capitolo 114

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"amore sei pronta?" chiesi alla mia ragazza che era rinchiusa nel bagno da ormai un'ora.
ieri sera avevamo festeggiato per la vittoria e anche stasera usciamo, ho fatto vedere la casa a Sarah ed era contentissima per me, l'ho ospitata, insieme a chiara che è venuta stamattina, purtroppo non era potuta venire per vedere la finale da vivo a causa di vari impegni, ma stiamo uscendo anche per questo.
"si picci, scusami entra"
"va bene" le dissi per poi aprire la porta.

"azz, che bella che sei, mamma mia" affermai guardandola dallo specchio.
aveva un corsetto bianco e una gonna del medesimo colore, e come accessorio una collana di perle.
mi posizionai dietro di lei poggiando le mie mani sui suoi fianchi e il mio mento sulla sua spalla.

"anche tu non sei niente male sai?"
disse ridacchiando.
avevo semplicemente una camicia e dei jorts neri.
"ma vero madame?" le domandai lasciandole un bacio sul collo e prendendole la mano per farla girare su se stessa facendola ridacchiare, amavo quando lo faceva

"dovresti portarti una giacca, è prevista pioggia" le dissi, non volevo si ammalasse.
si voltò verso di me per far combaciare le nostre labbra ma venimmo interrotte da una persona.
"sbrigateviiii, sono le 21 dobbiamo uscireee" urlò chiara, la migliore amica della mia ragazza, correndo in bagno.
"eh non scopate ora! casomai dopo, devo incontrare a Christian, non voglio fare ritardo"
la cerbiatta sbuffò ed io ridacchiai.
"ripetimi ancora perché abbiamo scelto di farla dormire a casa mia" chiesi alla mia ragazza come se chiara non fosse accanto a noi.

"vaffanculo jane" disse la migliore amica della mia ragazza ridendo per poi lasciare la stanza.

le cose con sarah andavano abbastanza bene, tranne per il fatto che stamattina abbiamo litigato per l'ennesima volta, se devo dirlo, abbiamo anche avuto una discussione ieri sera, ma vabbè..

dopodiché ci avviammo tutti in macchina, passammo a prendere marisol e petit per poi raggiungere Christian al club.

"ehi bellezzeee" urlò mida appena ci vide.
feci un ironico inchino ed andai ad abbracciarlo.

ci salutammo tutti e finalmente iniziò la nostra serata.

"ehi amore, che drink vuoi?" chiesi alla mia ragazza prima di andare verso il bar.
"uhm, un mojito, tanto poi guidi tu" rispose facendomi un occhiolino.
io sorrisi e andai a prenderle da bere mentre io presi una semplice schrewppes.

"jane?" urlò una voce familiare a causa della musica a palla.

"Angela? oddio che ci fai qui? come stai?"
le chiesi sorpresa di vederla.

"sono con vale, io sto bene, te?"
"bene grazie"
non ci vedevamo dalla sua uscita ad amici, era strano ed un po' imbarazzante ma alla fine iniziammo a parlare fluidamente del più e del meno.

"amò ti eri dimenticata di me?" chiese una voce avvicinandosi a me.
era proprio sarah.
"cazzo amò scusami, avevo incontrato Angela e mi ero dimenticata del tutto del tuo mojito, scusami"

"ma va tranquilla, ciao ange" disse la mia ragazza salutandola con un cenno della testa mentre avvinghiava il suo braccio al mio fianco.

continuiammo a parlare ancora, anche se sarah non partecipava molto.
"comunque sta venendo anche Riccardo"
disse sarah di punto in bianco.

"cosa?" le chiesi scioccata.
"ha visto le storie ed ha detto che sarebbe venuto pure lui, gli farebbe piacere vederci"

"oh" riuscì a dire dopo aver preso un altro sorso dalla mia schrewppes.
odiavo il fatto che continuasse a parlare ancora con il suo ex.

erano stati insieme un bel po' di tempo e lui era palesemente ancora sotto di lei.
ogni volta che eravamo insieme ci provava, come se io non esistessi.

dopo vari minuti lui arrivò e ci perdemmo tutti quanti in varie chiacchiere finchè Riccardo non chiese a Sarah di ballare.
lei accettò, mezza ubriaca.
la cosa mi fece abbastanza incazzare.

vedevo da lontano lui che continuava ad avvicinarsi a lei.

la gelosia prese sopravvento appena vidi i loro corpi troppo vicini.
andai con un passo svelto da loro e presi il braccio di sarah facendola uscire insieme a me fuori quel club.

"ma che fai amò?" chiese confusa.
"ma perché ballavate in quel modo? Ti pare normale? tra poco ti scopava"

"cazzo fai scenate di gelosia per tutto! non posso nemmeno più parlare o ballare con un mio amico! sta diventando insopportabile tutto questo!"

"che cazzo intendi?"

"jane, io non ce la faccio più."
ammise la ragazza che si trovava difronte a me.
la pioggia scorreva sui nostri corpi, mentre alcuni tuoni si agitavano tra di noi.

"litighiamo troppo spesso! per ogni minima cosa, anche per delle cazzate porca miseria! è tutto così pensante.."

"non può finire così sarah"
le mie lacrime scorrevano lungo il mio viso mescolandosi con la pioggia.

"dopo tutto quello che abbiamo passato?"

"cazzo jane, non vedi che ci facciamo solamente del male?
passiamo un mese a litigare e una settimana in pace.
non possiamo continuare in questo modo, non posso più sopportare un dolore del genere, non riesco.
dobbiamo finirla qua."
pronunciò queste parole e fu come se il mondo mi crollò addosso.

"sarah io ti amo"

"ti amo anche io jane, sei la prima persona che ho amato veramente, ma forse ci siamo amate troppo e questo ha rovinato tutto.
dicono che le cose migliori della vita muoiono presto, e forse questo è il destino del nostro amore."

"quindi è finita?"
lei non rispose, lasciando la mia domanda fluttuare nella tempesta di quella dannata sera.

il respiro diventò più pesante decisi di correre dentro il club.

"marisol tieni le chiavi, io ritorno con il taxi, e dai le chiavi di casa mia a chiara e sarah, voglio che entro domani mattina siano già andate via di casa"
non le diedi il tempo di rispondere che corsi di nuovo fuori, Sarah non era più lì.

cercai di digitare il numero del taxi mentre l'acqua delle lacrime e della pioggia bagnava il telefono.

appena arrivò mi ci fiondai dentro.
gli chiesi di portarmi all'hotel più vicino.
non potevo passare la notte a casa, non con sarah dentro.

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beneee, bel dramma, peccato che questo a differenza degli altri non si sistemerà subito, abbiate moooolta pazienza
baci bellezze

Viole e violini (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora