Capitolo 119

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sarah's pov

arrivammo al locale ed indovinate chi c'era lì davanti?
proprio loro due.
cazzo Lara era una ragazza veramente bella, ci credo che è ritornata da lei.

scendemmo dal taxi dopo che mida lo pagò per tutti e andammo verso le due ragazze.

si salutarono tutti, io fui l'ultima a farlo perché mi ero messa il più lontana possibile.

andai verso Lara e le diedi due baci in guancia, anche se avrei voluto staccarle la testa ma fa nulla.

dopodiché mi girai verso jane che già mi stava guardando, continuiammo a fissarci negli occhi per un tempo indefinito, ma ciò mi causava troppo dolore e nostalgia, così feci il primo passo e le diedi un bacio sulla guancia sinistra, appoggiando la mia mano sul braccio opposto.
posso giurare di aver sentito dei brividi dilenguarsi sul suo corpo.
beh stessa cosa stava accadendo a me.

avevo toccato la sua pelle dopo 4 fottuti mesi, l'avevo rivista dopo 4 mesi..
ne abbiamo passate di tutti i colori e fa malissimo sapere che per colpa mia ormai non c'è più nulla tra di noi.

"che fa vi siete imbambolate?" chiese Lara scuotendo una mano nello spazio che ci separava.

"no andiamo" disse jane con un tono freddo come il ghiaccio dell'antartide, è una buffa similitudine ma fu così.

la bionda prese bruscamente la mano della bruna, incrociandola con la sua e andarono entrambe dentro.

"cucciola.." sussurrò marisol facendo un sorriso triste.
replicai lo stesso sorriso e mi avviai verso il locale, seguita da lei.

Christian aveva prenotato un tavolo vicino ad un palco, e stasera era giusto giusto la serata karaoke.
fantastico no? così la fantastica jane potrà cantare a quella stronza 'rumore' la canzone che ha scritto PER ME! NON PER LEI. PER ME.

okay mi devo calmare.

andai subito a prendere da bere, un mojito.
seguita da chiara che cercava di tirarmi su il morale.

"amò stai tranquilla okay? Io sono felice, non mi interessa di jane, ormai non provo più nulla per lei, sono passati tanti mesi, anche lei ha svoltato pagina no?
anzi parliamo un attimo di te"

alzò un sopracciglio ed io ridacchiando ripresi la parola.

"Christian? è il momento perfetto per provarci con lui, dai cazzo, vaiii"
le diedi due schiaffetti sulla spalla per farla smuovere.

"va bene.. ma se hai bisogno di qualcosa per favore non tardare a chiamarmi! qualunque cosa, se devi vomitare, se hai trovato qualcuno da farti, se sei triste, okay?"

io ridacchiai e annuì, ci abbracciammo e andò subito dal ragazzo alto e riccio per cui aveva un debole.

"ehi"
mi voltai, non riconoscendo la voce.
era un ragazzo abbastanza alto, con i capelli castani corti e mossi, quasi ricci.
aveva una camicia a righe bianche e azzurre e dei pantaloni di lino beige.
aveva un bel sorriso sinceramente, oppure era il mojito salito troppo in fretta.

"posso offrirti qualcosa o sei occupata?"
mi chiese, era carino e sembrava dolce quindi accettai senza vari indugi.

iniziammo a conoscerci, si chiama Giacomo e viene dalla Sicilia ed è in vacanza qua a Roma.
ha 20 anni appena compiuti e suona la chitarra.
non male vero?

è veramente gentile.
mi fece ridere per tutta la serata.
ad un certo punto un ragazzo che salì sul palco annunciò l'inizio del karaoke serale.

"beh? Che ne dici? tu sei una cantante ed io un musicista, ti va un bel duetto madame?"
chiese porgendomi la sua mano.
ridacchiai e la presi annuendo.

Viole e violini (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora