

"no..vogliamo andare a vivere insieme"

"e perché cazzo non possiamo andarci noi a vivere insieme!
io ti amo e so che tu mi ami ancora!"
le risposi quasi urlando, lasciando bruscamente la tazza sul lavandino.

"litighiamo troppo, non funzioniamo più"
sussurrò facendo cadere il suo viso verso il pavimento.

"ma riproviamoci sarah, io ho bisogno di te.
possiamo cambiare insieme, andremo a vivere dove vuoi tu e io verrò ad ogni tuo evento a supportarti e viceversa,
perché non mi ami più come prima?"
le dissi con la voce spezzata, girandomi completamente verso di lei.

"jane smettila per favore"
rispose col tono di voce tremante.

"sappi che non ti lascerò andare così facilmente ok?"
le sussurrai alzandole il mento e facendo connettere i nostri occhi.

i suoi erano lucidi, tra poco potevo riflettermi in essi.
"no jane, io sto con giacomo ormai"

"guardami negli occhi e dimmi che non mi ami"
sussurrai accarezzandole la guancia.

però lei non rispose.

"cazzo sarah fallo e ti lascio in pace!"

lei scosse la testa per poi scappare via piangendo.

sospirai e mi sedetti a terra.

che cazzo ci sta succedendo?

Viole e violini (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora