Capitolo 111

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sarah's pov

mi imbambolai per un attimo e fu proprio lei a farmi rimettere i piedi sulla terra.

"che è successo sarah? perché piangi?"
mi chiese allarmata e buttando subito la sigaretta per terra.

"mari mi ha detto tutto."
le confessai guardandola dritta negli occhi.

lei invece li spalancò
"cazzo cazzo cazzo!"
"io la ammazzo a quella ragazza! porca puttana! ora quello stronzo farà girare le tue foto cazzo!"
iniziò a camminare avanti e indietro, sconvolta dall'accaduto.

"jane" la chiamai, ma non rispose, continuava a elencare tutte le cose che potevano succedere.

"jane cazzo!"
si girò verso di me, guardandomi confusa.
così mi avvicinai lentamente.

"fammi ascoltare quella chiamata, può essere che lo conosco, posso benissimo denunciarlo amore"

finalmente sembrò calmarsi.
però poi qualcosa si spense nei suoi occhi.

"cazzo, potevo chiederti prima di riconoscere la voce.. invece di.."
"sarah mi dispiace tant-"

"ti amo" le sussurrai accarezzandole la guancia.
"cosa?" domandò confusa.
probabilmente pensava le stessi per sbraitare contro.

"amore, ti amo, ti ho sempre amata e sempre lo farò, amo quando ti preoccupi per me, amo quando sei felice per me, amo quando mi ami.
amo te, e sapere che hai rinunciato al tuo amore per salvare praticamente la mia reputazione o carriera.. vale più di mille parole, io ti amo jane"

una lacrima mi scese lungo il viso in contemporanea a quella di jane.

io suoi occhi luccicavano, aveva le pupille dilatate, da qui capì che quello che jane provava per me, era vero amore.
e non la lascerò mai, per nulla al mondo.

"amore mio, ti amo tantissimo, non so che dire, sono un po' rincoglionita dopo queste parole" disse ridacchiando mentre continuava a piangere allo stesso tempo.

iniziammo a ridere, non lo facevo da tanto tempo, tanto.

"dai fammi ascoltare la voce di questo cornuto" le sussurrai con un sorriso sul volto.

"e non mi baci prima? tra poco la sera sogno le tue labbra"

ridacchiai e feci unire le nostre labbra dopo quelle fottute e interminabili settimane.

ci baciammo dolcemente, lei picchiettò con la lingua le mie labbra, per richiedere l'accesso che venne subito accettato senza doppi pensieri.

le nostre lingue si assaporavano con delicatezza, come se avessimo paura di romperci.

non era una cosa "spinta" era un bacio dolce, tranquillo, senza malizia.

ci staccammo a causa del fiato e decidemmo di controllare la chiamata e porre fine a questa situazione di merda una volta per tutte.

finalmente sono felice dopo tanto tempo.

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si sarah mo ti faccio cambiare subito idea

Viole e violini (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora